Com’eravamo.
Se non ricordo male è anche il titolo di un film. Un film ambientato nell’Italia meridionale, con l’esattezza in Calabria, quando si combatteva per l’unità. Un’unità nazionale fatta con la forza. Quindi subita dalle popolazioni.
Un’unità nazionale progettata in Piemonte ma imposta in tutta la penisola, che ha coinvolto appieno la massoneria e Garibaldi, venerato Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia nonché braccio armato del complotto unificante e quindi eroe del risorgimento italiano.
Semplificando, di per sé, l’unione, non è una iattura perché presuppone solidarietà, aiuti reciproci tra regioni, gestione politica comune dei problemi che colpiscono la nazione, se non fosse per l’inadeguatezza culturale dei governi che si sono succeduti da 150 anni a questa parte.
Infatti, le arretratezze culturali, infrastrutturali e logistiche dei territori, spesso imputate alla natura inclemente per quanto riguarda disastri ambientali, cataclismi alluvionali e terremoti, sono invece a totale carico di quanti non hanno saputo o voluto governare e pianificare studi umanitari e scientifici a tutela dei cittadini e della nazione.
Tra liti e strategie di governo, si sta avvicinando la festa che commemora i 150 dell’unità d’Italia. Nel frattempo poche cose sono mutate. A parte il naturale cammino tecnologico e scientifico, la scuola dell’obbligo e altre piccole regole sociali di vita in comune, la lotta tra ricchezza e povertà surrogata da campanilismi rimane al primo posto nelle diatribe quotidiane.
Esponente primario della disinformazione culturale politica e sociale del deleterio principio egoistico, oggi in atto in Italia, è la lega nord.
Lega nord che brucia la bandiera italiana e pecca di blasfemia nei confronti della Repubblica con ripetuti attacchi alla Costituzione, al vilipendio della centralità dello Stato sintetizzato nello slogan politico “Roma ladrona”.
Roma che accoglie il Parlamento e il Senato della Repubblica Italiana e tra gli scranni siedono rappresentanti dei partiti democratici che operano proseliti in Italia, tra questi, oggi, siedono Ministri e Senatori della lega nord che tentano di tirare l’ormai striminzita coperta del welfare dalla loro parte. Ministri spesso volgari che non hanno dato un buon esempio dell’Italia nel mondo. Ministri che dovrebbero stare altrove.
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venerdì 19 novembre 2010
come eravamo e come siamo messi
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In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
venerdì 6 aprile 2012
Renzo Bossi, studi a carico della lega?
renzo bossi |
ecco cosa riportano le agenzie di stampa:
1)
“Anche la laurea che Renzo Bossi sta
prendendo presso un'universita' privata di Londra era 'a carico'
delle casse della Lega. Lo dichiara a verbale Nadia Dagrada,
dirigente amministrativa della Lega, interrogata nei giorni scorsi
nell'ambito dell'indagine sull'ex tesoriere del Carroccio. "Anche
Renzo Bossi -afferma- dal 2010 sta 'prendendo' una laurea ad
un'universita' privata di Londra e so che ogni tanto ci va a
frequentare e chiaramente le spese sono tutte a carico della Lega, ed
anche qui credo che il costo sia sui 130.000".”
2)
(AGI) - Napoli, 6 apr. - Con i soldi
della Lega Nord sarebbero state pagate le rate scolastiche per le
lauree di Renzo Bossi, e di Rosy Mauro e il suo compagno. Lo ha
riferito la segretaria amministrativa della Lega,Nadia Dagrada,
ascoltata dai Pubblici ministeri di Napoli e Milano. "Belsito mi
ha detto che sono stati versati soldi in contanti a Pier Moscagiuro,
compagno della Mauro. Mi disse inoltre che quei soldi servivano per
pagare le rate della scuola privata in Svizzera dove stavano
studiando per il diploma o la laurea, o entrambe - ha detto Dagrada -
Belsito mi ha anche detto di aver pagato le rate con i soldi della
Lega prelevando quasi 120mila euro". Infine la segretaria
amministrativa lumbard ha detto ai magistrati che lo stesso
'trattamento' sarebbe stato riservato a Renzo Bossi: "Dal 2010
sta prendendo una laurea a Londra ed e' stato spesato dalla Lega con
130mila euro".
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
lunedì 12 dicembre 2011
Equità nelle manovre di Monti?
le manovre del generale Monti
Prima dell'unità d'Italia nel regno delle due Sicilie spadroneggiavano i Borboni, nel nord i Savoia. Il sud, era dedito alla terra e alle miniere di ferro, all'industria metallurgica alla fabbrica di armi e degli utensili che, dalla ferdinandea, tra le serre calabre, esportava in tutta Europa ; il nord, volgarmente chic e spendaccione scimmiottava le grandi potenze e tesseva accordi sottobanco con governi forti per continuare a regnare. Quindi, nobiltà del sud ricca e nobiltà del nord in decadenza. E il popolo? Per il popolo non c'era nessuna differenza! Stenti e fame al sud come al nord!
Al sud comandavano i nobili
latifondisti e proprietari delle miniere legati ai Borboni. Al nord
la classe egemone collegata ai Savoia. a un certo punto qualcuno ebbe
una bella idea e pensò di unificare lo stivale. Chiamò un uomo
d'armi per mettere sotto un'unica bandiera, quella dei Savoia perché
vicini alla gran Bretagna, nord e sud. Il generale per attuare i suoi piani fece accordi con tutti, nobili, nuovi ricchi e popolo.
