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mercoledì 20 luglio 2011

incontri estivi tra Catanzaro e Soverato

Appuntamenti estivi tra Catanzaro e Soverato

aore12È trascorso un anno e la storia si ripete: sotto gli occhi dei pochissimi visitatori attenti perché appassionati di storia antica una regia composta da dotti studiosi ha posto una serie di “colti ostacoli” lungo il percorso della storia riportata alla luce e disseminata tra i ciottoli del parco archeologico Scolacium con l'intenzione di sottolinearne la creatività dei gesti attraverso la commistione dei saperi e far convivere l'esistenza dell'uomo sviluppatasi nel corso dei secoli.

Sempre gli studiosi e in special modo gli archeologi hanno fatto proseliti e imbastito convegni per dimostrare al mondo intero l'importanza dei ritrovamenti avvenuti nell'ex tenuta Mazza situata in località Roccelletta di Borgia. 
Tant'è che la sovrintendenza per tutelarne la sacralità ha preso possesso del sito nella sua interezza e adibito l'antico caseggiato baronale con annessi corte pertinenze frantoio e cantine in spazi museali e uffici pubblici.

Dall'entrata in vigore della normativa che eleva l'agro in territorio protetto dall'istituzione sono trascorsi circa 40 anni ed a parte queste ultime “innovazioni” denominate “intersezioni” dallo staff tecnico composto da illustri critici e politici niente è stato fatto per rinvenire ulteriori testimonianze storiche.

Intanto a ridosso delle mura della Basilica bizantina di Santa Maria della Roccella, sempre nell'area del parco Scolacium, si perpetua nel periodo estivo con cadenza annuale una sorta di teatro di nicchia e musica colte.

Queste le attrazioni culturali più importanti nella provincia di Catanzaro.
Una pagina a parte riempie l'appuntamento estivo del premio Film festival di Soverato che mediante il prodotto cinematografico e quanto ruota attorno ad esso valorizza la città jonica calabrese lontano dalle azioni inquinanti di cui è pieno il baraccone che tutti gli anni approda sulle antiche terre cantate da Omero e accolsero Ulisse e i suoi compagni naufraghi.

giovedì 20 ottobre 2011

la vasco rocknrolshow tributeband a Soverato e Gagliano


Continuano gli impegni musicali dei nostri amici “vascolizzati”.
La Vasco rock’n’roll Tribute Band sarà sul palco di Soverato il 22 ottobre, mentre il 29 lo show si sposta ad allietare la piazza di Gagliano, quartiere catanzarese di antiche tradizioni.
La band, forte della passione per la musica rock e per la professionalità dei componenti, ha riscosso entusiastici consensi testimoniati dal coinvolgimento e dall’enfasi di quanti si sono lasciati rapire dalle canzoni del Blasco rivisitate da Massimiliano Iannino, Gianluca Rossiello, Francesco Merante, Davide Andrea Fera, Raffaele Posca, Christian Muccari.
La valenza del gruppo, senz’altro, anche qui, farà esplodere i fans che, secondo le stime, invaderanno le piazze di Soverato e Gagliano di Catanzaro.


mercoledì 19 settembre 2018

Jazz a Soverato in ricordo di Sal Nistico

Sotto il cielo stellato, tra le vecchie mura di una azienda diventate attrazione culturale nella città di Soverato, si è svolto un evento jazz in memoria di Sal Nistico.

Sal Nistico è stato un originale saxofonista jazz nato in America da genitori calabresi. Emigrante curioso e creativo seppe farsi strada tra i musicisti jazz americani coi quali interagì egregiamente. E Soverato, attraverso l'intuizione del prof. Giuseppe Nisticò dedica una serata inaugurale alla nascente associazione omaggiandone le radici e l'arte della musica jazz che il musicista interpretò e lascia traccia.

In coda al concerto tenuto da eminenti maestri, alcuni di quali hanno suonato con Sal Nistico, un giovane Sal si è esibito al pianoforte e chiuso in maniera eccelsa insieme al maestro Colasazza la serata jazz.




sabato 24 settembre 2011

grande rock questa sera a Soverato

aore12blog
musica dal vivo, questa sera a Soverato
Non stiamo nella pelle – ha detto il cantante della band Vasco RnR Show, Massimiliano Iannino -. Questo primo concerto arriva dopo oltre sei mesi di prove, studio e duro lavoro sui pezzi di Vasco Rossi che comporranno la nostra scaletta. Quando si porta sul palco una tribute band e quindi i pezzi di un cantante come e Vasco è facile essere messi a confronto con “l’originale”: è chiaro che non pretendiamo di essere uguali a Vasco, ma intendiamo tributare, con il nostro piccolo show, un omaggio ad un artista che ha offerto tantissimo al panorama musicale e che personalmente amo. Ce l’avevo in testa già da un po’ di tempo, poi ho trovato altri compagni di viaggio per questa avventura, e ora il sogno sta per diventare realtà”.

Questa sera, quindi, la band che s'ispira al rocher italiano Vasco Rossi e che propone i suoi brani, esordisce a Soverato. Il concerto inizia alle 22 e 30, indovinate dove? Ironia della sorte: al bar Mario, sul lungomare al n°93. Che dire? Ci vediamo da Mario! E in bocca al lupo ai ragazzi della band.

giovedì 19 aprile 2018

Soverato, data zero per la Vasco Rock Show.

DATA ZERO.

Si terrà sabato 21 aprile al Teatro Comunale di Soverato il concerto della VascoRock Show, amata tribute band catanzarese che interpreta Vasco Rossi con inizio alle 21:30, ingresso libero.

Il concerto, organizzato da Esse Emme Musica di Maurizio Senese, farà da presentazione ufficiale del Live tour 2018 della Vasco Rock Show, nella quale si ufficializzerà una serie di date fissate per la stagione estiva prossima.

Ad introdurre la manifestazione sarà la giornalista Rossella Galati, che presenterà la ben nota band catanzarese composta da sei musicisti : Massimiliano Iannino (voce), Gianluca Rossiello (pianoforte – tastiere – programmazione e cori), Andrea Guastella (basso e cori), Raffaele Posca (batteria), Alessandro Bevilacqua (chitarre) e Christian Muccari (chitarre e cori).
La band, ricordiamo, vanta prestigiose collaborazioni con i musicisti storici di Vasco Rossi quali Maurizio Solieri, “Il Lupo Maremmano” Alberto Rocchetti, Clara Moroni, Andrea Innesto detto “Cucchia”, Claudio Golinelli “Il Gallo”, Andrea Braido, Ricky Portera e ancora Daniele Tedeschi “La Roccia”, senza ombra di dubbio, preziosi supporter e indimenticabili musicisti per i fan del Blasco.