Quest'anno abbiamo festeggiato i 150
dell'unità d'Italia mentre la lega nord gridava, e continua a farlo,
alla secessione e all'istituzione di uno stato padano dopo avere
bonificato le paludi delle risaie, migliorato la viabilità e
pianificato i debiti con i soldi saccheggiati ai Borboni a unità
avvenuta.
Cosa c'entra la storia? C'entra
c'entra... qualcuno ha detto (uno di quelli che ha fatto crescere gli
italiani non tanto bene visti i risultati) il potere logora chi non
ce l'ha! Tant'è vero che mentre il nuovo generale della finanza
(adesso le guerre si vincono con l'alta finanza e non più con la
spada) chiamato a governare l'emergenza fa piangere persino i suoi
ministri, i parlamentari si dicono sopra le parti e non lasciano
decidere ad altri la sorte dei loro onorevoli stipendi, a differenza
del popolo che rimane in mutande a seguito della manovra economica
imposta dal generale Monti.
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sabato 7 aprile 2012
Margherita e lega nord, pagine da cancellare
Mai spot è stato più azzeccato per
sintetizzare la parodia su traditori e traditi; sulla fiducia
incondizionata che alcuni ripongono nei leader e sulla presa di
coscienza dei “traditi” che se la riprendono energicamente.
Nella figura della principessa vedo gli
elettori, i simpatizzanti, i militanti di quei partiti che in questi
giorni sono testimoni attoniti delle malefatte dei dirigenti. Ex
Margherita, che non si capisce per quale fantasioso motivo continua a
ricevere i fondi pubblici destinati ai partiti se è morta e sepolta
da tempo come organizzazione politica! Lega nord, che dopo avere
sbraitato, e continua a farlo, contro Roma padrona e ladrona, con una
faccia tosta degna dei migliori imbonitori sprona i lùmbard promettendo e tenendo viva la rabbia contro
lo Stato e con l'altra faccia, quella consueta dei furbi
politicamente scorretti, gestiscono i fondi pubblici del partito
assecondando interessi privati.
E nel rotolone che non finisce mai la pazienza dei cittadini che, come ogni cosa, prima o poi si esaurisce:
E nel rotolone che non finisce mai la pazienza dei cittadini che, come ogni cosa, prima o poi si esaurisce:
Secondo la deposizione della segretaria
leghista Dagrada la situazione inizia a cambiare “Dopo il 2003; si
è cominciato a fare un contratto di consulenza a Bruxelles a
Riccardo Bossi, se non ricordo male da parte dell’onorevole
Speroni. Dopodiché si sono cominciate a pagare, sempre con i soldi
provenienti dal finanziamento pubblico, una serie di spese personali
a vantaggio di Riccardo Bossi e degli altri familiari”. E ancora (è
sempre la segretaria di Bossi a parlare): “In particolare con i
soldi della Lega venivano pagati i conti personali di Riccardo Bossi,
per migliaia di euro, e degli altri familiari, come per esempio i
conti dei medici sia per le cure dell’onorevole Bossi sia dei suoi
figli. A tal riguardo mi risulta che Belsito paghi con i soldi della
Lega tali conti”.
Certo, se per una questione di umanità
si è tentati di fare uno strappo alle regole per la salute del Boss,
non si può chiudere gli occhi e le orecchie per il resto! D'altronde
non sono loro, i leghisti, i castigamatti della cattiva politica?
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domenica 22 gennaio 2012
Monti ha convinto!
Il
prof. Mario Monti ospite di Lucia Annunziata ha risposto
esaurientemente “all'interrogatorio” del mastino che ha fatto e riportato domande rimbalzate sui mass media inerenti al
decreto presentato dal governo alle camere per l'approvazione finale.
Lucia Annunziata ha persino ricordato il titolo vaneggiante de “il
giornale” che lascia sottintendere un palese out out di Monti alla
Camera.
Il
prof Monti, però, non ha chiarito come mai non si è optato, per
tutti quei cittadini costretti a emettere valuta superiore ai mille €
attraverso operazioni bancarie che le stesse fossero a costo zero
quantomeno per i pensionati costretti ad accendere un conto corrente
bancario. Ma qui sarebbe come cercare il pelo nell'uovo dopo tanta
evasione fiscale. A proposito di evasione; tra le tante domande
dell'Annunziata hanno avuto l'onore della m(i)enzione persino le
volgari esternazioni di Bossi. Quel Bossi che fino a qualche giorno
addietro ricopriva indegnamente la carica di ministro della
Repubblica Italiana e nel frattempo vedeva la sua creatura, innocente
e sana per eccellenza: la lega nord, coprire le pagine dei giornali:
“Il
caso sugli investimenti offshore fatti dal partito di Umberto Bossi
attraverso il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito ha scosso la
base della Lega Nord, con la rabbia montante dei «maroniani», e
calamitato l'immediata paternale del Partito democratico. Il pezzo
apparso sull'edizione di Repubblica
di
lunedì 9 gennaio ha raccontato della somma complessiva dei fondi
dirottati all'estero, che supererebbe i 10 milioni, in gran parte
derivata del finanziamento pubblico ai partiti. I soldi sono stati
investiti in un fondo con base in Tanzania, a Cipro e in corone
norvegesi.”
Nonostante
ciò, il senatur con la sua solita eleganza invita Il prof. Monti ad
uscire di scena.
Non
è una caduta di stile ricordare le azioni di chi ha fatto della
politica una riserva personalissima di caccia. È, bensì, la
testimonianza da portare ai militanti onesti che hanno creduto in lui
e a quanti credono che c'è sempre bisogno di un leader indiscusso a
cui affidare la propria salvezza.