NB: il concerto sarà GRATUITO, per prenotarsi all'evento bisognerà inviare una email all'indirizzo info@essemmemusica.it per verificare la disponibilità degli ultimi posti.

martedì 8 agosto 2017

da Soverato a Torre di Ruggiero

La Calabria è bella! Ha un territorio e un clima invidiabili e che dire dei calabresi? Gente accogliente che fa dell'ospitalità cultura d'accoglienza.
La sua geografia si presta a repentini escursioni: mare e monti sono a portata di mano. Si può passare dal caldo della marina al piacevole fresco dei monti in una manciata di minuti. Basta conoscere le strade (giacché la segnaletica, a volte, lascia molto a desiderare)!
 

La trasversale delle serre collega agevolmente la costa e quindi il mare jonio del soveratese ai boschi di castagni e pini delle preserre. Conifere e macchia mediterranea vegetano tra i comuni di Torre di Ruggiero, Chiaravalle fino a Serra San Bruno e Mongiana col suo parco ben curato dal corpo forestale in cui vivono in libertà anche numerosi animali selvatici. E poi sull'Aspromonte, guardando a sud in direzione Reggio Calabria, sembra di poter toccare Scilla e la costa degli dei. E ancora la Sila, a nord nel catanzarese che si estende nel cosentino.

Ma rimaniamo sul versante delle serre calabresi. Su a nord di Soverato, fatti pochi chilometri e, lasciata la vecchia sede della strada provinciale, imboccata la statale 713, il nuovo tratto della trasversale delle serre, l'aria inizia ad essere più fresca. Il cambiamento climatico si avverte subito dopo Gagliato e risulta piacevole.

Qualche km ancora ed ecco Torre di Ruggiero, immersa nei castagni. Aria e acqua fresca leggerissime sono un toccasana per il corpo accaldato. Fatta una puntatina al Santuario Mariano dedicato alla Madonna delle Grazie si prosegue verso l'entroterra.
La segnaletica verticale indica una serie di attività dedite all'agriturimo che spesso prendono il nome del territorio in cui sorgono oppure dalle peculiarità autoctone: “cretarossa”, “torello” “limini”, “la vitusa” e vi si accede dalle bretella della ss182; a nord est di Torre.

Castagni, nocciole, amarene, pere, pesche e allevamenti di bestiame riportano la mente indietro nel tempo di qualche decennio a quando ancora le attività contadine erano fonte primaria del sostentamento. Poi il grande esodo spopolò paesi e campagne. Molti andarono in cerca di fortuna al nord, Francia, Germania, Svizzera.

Non v'è dubbio alcuno. La Calabria è bella! È una meta da raggiungere e da vivere!, consigliata per quanti amano la tranquillità, il ritorno alla natura e andare alla scoperta di antichi sapori e mestieri. Le attività commerciali recenti come gli agriturismo e i b&b sono sovente gestiti da persone del posto che hanno fatto la gavetta all'estero. Migranti di ritorno, costretti dalla crisi ad inventarsi di che vivere ritornando alla terra e ai suoi prodotti. Gente di Calabria assai gentile. Educata dai mestieri svolti all'estero e che adesso mettono al servizio degli ospiti forti delle lingue apprese durante i lunghi e difficili anni vissuti in Germania o altrove.



La Calabria è una terra meravigliosa tutta da scoprire.

giovedì 23 agosto 2012

una serata con gli amici a Soverato

Aveva ragione Berlusconi: i ristoranti sono pieni! (scappa da dire).
A vista, l'ampia area cosparsa di tavoli e disseminata di anfore, ha il tutto esaurito.
La musica soft stile anni sessanta non disturba l'ambiente e neanche il vicinato anche se privo di pareti. È una struttura in legno adagiata sulla sabbia del lungomare di Soverato, frequentata da turisti e gente del posto, compostamente.
Io entro per la prima volta in compagnia di amici che, appassionati di balli latinoamericani, una delle tante offerte della nutrita programmazione del locale, lo frequentano metodicamente e in virtù della familiarità mi suggeriscono alcune specialità.
Lascio fare a loro:
antipasti vari, patatine e... calzone della casa.
La serata è fresca. Il buio della notte forma un muro nero oltre le otto fila di ombrelloni bianchi e blu. La schiuma biancha della risacca s'intravede appena e al di qua, tra la terrazza del ristorante e l'area balneare attrezzata, alcuni ragazzi passeggiano sulla spiaggia. Mano nella mano, con le scarpe che penzolano dalla mano libera, si godono gli ultimi giorni di agosto prima di tornare agli impegni abituali.

Gli stuzzichini sono invitanti, oltre che abbondanti. Le patatine fritte, poi, sono un classico della goduria gastronomica che accomuna grandi e piccini.
Una bimbetta di neanche due anni li mangia di gusto mentre gioca diligentemente con il tablet del padre. Le sue manine vanno dal piatto con le patatine al display. Il ditino paffuto sfiora le icone, preme, sfiora, allarga le immagini e gioca col suo giochino preferito. È uno spasso! Qualche tavolo più in là, una comitiva brinda a qualcuno o qualcosa e sullo sfondo le luci delle giostre attraggono genitori nonni e bambini.

Nel frattempo gli antipasti sono svaniti. Arriva il piatto forte. Sembra la plancia di una nave avvolta nel prosciutto sotto una pioggia di scaglie di parmigiano che naviga in un mare di rucola mozzarella e pomodorini. Piatto unico da mangiare a puntate. Ed è quello che ho fatto!
Dopo alcuni bocconi, pur gradendo immensamente la sapiente ricetta, lo stomaco ha detto basta. Alt ad ulteriori immissioni nocive. Che fare? lasciare finire una simile leccornia nella spazzatura o... ho scelto la seconda opzione.

venerdì 22 luglio 2011

notti di musica al tempio people summer fest

Sabato 16 luglio, ad inaugurare l'estate al Tempio people summer fest, noto come Tempio di Atlantide, in Montepaone tra Catanzaro e Soverato lungo la ss 106 una reginetta della dance con unica data nel sud d'Italia: Inna!
A seguire:
aore12
giovedì 28 luglio i Club Dogo
sono l'espressione italiana dell'hip hop, una poetica musicale dal ritmo incalzante che diventa stile di vita e che ha appassionati seguaci in tutto il mondo grazie a youtube, facebook, nuovi e anche storici media come le radio o le suonerie dei cellulari che irradiano la loro musica a tutto volume.

domenica 14 agosto Sean Paul
star della dancehall giamaicana esordisce nel 96 con “baby Girl” e da allora è il nuovo volto della musica reggae, la stessa che diffuse, rese famosa e si rispecchiava la personalità magnetica di Bob Marley.