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giovedì 3 ottobre 2013
Fuori dalle Istituzioni Lega Nord, razzisti e delinquenti indegni
salme di migranti sulla spiaggia di Scicli |
Eritrei o tunisini, gente proveniente
dai paesi in perenne lotta. Popoli sfruttati dalle lobby e per questo
motivo in fuga dalla morte certa per fame, maltrattamenti o guerre,
tentano l'ultima carta per sopravvivere. S'imbarcano, stivati peggio
degli animali da macello, verso il Paese a loro più vicino in
termini di distanza fisica. La loro speranza si chiama Italia,
Germania, Francia, Europa!
Loro, i profughi, non sono al corrente
della cattiveria dei politici nostrani, quelli, per intenderci, che
hanno elaborato e messo in pratica la Bossi-Fini.
Non sono a conoscenza della malvagità
che anima i covi della lega nord. E, forse, passato il tempo dei
respingimenti plateali in mare, credono di poter approdare sulle
coste amiche. E poi basta una scintilla, un buco nello scafo
sovraccarico per mandare in fumo i loro sogni di libertà.
Non è più tempo di ascoltare chi
assedia la Repubblica Italia. Non è più ammissibile lasciare che i
ladroni governino il Paese.
È un insulto alla vita, alla storia e
al buon senso consentire alla gentaglia che siede indegnamente in
Parlamento di lanciare accuse alla Presidente della Camera Laura
Boldrini, al Ministro Cécile Kyenge e di conseguenza a tutti i cittadini che
la pensano diversamente da loro.
Inutile citare i regolamenti della
Camera o la Carta Costituzionale. Per loro, servirebbe uno specchio.
Uno specchio grande quanto la loro miseria morale e politica posto in uno stanzino piccolo, costretti a stare in piedi per
osservare la loro tracotanza sfumare attimo dopo attimo, accompagnati
solo dalla certezza che nessuno andrà ad aprire quella porta.
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lunedì 21 febbraio 2011
lega nord dice no a Lucia Annunziata
Notizie come quelle della lega che cala pacchi dopo precisi accordi con Lucia Annunziata non è degna di nota! È necessario, invece, chiarire con giornaliste come Paola Setti de “il giornale.it” come mai il testo non chiarisce quanto presupposto dal suo articolo “Annunziata sbertucciata Ecco perché la lega ha spento la diretta”.
Parla di tutto, anzi sparla con eccessivo piglio polemico esternando tutto il livore nei confronti di una collega che ha perso tempo e lavoro insieme alla troupe. E questo è deprimente! Come definire articoli simili? Lascio alle persone intellettualmente corrette la decisione di associare appellativi adeguati.
D’altronde, leggendo l’ansa relativa alla notizia c’è ben poco da capire se non, ove ce ne fosse bisogno, costatare la scorrettezza dei dirigenti leghisti:
“L'europarlamentare della Lega e responsabile delle trasmissioni di Radio Padania Libera, Matteo Salvini, ha confermato la decisione di sospendere la 'co-diretta' con 'In 1/2 H.', la trasmissione di Lucia Annunziata, che prevedeva un filo diretto con gli elettori del Carroccio sui temi del federalismo, Ruby e la tenuta della maggioranza. "La nostra politica - ha spiegato Salvini all'ANSA - da quindici anni è quella di lasciare i telefoni aperti senza filtro sui temi di politica e di attualità. In questo caso, essendoci la settimana prossima alcuni passaggi delicati in Parlamento, abbiamo preferito rimandare questo telefono aperto ad altra occasione. Ringraziamo comunque Rai3 per l'attenzione che ci ha dato, sarà per un'altra volta". La domenica Radio Padania Libera solitamente lascia spazio a trasmissioni che parlano di sport e non di politica. La diretta annullata era stata programmata appositamente per la trasmissione della Annunziata.”
Parla di tutto, anzi sparla con eccessivo piglio polemico esternando tutto il livore nei confronti di una collega che ha perso tempo e lavoro insieme alla troupe. E questo è deprimente! Come definire articoli simili? Lascio alle persone intellettualmente corrette la decisione di associare appellativi adeguati.
D’altronde, leggendo l’ansa relativa alla notizia c’è ben poco da capire se non, ove ce ne fosse bisogno, costatare la scorrettezza dei dirigenti leghisti:
“L'europarlamentare della Lega e responsabile delle trasmissioni di Radio Padania Libera, Matteo Salvini, ha confermato la decisione di sospendere la 'co-diretta' con 'In 1/2 H.', la trasmissione di Lucia Annunziata, che prevedeva un filo diretto con gli elettori del Carroccio sui temi del federalismo, Ruby e la tenuta della maggioranza. "La nostra politica - ha spiegato Salvini all'ANSA - da quindici anni è quella di lasciare i telefoni aperti senza filtro sui temi di politica e di attualità. In questo caso, essendoci la settimana prossima alcuni passaggi delicati in Parlamento, abbiamo preferito rimandare questo telefono aperto ad altra occasione. Ringraziamo comunque Rai3 per l'attenzione che ci ha dato, sarà per un'altra volta". La domenica Radio Padania Libera solitamente lascia spazio a trasmissioni che parlano di sport e non di politica. La diretta annullata era stata programmata appositamente per la trasmissione della Annunziata.”
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mercoledì 8 novembre 2017
Alleanze
In Sicilia ha vinto la destra.
Musumeci è presidente!
Dietro le elezioni siciliane sembra
esistere un laboratorio politico e tra gli alambicchi gli scolari ben
educati vestono grembiulini con tanto di sponsor: lega nord, guidata
da Salvini, fratelli d'italia capitanata da Meloni e tanti altri
partitelli chiamati da Silvio Berlusconi a dimostrazione che la
destra unita può governare l'Italia e sconfiggere la sinistra
litigiosa.