mercoledì 17 agosto Lucenzo (danza Kuduro).
Primo nelle vendite italiane e nelle classifiche dei paesi latini dove sono apprezzate le sue performance live.
dopo aver brillato negli European Latin la sua musica è proposta in esclusiva al Tempio Summer Fest.

aore12E poi? Il prossimo ospite è una gradita sorpresa e anche se i promoter tengono la bocca chiusa, tutto lascia immaginare che sarà graditissima

per le prevendite:
Catanzaro: La Murrina, viale L. Della Valle.
Bar Mignon, corso Mazzini
bar Garden, San Leonardo

Catanzaro Lido: bar Cremino, bar Heineken Le fontane
Montepaone Lido edicola Giovanni Froio
Cropani: bar Mc flay
Cutro: Alexander pub
Crotone: Columbus bar, via C. Colombo
Davoli: Check sound, via Cassiodoro
Cosenza: Bar Time Out, in Primafila
Reggio Calabria: Caffè Matteotti
Lametia Terme: Crash and Clap, La Murrina, via Timavo
Soverato: Disco Express

domenica 11 aprile 2021

Covid o non covid? questo è il problema 🔬

È da ieri l'incredibile notizia del 55enne di Soverato

vittima della cattivissima gestione sanitaria made in Calabria. Sia ben chiaro, non è che nel resto d'Italia le cose vadano meglio!

Ho letto e ascoltato l'accaduto. Dire che l'indignazione sia salita e ha invaso ogni millimetro della pelle è poco! Ma ho deciso di non commentare, tanto è inutile!


Tutto cambia affinché niente cambi! Cambiano i governi. Cambiano le squadre di scienziati e tecnici. Cambiano i vaccini, le dosi e le regole ma il virus è sempre lì in agguato pronto a penetrare negli organismi indifesi e a mietere vittime. I morti si confondono. Si mescolano. E il terrore immobilizza chiunque. Basta uno starnuto, un lieve mal di gola, un po' di tosse per entrare nel panico. Gli untori circondano e isolano quanti dimostrano di essere affetti dai banalissimi sintomi influenzali e trattano da appestati i positivi al tampone.


Che si esterna a fare? Serve a qualcosa? Cambia qualcosa? Il nulla assoluto! E quanto successo afferma senza ombre lo stato dell'arte della sanità calabrese. I danni sopravvenuti nel corso della trasformazione degli ospedali in “aziende sanitarie” il taglio dei fondi e delle competenze e il drastico ridimensionamento dei posti letto hanno portato le eccellenze di una volta alla vergognosa situazione attuale! E il racconto che fa il sindaco di Soverato in merito all'assurda vicenda testimonia lo sfacelo dei valori a seguito della gestione economica del servizio sanitario nazionale.


Racconta Alecci su Facebook: mi chiama il maresciallo dei carabinieri e mi avvisa di aver ricevuto una chiamata da un signore solo in casa senza nulla da mangiare positivo al Covid, il nome stranamente non mi dice nulla e mi prendo il numero per chiamarlo. Lo chiamo, mi dice che venerdì pomeriggio aveva chiamato il 118 perché stava male, paralizzato a letto dal dolore alle articolazioni, l'ambulanza lo preleva e lo porta a Lamezia dove prima del ricovero gli fanno un tampone, purtroppo risulta positivo al Covid e quindi dopo diverse ore in cerca, senza successo, di un posto letto, alle 4 del mattino lo riportano a casa e lo rimettono a letto con un catetere, solo e senza assistenza.

Inutile continuare nella narrazione del dramma subìto dal bisognoso. Alla fine, per tranquillizzare i lettori ignari dell'accaduto, è stato preso in carico dall'ospedale di Catanzaro, se non erro. Preme invece sottolineare, anzi urlare! Che nonostante i decessi e le assurde reazioni i governatori continuano nell'errore strategico della gestione che ricalca l'esperienza passata.

Tra u medicu e a mammana si perdiu u picciuliddhu (tra il medico e l'ostetrica il bambino è morto!)

Errare è umano ma perseverare è diabolico!


mercoledì 24 aprile 2013

Calabria, itinerari turistici e culturali

Quattro passi in Calabria: chiesetta di S. Martino, scogliera di Cassiodoro.


La Calabria è tutta bella! Cieli tersi. Mare limpido (almeno per ora). E natura rigogliosa.

Il verde vivo dei giovani germogli contrasta con i rossi vermigli dei papaveri, i viola e l'amaranto, i gialli dei fiori che crescono spontanei a ravvivare prati e  colli.

È una bella giornata di sole. La costa jonica scuote i sonnacchiosi fianchi abbagliati dal sole della primavera mentre si prepara per la bella stagione estiva.

Manca poco per l'arrivo di turisti e emigranti impazienti di far ritorno e, magari, riprendere i lenti ritmi della naturale propensione contemplativa così da ricaricarsi psicologicamente e fisicamente.
Magari, perché no, sugli stessi sentieri della storia che stanno lì, a pochi metri dalla statale 106 jonica. Subito dopo l'uscita della galleria di Copanello di Stalettì, direzione Soverato.

È una stradina stretta piena di tornanti, quella che conduce nell'area della scogliera di Cassiodoro.Che, in piena estate, quando le case estive sono piene di ospiti, è quasi impossibile accedervi se non a piedi.
È una passeggiata salutare! Poche decine di metri separano da un panorama che, tolte le macchine e le case con relative discariche di rifiuti domestici, è reso sereno dalla intelligente riqualificazione dell'area cassiodorea.

Abbattuto l'ecomostro che ne deturpava il declivio, l'area presenta sbalzi contenuti in barriere ecologiche e i prati rasati e arredati con delle bordure di verde incorniciato dai percorsi in pietra sembrano convergere in una lunga scala che porta nei pressi della scogliera.

Ai margini dell'area attrezzata, i resti di una antichissima costruzione che gli studiosi indicano come il mausoleo del nobile Cassidoro e denominata “chiesetta di S. Martino” soffrono di un abbandono cronico, storico quanto le vasche del Monaco Filosofo fondatore del monastero Vivariense che, tra preghiere e contemplazioni, sfruttando gli anfratti naturali della roccia marina e la conformazione dell territorio seppe trarre sostentamento per se e la comunità lì raccolta.

Alzando lo sguardo, una striscia di terra penetra il golfo di Squillace: è Catanzaro Lido. Anch'essa sonnacchiosa aspetta il brulichio estivo.