L'esperimento è riuscito! Anche grazie
alla poca memoria dei votanti. Alla dimenticanza dei governi
precedenti e alla assurda discesa della lega in Sicilia.
E gli editti di Bossi Maroni Borghezio& c. che fine hanno fatto? E le strategie?
Davvero che la lega di Salvini non
voglia più staccarsi dal resto d'Italia e tenere per sé i vantaggi
economici e sociali ottenuti nel tempo dalle politiche nazionali che
nel territorio padano hanno trasferito risorse?
Comunque sia il laboratorio ha
dimostrato che sì, si può raggiungere l'obiettivo. Basta non
litigare subito e aspettare i tempi giusti per presentare il conto.
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
lunedì 10 febbraio 2014
Svizzera, vincono i sì, prigionieri della paura
La Svizzera si barrica e chiude le frontiere. Stop ai frontalieri e alla libera circolazione.
Vince la paura.
La crisi economica ha scassinato le
ultime barricate ideologiche. La paura di restare senza lavoro in
casa propria ha indotto gli elvetici (non è la prima volta) ad
indire un referendum sulle immigrazioni nel loro territorio. E
disattendendo gli accordi europei sulla libera circolazione dei
cittadini negli stati membri lasciano passare l'isolamento nazionale.
I più agguerriti sono nel Canton
Ticino, quello, per capirci, di lingua italiana, che
riceve quotidianamente 59310 lavoratori frontalieri italiani per
lo più provenienti dal varesotto e, guarda un po', questa volta a
protestare è la lega nord. “Gli svizzeri fanno i loro interessi
accogliendo le imprese italiane e i nostri capitali, salvo poi
chiudere la porta in faccia ai nostri frontalieri quando la crisi
comincia a farsi sentire fra i lavoratori d’oltreconfine – dice
il senatore Stefano Candiani– Il problema è che il nostro
governo non sa e non vuole fare altrettanto, tutelando veramente le
migliaia di lavoratori delle province di confine”.
Matteo Salvini, il nuovo
segretario della lega lancia un cinguettio e giura battaglia: “presto
un referendum anche in Italia”.
La guerra tra i poveri di cervello è
iniziata da un bel po' tanto è vero che ce li siamo trovati al
governo in Italia e grazie alla loro enorme ignorante supponenza
stiamo ancora pagandone lo scotto.
In Italia siamo alle prese con la legge
Bossi/Fini e col famigerato “porcellum” di Calderoli.
E fin quando non cambia la mentalità
degli italiani che guardano al proprio ombelico come se fosse il
centro del mondo e degli europeisti forzati dalla paura di perdere le
ricchezze territoriali perché invasi dalle orde barbariche
sottosviluppate e affamate dalle lobby affaristiche mondiali, fino a
quando non ci sarà emancipazione culturale e accettazione fraterna
dell'altro, la paura farà da padrona e guiderà le azioni bieche del
nostro vivere, per dogmi, la quotidianità.
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martedì 4 febbraio 2014
Strasburgo show della lega contro l'euro
Quattro scalmanati, si fa per dire (erano solo in tre), contestano il Presidente Giorgio Napolitano al Parlamento Europeo.
Fazzolettoni verdi al collo, non per
ripararsi dal freddo di Strasburgo ma, per ostentare fieramente
l'appartenenza ad una invenzione di nome “padania” e dei cartelli
con su scritto “Basta Euro”, così si sono presentati tra
i banchi del Parlamento Europeo gli esponenti della lega nord e hanno
interrotto il discorso di Giorgio Napolitano alla maniera dei
venditori di strada.
L'interruzione è durata un attimo tra
i fischi degli altri europarlamentari che hanno criticato
l'interruzione.
Per i contestatori si ipotizzano
sanzioni. Matteo Salvini, Mara Bizzotto, Mario Borghezio,
secondo il regolamento europarlamentare rischiano di essere puniti
con ammonizioni, la sospensione del mandato e dell'indennità di
soggiorno.
Il Grande Vecchio,Giorgio
Napolitano, dal canto suo ha minimizzato educatamente l'accaduto
definendole “proteste marginali e modeste” e nel dire no alla
fine del sogno europeo ha ribadito che è necessario vincere i
nazionalismi aggressivi e le vedute ristrette fatte di calcolo e
convenienza di alcune classi dirigenti nazionali. Consapevole,
comunque, che non può essere più portata avanti una politica di
austerità fine a sé stessa pur di mantenere i costi in ordine.
Di sicuro, le elezioni europee di
maggio, risentiranno del malumore dei cittadini, causato, oltre che
dalla austerità imposta dalla Merkel, anche dalle decisioni
della politica nazionale e dall'incomprensibile forma d'incostituzionalità adottata per garantire stipendi e pensioni d'oro alle classi dirigenti mentre si passava la ghigliottina persino
ai buoni pasto dei dipendenti. Pubblici entrambi ma con mansioni
differenti.
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domenica 12 maggio 2019
al Presidente Sergio Mattarella
Sembra che la storia si ripeta. C'è
stato un altro trascinatore di popolo che portò l'Italia alla
seconda guerra mondiale. Invase l'Etiopia. Promulgò le leggi
razziali. Inneggiò all'italianità e mise in ginocchio le classi
deboli che lo seguirono ammaliati dalla sua oratoria e dal piglio
deciso.
Diceva di proteggere i deboli e le
famiglie. Convinceva a fare figli per la patria. Induceva la gente a
denunciare i “nemici della patria”. Insomma fece tesoro delle
paure dei deboli che non conoscevano pace ed erano soggiogati dalla
povertà, costretti al duro lavoro dei campi e delle miniere senza
speranza per un futuro migliore.
Seppe, non c'è dubbio alcuno, fare
leva sulle esigenze primarie dei singoli e, peggio, sui nuclei
familiari che si passavano, quando andava bene, i vestiti dal più
grande all'ultimo nato. La giacca del padre si trasformava in
cappottini per i piccoli. Il “vancale” delle donne anziane poteva
essere riciclato in mantelle per i piccoli.
L'educazione sull'economia domestica
era una materia che si insegnava nelle scuole alle femmine.
Oggi, nella repubblica democratica
italiana abbiamo un ministro degli interni che sparge bile nei comizi
delle piazze e risponde alle contestazioni con insulti verbali a chi
dissente.
Prima gli italiani! Dice. Disconoscendo
la parità suggerita dalla Carta Costituzionale redatta dai Padri
Costituenti nell'immediato dopoguerra.
Può un ministro della Repubblica
comportarsi in questo modo?
Può essere di parte?
Eppure fino a poco tempo addietro
apostrofava quanti nati al sud “terroni”. Voleva la secessione,
costruire un muro per dividere l'Italia in due. Gridava “Roma
ladrona” e nel frattempo scomparivano 49milioni di fondi pubblici
quale finanziamento alla lega nord dalle casse del suo partito
originario.
No! un Ministro della Repubblica deve
essere ineccepibile es la piazza lo contesta deve chiedersi perché,
non andare allo scontro per nessun motivo al mondo men che meno per
fini elettoralistici.
Un personaggio così, che comunque, ha
fatto giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica quale
servitore dell'Italia, nella sua nuova veste di Ministro deve essere
sopra le parti e osservare i dettami della Costituzione più bella
del mondo.
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mercoledì 27 febbraio 2013
eletti, nel nome del popolo ma per volere di altri
"nel mondo di goldorado" |
Politiche 2013, gli eletti in Calabria in nome del Popolo.
Non sappiamo quanto durerà in carica il prossimo governo (ma se Grillo deciderà di farne parte seriamente schierandosi con la sinistra, visti i suoi “ideali” sociali, può darsi che ne esca qualcosa di buono). Al momento ecco chi sono i rappresentanti della Calabria.
Senatori (10)
Tra questi, purtroppo, c’è anche il siciliano Domenico Scilipoti, ex parlamentare del partito di Di Pietro, Idv, passato al Pdl con la targhetta di “responsabile” perché il suo alto senso del dovere gl'imponeva di non far cadere anzitempo il governo di destra guidato da Berlusconi e lega nord.
Vediamo i seggi:
Pdl: sei seggi. Silvio Berlusconi (se opterà per un altro collegio al Senato, cosa certa, prenderà il suo posto Demetrio Arena, ex sindaco di Reggio Calabria), confermato il senatore uscente Antonio Gentile, l’avvocato penalista Nico D’Ascola, new entry gli assessori regionali Piero Aiello e Antonio Caridi, nonché il buon Scilipoti.
Pd: due seggi. Marco Minniti e Doris Lo Moro che smettono di andare alla camera in quanto deputati uscenti e vanno a fare i senatori.
Movimento 5 stelle: due seggi. L’avvocato Francesco Molinari e Nicola Morra, insegnante di filosofia e storia.
Alla Camera il
centrosinistra riesce a spuntarla sul centrodestra: con circa 120.000
voti di vantaggio (il 29,54% contro il 29,18% del centrodestra
determina il premio di maggioranza che consente di avere 340 deputati
contro i 124 del centrodestra, i 108 del Movimento 5 Stelle e i 45
del Polo di Centro guidato da Mario Monti.
In Calabria, quindi, possiamo dire che nonostante l’affermazione del centrodestra, vi è una rappresentanza numerica che veste i simboli del centrosinistra, (disfunzioni assurde del porcellum).
Il Pd elegge il numero più
alto di deputati, ben 9:
la teen eger Rosy Bindi,
il fine stratega e politologo Alfredo D’Attorre, la evergreen Enza
Bruno Bossio, seguiti dai noti Nicola Stumpo, Demetrio Battaglia,
Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Nazzareno Olverio e Stefania
Covello.
E, cosa probabile, se
Vendola rinuncia, anche Sel ha un esponente calabrese, tal Ferdinando
Aiello. E uno di Centro Democratico: Franco Bruno.
Per il centro/destra, eletti: una vecchia gloria:Jole Santelli, e la rampante Rosanna Scopelliti, la crotonese Dorina Bianchi e il lametino Giuseppe Galati, tutti del Pdl. Per il M5S: Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela.
Per il centro/destra, eletti: una vecchia gloria:Jole Santelli, e la rampante Rosanna Scopelliti, la crotonese Dorina Bianchi e il lametino Giuseppe Galati, tutti del Pdl. Per il M5S: Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela.
Infine, per l’Udc:
Roberto Occhiuto, dopo la rinuncia del capolista Lorenzo Cesa. Per le
quote rosa, le donne elette in Calabria sono 8 su 20, 3 nel Pdl, 3
nel Pd e 2 nel Movimento 5 Stelle.
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tutti i nomi dei rappresentati del popolo sovrano
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
lunedì 26 maggio 2014
Europee, la moderata paura degli italiani
L'astensionismo è alto in Italia e
dagli elettori che si sono recati alle urne esce una volontà di
moderato ottimismo. Vogliono credere nelle promesse di Renzi e del
nuovo volto che ha dato al PD. Anche se sarebbe riduttivo dire che le
80 euro in busta paga dell'impiegato medio che non supera i 26mila
euro annui abbiano influito nella scelta non ci si può esimere dal
pensarlo.