Anche questa è cultura!

venerdì 30 settembre 2011

I Vasco Rock'n'Roll Show in concerto all'Orso Cattivo

 “ Io Non Interrompo Lo Show”

  
Lo show continua! Il gruppo rock catanzarese che porta in tour le canzoni di Vasco Rossi, si esibisce il 7 ottobre alle 22,30 all’Orso Cattivo, noto locale alle porte di Catanzaro. La band,  è composta da: MASSIMILIANO IANNINO: Voce, GIANLUCA ROSSIELLO: Pianoforte e Tastiere, CHRISTIAN MUCCARI:Chitarre, FRANCESCO MERANTE: Chitarre, DAVIDE ANDREA FERA: Basso, RAFFAELE POSCA: Batteria. Nella prima uscita ufficiale a Soverato nel Bar Mario, il gruppo ha riscosso successo sia in termini di presenze che di critiche e sicuramente questa seconda importante uscita dei Vasco Rock’n’Roll Show nel pub “L’Orso Cattivo” –Bivio Martelletto, Loc. Settingiano (CZ)- porterà un ulteriore numero di adesioni, prestigio e fans. Gli amanti di Vasco, come quelli del rock e della buona musica live NON possono assolutamente mancare!! 

 Alcuni momenti  dell'eccellente performance della band nel Bar Mario.



 







domenica 19 agosto 2012

Sal Nisticò e Claude Colasaz, omaggio alla vita


Sal Nisticò occupa uno spazio marginale nella copertina del cd dedicato a Benedetta, una bimba bellissima con gli occhi di cielo spalancati alla vita da poco e ad una donna che ha fatto della sua lunga e intensa vita una fucina dedicata incessantemente agli studi scientifici: Rita Levi Montalcini.

12 love songs eseguite al pianoforte da due musicisti che, per la loro struttura culturale correlata alla vita vissuta quindi allo studio e alla pratica necessari per la buona conduzione, potremmo definire “in crescendo”, emozionano e predispongono al dialogo.
L'alfa e l'omega, il giorno e la notte ma anche l'alba di un nuovo giorno, rappresentata metaforicamente dalla neonata Benedetta che avrà la vita appianata dagli studi, dall'esperienza di quanti l'hanno preceduta e, nello specifico, da una mente eccelsa che ha raggiunto la venerabile età di 103 anni è in sintesi il messaggio visivo e musicale del volume 2 eseguito a quattro mani dal giovanissimo Sal Nisticò e dal maestro Claude Colasaz.

sabato 10 luglio 2010

mare nostrum: tutto come prima

aore12



Gli appunti del pifferaio.

Mare nostrum.

Il tempo passa. Gli uomini passano. Le idee passano. I proclami passano. Ma i problemi rimangono!
aore12

Sono trascorsi tre giorni da quando ci siamo trasferiti sul litorale Jonico, con precisione nel tratto di mare tra Montepaone e Soverato, in Calabria, e ancora non siamo riusciti a bagnarci. È impossibile entrare in acqua. Il timore di insozzarsi o prendere qualche fungo infettivo non è fobia collettiva ma realtà. Una realtà comune nei bagnanti costretti sotto gli ombrelloni dalla schiuma densa e oleosa che galleggia a pelo d’acqua davanti a noi.


Certamente, non è bello sentire dire “preghiamo che il vento e le correnti cambino, altrimenti avremo un’altra estate di mare sporco…”.

Il comune buon senso indirizza tutti, imprenditori, uomini di cultura, amministratori non a pregare ma, a impegnarsi in azioni mirate, forse coraggiose, farsi promotori e guardiani delle bellezze paesaggistiche calabresi così da stimolare tecnici e politici a eliminare il problema “acque sporche” alla radice, una volta per sempre.


lunedì 20 luglio 2009

estate 2009 tra Squillace e Soverato




Seduto sotto l'ombrellone, osservo l'orizzonte. Strano! Mi sento in colpa! Eppure ho fatto mangiare Vasco, l'ho portato a fare i bisognini, li ho raccolti nella busta e depositati nella pattumiera del villaggio Porto Rhoca (Squillace Lido)... Però, c'è qualcosa che non và... sento che manca qualcosa.
Vediamo: ho rasato l'erba, aggiustato i fiori delle ciotole, innaffiato la dicondra... No!, non è questo!L'insoddisfazione sale da dentro, sembra generata dallo stomaco; sale, s'insedia nel torace; genera sospiri; sbadiglio, non mi sento gratificato!
Sarà depressione?
Ho una forte sensazione di spossatezza. Chiudo gli occhi, m'immedesimo con quanti non sono qui, trattenuti in città dagli impegni di lavoro, mentre io, sulla battigia del golfo di Squillace godo di queste acque cristalline, della brezzolina leggera che arriva dal mare e rinfranca le membra.
Il getto d'acqua arriva improvviso. Energico. Corroborante!
Che fai lì vieni arriviamo fino a Pietragrande dai sbrigati non posso stare col motore acceso alla riva! Urla l'autore del gavettone.

buona estate a tutti i lettori del blog

mercoledì 5 ottobre 2011

Catanzaro, la casa dei calabresi


Viale Europa è un cantiere in movimento.
Le strisce arancioni lungo la carreggiata che conduce all’università Magna Graecia inducono alla prudenza, e insieme alla segnaletica verticale, anticipano di poco i cantieri aperti.
Limite massimo 40kmorari. Ponteggi, viadotti, cunette, dossi, rotatorie, ruspe camion, e qualche casco giallo su casacche arancione rendono il percorso interessante.

Poco male se i lavori non sono stati consegnati in tempo, se i costi sono lievitati e quanti speravano di evitare le file snervanti lungo il tratto della ss106 tra Sellia Marina e Soverato si sono ritrovati imbottigliati nel traffico estivo. Vedere operai del settore edile al lavoro è più importante di ogni altra considerazione o volontà personale.

Altra considerazione, invece, quando i cantieri sono chiusi o scarsamente attivi, come sembra essere la casa dei calabresi.

Sempre su viale Europa, a pochi passi dall’università Magna Graecia, due gigantesche strutture d’acciaio, in ossequio alle norme antisismiche, avrebbero dovuto ospitare gli uffici della regione Calabria entro settembre del 2011 secondo i programmi fatti dalla giunta Loiero; purtroppo, pare che nel frattempo siano sorti problemi burocratici, da far saltare i piani, cosicché i lavori camminano a singhiozzo, i costi sono aumentati e gli uffici regionali continuano a essere dislocati in immobili privati che costano ai cittadini un bel po’ di soldoni, vale a dire 7milioni e 700.000€ l’anno!

Scopelliti, dopo la nomina a governatore, su un quotidiano locale, in data 16-09-2010, ha asserito che la nuova sede della Regione Calabria costerà 60milioni di € in più rispetto a quanto preventivato inizialmente dal suo predecessore. Scopelliti auspica la fine dei lavori della casa dei calabresi nel 2013.