Forse avrà influito l'ottimismo e il
nuovo linguaggio del fare a tarpare le ali ai gufi. Oppure è stata
la tracotanza di Grillo a terrorizzare l'elettore medio e non fare
prendere quei voti al m5s necessari per attuare la rivoluzione a
Bruxelles e la caduta di Napolitano in Italia? E quanto avrà
influito la paura di una sconfitta tra i dipendenti del pd tra
cooperative e indotto (stessa cosa vale per FI)?
Il Pd prende il 40% dei votanti e M5S,
pur risultando il secondo partito, non supera la rosea previsione
sperata da Grillo. Il distacco è enorme! 20 punti a favore di Renzi.
E terzo, non l'enfatico Alfano ma il partito di Berlusconi mentre
restano al palo gli altri.
Il NcD supera appena la soglia del 4%.
anche Tsipras è lì lì per non farcela. Mentre Salvini con le sue
idee contro l'euro si ritaglia un bel risultato: il 6%
Tiene la Lega Nord con il 6,2%, mentre i montiani di Scelta europea scivolano allo 0,7%.
Ma è la sfida di testa che dà la dimensione del successo Pd. I Democratici, a risultati quasi definitivi, prendono il 40,89%, mentre il partito di Beppe Grillo si deve accontentare del 21,11%.
Il selfie è servito. L'italiano medio ha moderatamente paura.
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
venerdì 5 giugno 2009
facce da culo
L’indecenza non ha fine! Quei tipi che volevano ammazzare tutti i figli “dei zingari”; buttare a mare i migranti; destabilizzare la Repubblica Italiana; modificare la Carta Costituzionale a proprio uso e consumo; istituire l’anagrafe del nordico puro e che mandano in giro i loro uomini “migliori” ad offendere le religioni altrui ora chiedono voti al sud!
Ma non volevano dividere l’Italia? Non hanno oltraggiato la Bandiera Italiana? Non ci hanno dato dei ladri?...
È assurdo! Con quale faccia si presentano a noi Calabresi i tipi della lega nord? Forse hanno desistito dal frammentare l’Italia e gl’Italiani? Si sono ravveduti di tutte le loro stronzate? Hanno finalmente capito che i nostri antenati sono morti per UNIRE L’ITALIA! Che la Solidarietà non è un prodotto che si vende o si compra ma è parte integrante dei POPOLI VERAMENTE CIVILI?
Oppure pensano di trovare terreno fertile e imbonire con quattro cazzate la gente del sud?
Certo che hanno fegato: parlare di corda nella casa dell’impiccato è pericoloso… anche per chi dice di avercelo duro (?)
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In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
domenica 22 maggio 2016
Renzi e la personalizzazione della politica in 1/2 ora
lucia annunziata |
Lucia Annunziata nella sua
“inmezzora” di oggi non è stata aggressiva. Verbalmente decisa e
tenace come al solito. È stata Maria Elena Boschi a tenere il
ritmo. Un ritmo sostenuto e forse preventivamente concordato con il
suo capo Matteo Renzi.
Nel ricordare che gli attuali
governanti sono tutti stati nominati e consacrati dal Presidente emerito Giorgio
Napolitano, quindi in teoria e in pratica non rappresentano il
popolo italiano, e che Parlamento e Senato sono l'espressione di
una vecchia negativa mentalità politica che, per farla breve,
mischiati insieme non ne esce fuori uno buono (Verdini che lascia
Berlusconi e va con Renzi, forza italia che prima stende porcellum e
varianti su tutti i fronti e poi si ritira, lega nord che gioca sulle
disgrazie altrui, i cinquestelle che ancora non sono voluti crescere
ma che sono gli unici che si sono tagliati gli stipendi mentre gli
altri stanno incollati alla sedia fino a fine mandato per assicurasi
la pensione, e che pensione!), insomma, in questo quadro di
desolazione più nera Renzi personalizza, come ha sempre fatto finoa
d oggi, l'esito del referendum sulle riforme Costituzionali volute da
lui e da re Giorgetto.
Renzi e la Boschi sono certi di
vincere. Logico. Giocano facile. Puntano sulle paure dei nominati,
ché se il governo scioglie le camere anzitempo vanno a casa con un
pugno di mosche e addio vitaliazio se non arrivano ad ottobre del
2018.
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giovedì 6 febbraio 2014
Azione dovuta quella di Grasso
Grasso con la sua decisione ridà fiducia agli Italiani onesti.
Avranno avuto dei buoni motivi per votare contro e astenersi dal dichiararsi parte civile nei confronti di Berlusconi nel processo sulla compravendita di deputati e senatori. E così, con dieci voti contrari e otto favorevoli, il Consiglio di Presidenza ha dato parere negativo.
La senatrice di scelta civica Linda
Lanzillotta; l'esponente del partito popolare Antonio de Poli,
insieme a forza italia, gal, ncd e lega nord si sono messi al fianco
di Berlusconi.
A favore della parte
civile, invece, i componenti del consiglio di presidenza del Senato
che fanno parte del centro sinistra Alessia Petraglia di sel, cinque
senatori del pd: Valeria Fedeli, Rosa Di Giorgi, Silvana Amati,
Luciano Pizzetti e Angelica Saggesi; Laura Bottici del m5s, e per il
gruppo autonomie Hans Berger.
Qualcosa non quadra!
Eppure è un atto dovuto, dopo una
condanna simile costituirsi parte civile. La già traballante
democrazia e il più forte distacco dalla politica nei pensieri degli
italiani monta e si fortifica di pari passo con la sfiducia nei
confronti degli invasori dello stato di diritto.
Ma ecco arrivare, finalmente, il parere
di Grasso a sovvertire la decisione irresponsabile che ha avuto la
meglio in seno al Consiglio di Presidenza.
Grasso dice si, da mandato all'avvocatura dello Stato per rappresentare il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori che inizia il prossimo 11 febbraio a Napoli e Gasparri si sente
calpestato. Cosa dovremmo dire noi cittadini che fino ad ora abbiamo
dovuto sopportare la vergogna delle scelte di Gasparri e della destra
tutta?
Noi siamo con Piero Grasso! La sua
decisione ci rappresenta! Ed è assolutamente ineccepibile. Risponde
alla richiesta di dignità e prestigio delle istituzioni e degli
italiani. Con buona pace di Gasparri & c.
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
lunedì 11 ottobre 2010
Maroni, 5000 euro per consigli orali
A chi non farebbe piacere avere uno stipendio di 5000 o anche 2000 euro al mese?
Secondo l’inchiesta del settimanale “L’Espresso” condotta dai giornalisti Paolo Biondani e Luca Piana, il ministro Maroni, riesce ad arrangiare uno stipendio extra di 5000 euro giustificato come “consulenze” percepiti nel 2007, mensili, per se, e 2000 euro per la sua portavoce.
L’indagine, iniziata nell’estate del 2009, è emersa solo negli ultimi giorni, quando è salito sul banco dei testimoni un ex dirigente dell’azienda Mythos e ha parlato di incassi di 60 mila euro per il ministro e di 14 mila euro per la sua collaboratrice.
la vicenda è emersa dopo la denuncia di alcuni clienti della Mythos, nel 2005, perché l’azienda pretendeva delle mazzette.
Da qui la decisione di chiamare come testimone della difesa il Ministro e la sua collaboratrice, e da ciò sono emersi i compensi percepiti dai due.
il gruppo Mythos, società che ha elargito le somme a Maroni e collaboratrice, è indagata dalla Procura di Milano per evasione fiscale, tangenti e finanziamento illecito ai partiti.
Pare che il motivo delle consulenze di cui ha beneficiato Maroni, compensi giustificati da fatture “legali”, che Maroni ha potuto compilare in quanto avvocato, non parlano di competenze legali, ma solo di consigli orali; infatti il ministro, sempre secondo l’inchiesta de L’Espresso, pare offrisse la sua professionalità per organizzare eventi mondani a Roma.
A chi tutto e a chi niente! Direbbe la buon’anima. Si, perché nel frattempo, il museo napoletano di arte moderna “madre” sta per chiudere per mancanza di fondi; i maestri dell’orchestra di Genova, se tutto va bene si troveranno la busta paga decurtata del 30%; nelle scuole e nelle università i precari saltano il fosso e cadono nel baratro della disoccupazione. E dulcis in fundo, il sud vede gonfiare le fila della povertà a causa dei tagli e del federalismo secessionista auspicato da Bossi, Maroni e la lega nord. praticamente i puri lavoratori indefessi solo davanti a un bel piatto di rigatoni, coda alla vaccinara, pajata, polenta ma dopo avere offeso i cittadini romani e la capitale d'Italia, bruciato la bandiera della Repubblica, urlato in faccia a chiunque l'odio razziale. insomma gente degna di ricoprire alte cariche dello Stato e rappresentarlo fuori dai confini!
ma ... per fortuna che c’è Riccardo che da solo gioca a biliardo, non è di grande compagnia ma, è il più simpatico che ci sia… cantava Gaber.
Secondo l’inchiesta del settimanale “L’Espresso” condotta dai giornalisti Paolo Biondani e Luca Piana, il ministro Maroni, riesce ad arrangiare uno stipendio extra di 5000 euro giustificato come “consulenze” percepiti nel 2007, mensili, per se, e 2000 euro per la sua portavoce.
L’indagine, iniziata nell’estate del 2009, è emersa solo negli ultimi giorni, quando è salito sul banco dei testimoni un ex dirigente dell’azienda Mythos e ha parlato di incassi di 60 mila euro per il ministro e di 14 mila euro per la sua collaboratrice.
la vicenda è emersa dopo la denuncia di alcuni clienti della Mythos, nel 2005, perché l’azienda pretendeva delle mazzette.
Da qui la decisione di chiamare come testimone della difesa il Ministro e la sua collaboratrice, e da ciò sono emersi i compensi percepiti dai due.
il gruppo Mythos, società che ha elargito le somme a Maroni e collaboratrice, è indagata dalla Procura di Milano per evasione fiscale, tangenti e finanziamento illecito ai partiti.
Pare che il motivo delle consulenze di cui ha beneficiato Maroni, compensi giustificati da fatture “legali”, che Maroni ha potuto compilare in quanto avvocato, non parlano di competenze legali, ma solo di consigli orali; infatti il ministro, sempre secondo l’inchiesta de L’Espresso, pare offrisse la sua professionalità per organizzare eventi mondani a Roma.
A chi tutto e a chi niente! Direbbe la buon’anima. Si, perché nel frattempo, il museo napoletano di arte moderna “madre” sta per chiudere per mancanza di fondi; i maestri dell’orchestra di Genova, se tutto va bene si troveranno la busta paga decurtata del 30%; nelle scuole e nelle università i precari saltano il fosso e cadono nel baratro della disoccupazione. E dulcis in fundo, il sud vede gonfiare le fila della povertà a causa dei tagli e del federalismo secessionista auspicato da Bossi, Maroni e la lega nord. praticamente i puri lavoratori indefessi solo davanti a un bel piatto di rigatoni, coda alla vaccinara, pajata, polenta ma dopo avere offeso i cittadini romani e la capitale d'Italia, bruciato la bandiera della Repubblica, urlato in faccia a chiunque l'odio razziale. insomma gente degna di ricoprire alte cariche dello Stato e rappresentarlo fuori dai confini!
ma ... per fortuna che c’è Riccardo che da solo gioca a biliardo, non è di grande compagnia ma, è il più simpatico che ci sia… cantava Gaber.