(sul sito della regione calabria, alla voce "la casa dei calabresi" notizie dettagliate su protocolli e modalità legali di progetti e appalti)

domenica 2 agosto 2009

l'8 agosto, al tempio di atlantide si balla col dj Davide Rossi, figlio di Vasco


mezzanotte del 1 agosto 2009
File di macchine parcheggiate nei pressi della stazione di Montepaone lido e poi sù, lungo lo svincolo che porta alla corsia per Soverato, Locri, Reggio Calabria, dove c'è l'ingresso della discoteca "il Tempio di Atlantide" una fiumana variegata in quanto ad età, espressioni lessicali, modo di vestire, ma accomunata dalla voglia di trascorrere una notte fantastica, inonda la strada. Stando al movimento vivace, ai sorrisi di soddisfazione degli avventori, la notte inaugurale si presenta soddisfacente! I locali di ristroro della cittadina jonica sono affollati ed anche lo spiazzo davanti al Tempio è pieno di ragazzi. Ora gli organizzatori, con estrema professionalità, gratificati dal riscontro del pubblico propongono per il prossimo appuntamento Davide, figlio di Vasco Rossi, dj di una notte speciale.
Vasco; bandiera italiana della musica rock in campo internazionale con un seguito di fans dalla connotazione anagrafica variegata che comprende, appunto, vecchie e nuove generazioni. Il popolo dei Vascolizzati è una marea in piena che inonda tutti gli spazi in cui si esibisce il rocker di Zocca.
Davide, degno figlio d'arte, oltre che validissimo dj è anche attore; ha al suo attivo film come: Il sogno di Dean, scritto e diretto da Abiel Mingarelli; Il posto dell'anima, sotto la guida di Riccardo Milani; Caterina va in città, regia di Paolo Virdì; Sopra e sotto il ponte, di Alberto Bassetti; Scusa ma ti chiamo amore, di Federico Moccia e Albakiara, sempre scritto da Moccia con la regia di Stefano Salvati; mentre per il piccolo schermo ha partecipato alla mini serie tv "lo zio d'america 2" e "provaci ancora prof!" entrambe dirette da Rossella Izzo.
L'otto agosto 2009, Davide rossi vasco's son movimenta la notte, grazie all'opera di alcuni giovani catanzaresi che hanno saputo trasformare la passione per la musica in polo d'attrazione turistico e scialareccio; tra questi, Massimiliano Iannino, Paolo Picci, Jerry Patruno, Rocco Cina che senza tralasciare gli abituali impegni di lavoro hanno messo a frutto il loro bagaglio culturale, trasformando, così, una passione, solitamente non tesautizzante per l'economia territoriale e turistica, in attrazione socioculturale fautrice di agili movimenti economici per il territorio calabrese.

lunedì 7 marzo 2011

mediterraneo, rotta di migranti

storie di vita in Calabria©

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Ci vediamo al Blanca! Ssi va bbe’ sciao… Risponde la ragazza mentre sale sul motorino e parte nella direzione opposta a quella imboccata dal ragazzo. La stradina è stretta e le macchine parcheggiate ai bordi la rendono ancora più angusta. Le case arroccate sul pendio sembrano dover cadere da un momento all’altro; invece sono saldamente ancorate nella roccia della costa e dominano in tutta sicurezza il mare. Quel mare limpido che fu teatro di innumerevoli storie, vere e fantasiose, in cui giacciono chissà quanti tesori. Ma ai ragazzi non importa nulla dei ritrovamenti archeologici, dei percorsi culturali e dei bronzi di Riace, dei Greci e delle loro colonie erette nella terra brutia. La scuola è finita e loro sono in vacanza! Sospendono Virgilio, Omero e Seneca. Cassiodoro e Ovidio, per vivere all’insegna della spensieratezza assoluta, privilegiando, quantomeno all’inizio della stagione, percorsi affrancati da obblighi intellettuali.
Il sole picchia sulla spiaggia deserta e gli ombrelloni sonnecchiano scossi da leggeri aliti di vento. Anche l’uomo seduto sotto l’unico ombrellone aperto sonnecchia. Il bagnino chiude le sdraio vuote e le poggia di fianco l’un l’altra, le allinea diligentemente seguendo uno schema predefinito che non si scosta minimamente dagli altri insediamenti balneari limitrofi. Se non fosse per la varietà di colore, che distingue gli insediamenti l’uno dall’altro, sembrerebbe di essere in un unico stabilimento balneare chilometrico.
Ma, quanto prima anche qui sarà la stessa cosa –dice la signora all’amica- pare che una società del nord abbia messo gli occhi su questo posto e poi, addio spiaggia libera! Neanche questo metro quadrato di spiaggia ci lasceranno! – E accende l’ennesima sigaretta con stizza- Ha lineamenti ben disegnati la signora petulante: naso piccolo, occhi leggermente a mandorla, capelli curati… Il reggiseno copre appena i capezzoli irti, anzi sembra che siano loro a puntellare la stoffa sottile memori di un antico pudore.
Il corpo, color ambra, vive attimi propri: con estrema delicatezza, le dita delle mani ben curate tirano giù le spalline del reggiseno, infilano tra i glutei il microscopico slip e ungono con un intruglio arancione quella parte di territorio intimo appena scoperto. Più in là, poco discosti, due fanciulli giocano sulla battigia. Il maschietto lancia pietre nell’acqua, la ragazzina impasta della sabbia fine, l’appallottola e tenta d’infilargliela nel costume. Tra urla e risate cadono in acqua. Gli schizzi infastidiscono le due bagnanti che atterrite irrigidiscono i muscoli.
Noo i capelli nooo ho fatto cinque ore di fila dal parrucchiere nooo basta! Samantha! Thomas! Smettetela!, basta ho detto basta!, non schizzateeee! Se v’acchiappo… Buon giorno Cavaliere! Ragazzi!, smettetela che bagnate il Cavaliere…
Ma il Cavaliere, per tutta risposta, alza la mano e prosegue. È taciturno oggi il Cavaliere! Solitamente scambia convenevoli, racconta qualche aneddoto; invece, oggi, cammina lentamente sulla battigia con la testa bassa. Immerso nei suoi pensieri osserva i suoi piedi comparire e scomparire nei giochi d’acqua e sabbia. L’orma dura un attimo. L’abbraccio molle dell’acqua avvolge i piedi, cancella i segni e rilassa i nervi. Il moto è simile alle nenie tribali propiziatorie, quando, in cerchio, le tribù danzano seguendo lo sciacquio del bastone della pioggia agitato dagli sciamani sulla terra arida dell’Africa. Sì, lui è stato anche in Africa. L’odore acre dei carri impregnati del sudore di uomini e animali è una sensazione ricorrente. Gli ritorna alla mente spesso, specie quando vede alcune scene in tv; ma ora, quell’odore acre e pungente gli penetra davvero nelle narici.


La carretta del mare si è spiaggiata all’alba. Oltre la piccola duna, alla foce del Beltrame, pochi stracci abbandonati testimoniano il passaggio furtivo dei profughi. E, tra le povere cose disseminate sulla spiaggia un pezzo di legno, grossolanamente sbozzato, attira la sua attenzione. Lo raccatta. Lo rigira tra le mani mentre ne valuta la consistenza: è pesante! Le linee degli occhi e della faccia sono incavate ad eccezione del naso e delle grossa labbra che sbalzano di poco. Uno scudo a forma di uovo istoriato protegge il corpo.
Gli alti tigli sfiorati dal vento agitano lievemente i rami; le foglie vibrano; i tronchi flessibili ma fermi sembrano cullare pensieri antichi nell’azzurro del cielo. La scenografia avvolgente dello spettacolare teatro naturale accoglie creature libere, chiassose. Il coro degli uccelli, delle cicale e dei grilli è infastidito da un miagolio sommesso. Non segue il ritmo naturale del coro: è un linguaggio a sé, estraneo e lontanissimo dalle spensierate melodie agresti. Il cavaliere tende l’orecchio; s’avvicina alla fonte e, oltre il cespuglio, un fagottino di stracci bagnati sussulta affianco al corpo inanimato di un adulto.

Il cucciolo d’uomo piange! Accasciato, il piccolo, stringe la testa dell’anziano naufrago. Gli accarezza il volto mentre ricompone i capelli stopposi che lo ricoprivano. Non può fare altro! È impotente davanti allo scempio di vite disseminate tra le misere cose che possedevano. Rivolge lo sguardo verso il nuovo arrivato: rivoli di lacrime solcano le sue gote paffute. Ha occhi celesti; riccioli neri e pelle d’alabastro il piccolo naufrago.
Il cavaliere urla verso la spiaggia il suo grido d’aiuto. In pochi attimi, i bagnanti diventano spettatori attoniti di quel che resta di un esodo della speranza.
Povero piccolo chissà chi sono i genitori. Vieni vieni …andiamo… no no …portate un po’ d’acqua… chiamate l’ambulanza… il 113.
Nel parapiglia generale, il bambino passa di braccio in braccio. Le signore lo coccolano nel tentativo di calmarlo. Lui si dimena. È terrorizzato! Non vuole abbandonare la sua gente, i suoi cari lì su una terra sconosciuta.
La figlia di un venditore ambulante, uno dei tanti che percorrono le spiagge per qualche centesimo, anche lei con la cassettina di ninnoli, dice qualcosa e sorride al piccolo naufrago. Il bimbo si calma. La signora, sollevata, allenta la presa, lo lascia con la bimba e va a curiosare altrove.
Gli ululati delle sirene si fanno sempre più distinte. Il suono diventa pungente e,in una nuvola di polvere, appare una macchina del pronto intervento.
Gli uomini della polizia si danno subito da fare: allontanano i curiosi e transennano con del nastro bianco e rosso la zona.
Il cavaliere è il primo ad essere sentito dalle forze dell’ordine. Arriva anche l’ambulanza. I sanitari constatano amaramente che non c’è più nulla da fare e lo trasmettono alla sala operativa. No no aspettate, interviene una ragazza, c’è un bambino… Dov’è il bambino? Il bambino dagli occhi celesti color cielo con quei riccioli neri, la pelle d’alabastro… dov’è?

Spiaggia di Caminia, ore 18,30
La ragazza col motorino, quella dell’inizio, ricordate?, è puntuale: parcheggia e s’incammina verso la piazzetta.
Al bar del Blanca, seduti sotto un gazebo, alcuni ragazzi cazzeggiano. Il mega schermo trasmette musica life.
Ei ragà come ve bbutta oggi stò a pezzi non ho chiuso occhi mi madre che rompe che devo dormì de giorno a solita piattola che ppalle ‘ste mamme. Baci baci smack smack… lo avete saputo che hanno riaperto il Tempio di Atlantide? Nooo daveru Allora tutti al Tempio stanotte…
Però, quanto so’ affettuosi ‘sti ragazzi èh? –commenta un’anziana signora che osserva la scena dal suo terrazzino- e poi dicono che non hanno valori che i ragazzi hanno perso ogni voglia di vivere e pensano solo a divertirsi nelle discoteche. Guarda con quanto affetto si salutano, si abbracciano con trasporto… Nonna nun stà a dì fregniaccee tu manco li conosci…
Sul mega schermo del Blanca un’edizione straordinaria del telegiornale interrompe l’esibizione del cantante: coppie di anziani salvati in extremis dalla morte… …proiettili all’uranio impoverito e l’uso di utensili contaminati la causa delle morti sospette nella missione di pace… Le immagini del disastro sono più eloquenti delle parole del bravo cronista: ammassi di mattoni, ferri contorti, mobili maciullati in bilico sui solai dimezzati e, tra le macerie, ragazzi sporchi che raccattano qualcosa di utile.
Ragazzi di ogni età, se ancora si possono definire ragazzi quando sono costretti a guadagnarsi la vita come delle persone adulte, scavano tra le macerie in cerca di cibo e che non esitano ad arraffare generi di qualsiasi tipo da barattare.
La macchina da presa circoscrive l’inquadratura; zumma su un esserino piccolo, scalzo, che saltella tra le macerie: si ferma e scava. L’operatore indugia con la telecamera su di lui: fa un primo piano. L’esserino, si volta, si passa il dorso della mano sugli occhi e spalanca due spicchi di cielo color celeste. Sorride all’operatore e continua a scavare in cerca di qualcosa, per lui importante.

Baastaaaa!!! Basta con queste stronzate vogliamo musicaaa cambiate canale buuuuu –urlano i ragazzi-