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
mercoledì 25 agosto 2010
demenza e ignoranza nelle intolleranze razziali
Intolleranze leghiste? No demenza e ignoranza!
Alcuni territori e i suoi abitanti, chissà per quale forma di concezione o fato, ripetono a distanza di secoli gli stessi errori. Forse perché fanno parte del loro dna e quindi, prima o dopo, la particella genera imperfezioni e tumori nel corpo sociale.
E la lega nord, in quanto a proclami, atteggiamenti e intolleranze nei confronti dei “diversi da loro” lo testimoniano.
È nel 1693 che a Milano una grida concedeva a ogni cittadino la “libertà di ammazzare impunemente gli zingari e di appropriarsi dei loro averi, quali bestiame e denari”.
Mentre nel 1726, il Gran Maestro dei Cavalieri di S. Giovanni, in Germania, ordinava la condanna a morte immediata degli uomini e la fustigazione e l’espulsione per le donne.
In Germania, come si sa, le persecuzioni sfociarono nell’immane sterminio nazista dell’ultimo conflitto mondiale, dove, un numero inimmaginabile di persone costipava i campi di concentramento; lì, la follia nazista aveva imprigionato e decimato le razze ritenute dal loro ignobile delirio impuri, quindi ebrei, zingari, omosessuali e nemici politici del regime nazifascista.
E oggi? Cosa sta succedendo in Italia in Europa e nel mondo?
In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
mercoledì 22 gennaio 2014
l'afflato dei quarantenni
Italicum il treno per la salvezza di chi?
Italicum. Se è il nome di un nuovo treno a noi del sud non ce ne fotte niente! Dove dovrebbe andare se la tratta jonica è stata smantellata e la tirrena è frantumata come la pazienza?
Chi si sta interessando di rinnovare la
politica si è dimostrato attento alle formule ai presenzialismi in
tv e alle passerelle in bici per far vedere di essere salutista.
Nel presunto nuovo disegno di legge
elettorale non si ravvisa niente che possa dare fiducia agli elettori
perché ogni virgola è chiaro, è suggerita dai convincimenti dei segretari più forti. Cioè quelli che pensano di essere alla guida
dei maggiori partiti.
Non so, ma posso immaginarlo, come mai
il relatore sia uno di forza italia.
E mentre la riunione alla Camera slitta
per accattivarsi i voti e far scendere la pillola alla lega nord abbassando la soglia dall'8 al 5% iniziano i contatti coi partiti che
sono rimasti fuori dall'incontro dei divi.
Ovviamente non piace ai partiti
piccoli. Ma cosa ha previsto l'asse Renzi-Berlusconi per evitare che
si scindessero in gruppi e gruppuscoli gli scontenti trombati dei
grandi partiti dopo le elezioni?
L'assedio continua!
Intanto nel PD i giovani
quarantenni si scagliano contro i “vecchi”.
Più che una rottamazione ha l'aria di
una epurazione soffice. La Serracchiani tuona contro il
ministro Zanonato per la crisi Electrolux che rischia
di chiudere la fabbrica di Porcia. Debora (con o senza lh?)
Chiede le dimissioni del ministro pd perché secondo lei non ha
saputo gestire la crisi della fabbrica della sua regione.
Anzi, per l'esattezza afferma “Nella
gestione della crisi Electrolux il ministro Zanonato ha dimostrato di
non avere l’equilibrio necessario per ricoprire il suo delicato
incarico: dovrebbe dimettersi”.
Dal canto suo la proprietà Electrolux.
ha messo «sotto osservazione» tutti i suoi stabilimenti italiani e
su 6000 occupati, dopo un taglio di 1000 unità, vuole lasciarne a
casa altri 500.
Da giorni è in corso un martellamento
delle due regioni interessate, il Veneto ed il Friuli,
che attraverso i rispettivi governatori Zaia e Serracchiani,
premono sul ministro Zanonato e su palazzo Chigi perchè il
governo scenda in campo.
Niente di nuovo, purtroppo, nelle
politiche aziendali attente solo a guadagnare e quindi delocalizzare
gli stabilimenti laddove i governi garantiscono meno tasse e
controlli e dove i diritti non sono mai nati. Scappa da dire.
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
sabato 7 aprile 2012
Rosy, la badante
rosy mauro, lega nord |
Facebook è sufficiente o serve la tessera di un partito?
In altri paesi il rispetto per le istituzioni e anche per le cariche istituzionali ricoperte dai politici sono ritenute cose serie impegni da tutelare! In altri Paesi ci si dimette da anche da presidente del bocciofilo di quartiere per avere accettato un vasetto di marmellata dalla moglie del socio in gara. Qui da noi, in Italia, non ci si dimette mai neanche quando le tracce di marmellata ristrutturano o comprano case per ignari politici ministri e segretari di partiti.
A proposito di sorprese, se qualcuno
avesse della marmellata in più e non sapesse cosa farne, a mia
insaputa, ma anche no, io, dovrei riparare il bagno... pagare l'IMU
la luce il gas il telefono e le tasse universitarie, è sufficiente
il profilo su feisbuk per essere beneficiati o serve obbligatoriamente una tessera di partito?
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