Inizia ad imbrunire ed il cielo si carica di nuvole. Qualche goccia cade violenta sul coro di voci. – niente paura ragà è il solito acquazzone estivo mò passa.
Gli ultimi bagnanti raccattano gli asciugamani e corrono verso la tettoia del lido. La pioggia cade violenta. Qualcuno corre a rifugiarsi in macchina.
Povera gente! Pensa se piove anche da loro: danni su danni. Il tempo a volte è inclemente. Quando la butta non risparmia nessuno; se c’è un riparo a disposizione ti copri altrimenti…
D'altronde, non è la natura a provocare le guerre, al massimo ti provoca un terremoto, ma anche le scosse sismiche si possono prevenire: basta un po’ di buon senso e onestà nel programmare e costruire gli insediamenti urbani…
Ricordo il terremoto di Reggio Calabria del 1908, più che un ricordo vero e proprio è un sogno. –dice un signore avanti negli anni- mio padre me ne parlava spesso. Reggio e Messina sono zone a rischio e lì devono stare molto attenti! Mio padre era un giovanotto a quei tempi e aiutò i suoi paesani, qualcuno lo ospitò anche. Quello che lo angustiava, e me lo ripeteva spesso, era di non essere riuscito a salvare un ragazzino piccolo. Lui, papà, sentì una vocina leggera leggera provenire da sotto un cumulo di macerie; si diedero da fare in molti ma quando lo liberarono…: era maciullato!, solo la faccia aveva intatta, neanche un graffio: gli occhi aperti, sereni, di un colore celeste brillante con dei riccioli neri che gli incorniciavano un viso bianco e roseo, sembrava di porcellana tanto era bello…
Il cielo è cupo. Le nuvole hanno rovesciato il fardello d’acqua ma ancora stanno lì, stazionano sulle colline del golfo di Squillace. Ai ragazzi poco importa!, hanno deciso di trascorrere la notte al people; la discoteca è a pochi minuti da Caminia; 10 km, direzione Catanzaro. Oppure al cafè solaire sul lungomare di Soverato.
non piove più da qualche ora: le famiglie sono rientrate nelle rispettive case e i ragazzi continuano a valutare come e dove trascorrere la notte. Organizzano le macchine, l’ora e il luogo dell’incontro. Mezzanotte: ci sono tutti tranne Sabry. Jenny le manda un sms. Passano i minuti. Sabry arriva con un ritardo di un’ora abbondante. ‘Si cazzi dovrebbero ‘ncomare per legge tutti i genitori che rompono i coglioni!, perché non stai a casa dove vai con chi sei? uffa che rottura. Allora!, si và? tutti in macchina viaaa…
Il falò illumina la spiaggia. Le pigne raccolte nella vicina pineta scoppiettano. Frizzanti palline di fuoco brillano per pochi attimi, danzano nel buio e poi si spengono cadendo.
Cori stonati imbrogliano le parole originali del testo.
Risate, miste ad acuti urli in falsetto coprono le corde della chitarra. Qualcuno fuma. Aspira e passa la sigaretta. L'odore dolciastro si spande nell'aria. Qualcuno tossisce, qualcun'altro ride. Alcuni si rincorrono. Sbocciano alcuni amori. Baci appassionati, scambiati senza remore davanti agli amici inclementi che esternano ilarità giocosa e chiassosi fischi d'incitazione.
La luna piena si riflette nelle acque calme dello jonio. La sua luce pallida rischiara qualcosa. Lentamente la macchia si fa più nitida: sembra una barca! No è un gommone grande. No è una zattera, sì una zattera alla deriva. Ma c'è qualcuno là sopra. Guardate si buttano in acqua. Improvviso, un faro illumina la zona. Nessuno può sfuggire. I mezzi della capitaneria di porto controllano i clandestini. Uomini e donne, bambini e qualche anziano vengono issati a bordo delle motovedette mentre un elicottero perlustra dall'alto. I naufraghi sono spossati. Ringraziano e chiedono aiuto in un italiano stentato. Il capitano chiede notizie. Nessuno capisce o sa dare risposte. Non si conoscono gli scafisti; forse sono nascosti tra i naufraghi oppure sono scappati dopo averli trainati fin sotto la costa. Trasmette il tenente per radio. La solita storia!
Sguardi carichi di paura invocano aiuto; si rivolgono speranzosi ai salvatori. Le madri stringono a sé i bambini e le poche cose di proprietà. Gli uomini sono dall'altra parte, con gli anziani e osservano. Osservano guardinghi ma fiduciosi.
Il capitano ha l'ordine di non farli sbarcare fino a nuovo ordine. Ma loro non lo sanno. Sperano che le loro sofferenze siano alla fine. Hanno bisogno di cure fisiche e morali. Ma nella loro estrema dignità, aspettano silenziosi.
Passano le ore. Le fiamme del falò sono basse. I ragazzi guardano in direzione dei naufraghi. Anche loro aspettano di vederli da vicino; aiutarli a scendere. Parte della comitiva organizza l'accoglienza procurando beni di prima necessità: acqua, pane, biscotti, latte, chiesti e donati dai commercianti in attività vicini allo sbarco. Hanno raccolto un bel po' di roba e aspettano.
L'aurora li trova tutti lì, naufraghi e soccorritori. Fermi nello stesso punto. I ragazzi sulla spiaggia attizzano il falò: il freddo della notte si è fatto sentire; sono stanchi ma non vanno a casa. Parlano, si scambiano opinioni:
Chissà poverini quanto avranno sofferto... ma quale sofferto!, quelli vengono qua a rompere le palle a noi, mio padre dice che da quando ci sono loro non funziona più nulla: il commercio non tira perché loro offrono roba che fa cagare a pochi centesimi e la gente pur di risparmiare se la compra; li trovi dappertutto nei cantieri edili, nei campi a raccogliere pomodori... Sì è vero!, ma sai quanto sono pagati? Lavorano 10, 12 ore per neanche venti euro al giorno! Sono impiegati nei lavori più umili e faticosi. I nostri imprenditori li trattano come trattavano noi Italiani all'estero. Ho sentito storie di emigranti che hanno sofferto ogni tipo di vessazioni in Svizzera, Germania, America, Argentina e persino in Brasile. Il dopoguerra è stato un periodo triste per i nostri padri, come lo è oggi per questi poveri cristi che non hanno di che sfamarsi.
Il sole inizia a scaldare l'aria. Qualcuno desiste:
Sciiao ragà vado a casa che sennò chi li sente i miei fatemi sapere, ci sentiamo... ssì vabbè sciaoo.
Intorno alle 9, la spiaggia si anima: famiglie che scendono a mare e ambulanze pronte per eventuali emergenze.
Il battello si muove. Il comandante ha ricevuto l'ordine di accompagnare i clandestini nel centro di accoglienza di S. Anna, nei pressi di Crotone. La notizia si sparge a macchia d'olio. I profughi confabulano. Il più anziano chiede chiarimenti. Qualche giovane si butta in mare; molti lo seguono. L'acqua ribolle sotto gli occhi attoniti delle donne e dei bambini rimasti sul battello.
Il comandate parla al megafono: tranquilli! State tranquilli! Vi accompagniamo in un centro di prima accoglienza. Non sarete rimandati indietro. State tranquilli. Salite sulle scialuppe! I più forti riescono ad arrivare a terra; e lì, in braccio alle forze dell'ordine che, prestate le prime cure, sono radunati sui pullman diretti a Crotone.

lunedì 24 ottobre 2011

made in Calabria



in questa slide angoli della Calabria, Paesaggi, Arte, Storia, eventi Musicali, Oktoberfest e la passione della VascoRock'nRollShow TributeBand sul palco di Soverato

lunedì 7 agosto 2017

Passione musica

Sal Mistico, giovane promessa del jazz.


L'altra sera, a Soverato, nella splendida marina con sullo sfondo le acque limpide e cristalline del mar jonio, Salvatore Nisticò ha suonato davanti ad una platea attenta. Appassionati e rapiti dalla sua musica, probabilmente increduli, gli ospiti si lasciavano cullare dalle note emanate dal pianoforte. Le mani di Sal accarezzavano i tasti che, docili, effondevano armonie.

Salvatore è figlio di un illustre calabrese. Un emigrato colto. Uno scienziato che, oltre ad insegnare all'Università di Roma, dirige l'ebri, centro di ricerca “Rita Levi-Montalcini Institute”. Ma non è del prof. Giuseppe Nisticò che intendo parlare.
Questo spazio è dedicato alla passione del giovane Salvatore, seguito dal maestro Claudio Colasazza fin da quando aveva cinque anni. È passato del tempo da suo primo cd. Una registrazione sostenuta dalla esperta guida del maestro Claudio e dal piglio gioiso del piccolo Sal Nistico.
Appunto, “piccolo” anagraficamente da non confondere col noto jazzista italo-americano di origini calabresi Sal  Nistico.

Salvatore Nisticò oggi ha compiuto sedici anni. Ancora giovane per “gareggiare” col suo omonimo e reggerne il confronto. È cosciente del peso che dovrebbe sopportare.
16 anni. Selezionato per il corso estivo della Berklee University di Boston tenutosi a Perugia nell'ambito di Umbria jazz. Salvatore vuole e pretende un suo spazio. Uno spazio vergine per confrontarsi anche coi jazzisti che hanno suonato col più noto Sal Nisitco e che lui ha conosciuto nelle rassegne.
Decide, quindi di apportare una leggerissima modifica al suo cognome. Trasforma, anteponendo una M, e il suo nome d'arte, adesso, è Sal Mistico. In ossequio al suo essere riflessivo, attento e appassionato della musica.

Ho ascoltato il suo ultimo cd, registrato insieme al suo maestro Claude Colasaz dal vivo. L'ho ascoltato attentamente, con gli occhi chiusi. Mi ha portato in una dimensione eterea. Giocosa e solenne nello stesso tempo. Non una disarmonia o tentennamento. Non si è lasciato intimorire dalle prestigiose presenze fra cui Esmeralda di Belgio e sir Salvador Moncada, marito della principessa Esmeralda.

Sal ha eseguito l'introduzione e il tema principale il cui ritmo è scivolato gradualmente nelle sapienti mani del maestro Colasaz; insieme hanno estasiato il pubblico dell'Hassler Hotel con le improvvisazioni vibranti dal lirismo accattivante.

14 brani che vanno da “Round Midnight” di Thelonioues Monk a “Willow Weep for me”, passando per “oblivision” di Astor Piazzolla, “Caruso”, di Dalla, “I loves you porgy” di George Gershwin”, “goodfather”, di Nino Rota... “l'immensità” di Don Backi, qualche brano della Tosca dell'intramontabile Puccini.
Insomma, un cd da ascoltare in religioso silenzio.

lunedì 12 luglio 2010

dal mare ai monti in 10 minuti tra i castagneti della Calabria

a ore 12: montagna!

aore12

Oggi abbiamo deciso di fare un’escursione ai monti. Lasciamo la costa e ci dirigiamo a est, nell’entroterra catanzarese, verso le serre calabresi. In macchina di buon mattino (è un eufemismo, si dice tanto per assumere un tono salutista, in realtà sono le 11 passate) scarpe da trekking zaini e borracce da riempire. Mi hanno detto che tra i boschi di castagni, tra Palermiti e Centrache, lungo la provinciale 162, direzione Chiaravalle Centrale, c’è una sorgente d’acqua pura, leggerissima e che stimola chi la beve a fare tanta plin plin, per cui, infiliamo nel cofano della macchina qualche bidoncino e via!

Nel luogo dell’appuntamento, nei pressi della stazione ferroviaria di Montauro, aspettiamo gli ultimi ritardatari e, composta la compagnia, imbocchiamo una stradina provinciale che gradatamente si arrampica sui fianchi della collina. La segnaletica indica Gasperina, Centrache, Palermiti, Olivadi, Cenadi. In linea d’aria i monti sono a pochi passi, sì e no 5, 10 km al massimo.

Prima delle porte di Gasperina, la strada forma delle curve mozzafiato e offre una visione altrettanto spettacolare, mai vista prima: l’ansa tra la Torre del Palombaro, ai piedi di Stalettì, e Soverato Marina è sotto di noi, la dominiamo con lo sguardo. Uno sguardo ebbro per tanta bellezza!

Si ha la sensazione di essere su un trampolino. I fondali marini sembrano coperti con una leggera pellicola cangiante di cristallo, azzurro, verde smeraldo… celeste… colori tenui, di una trasparenza unica che irradia e trasmette al nemico “pensante” visioni pacificate: l’uomo è niente al cospetto di così tanta bellezza!
Non c’è nulla di magico o di esagerato. I colori dell’acqua si modificano davvero, in sintonia con gli studi scolastici, solo che qui siamo al cospetto del creato, nel laboratorio naturale della perla dello Jonio, dove ogni cosa è magia!, e a nulla valgono le teorie del colore e della rifrazione della luce. L’angolo d’osservazione di ognuno, è determinato non solo dalla luce del sole che s’infrange nello specchio di mare, ma, principalmente, dalla predisposizione d’animo del singolo. E ciò determina soggettive visioni cromatiche. Insomma, una dolce illusione, un miraggio, una bugia visionaria purificatrice, che avvicina l’uomo alla natura.

Il sole picchia perpendicolarmente sopra le nostre teste: è mezzodì!
Riprendiamo la marcia.
Superate alcune curve, nel tratto tra Palermiti e San Vito, lungo la provinciale 162, un’area attrezzata offre la possibilità di rifocillarsi, assaggiare carni alla griglia e provviste caserecce accompagnate da un buon bicchiere di vino o birra fresca. Il circolo del cacciatore, così si chiama la griglieria, è situato in uno spiazzo tra i castagni al bordo della strada. All’ingresso, affianco al cancello, sulla sinistra, una statua di San Pio da Pietrelcina, riparata in una grotta di pietra, accoglie gli avventori e sulla destra, l’insegna del circolo.
Il silenzio è rotto dal lieve venticello che solletica le foglie degli alti castagni e dal cinguettio degli uccelli. Il nostro vociare rompe gli equilibri sonori del luogo: è quasi un insulto alla quiete del posto e noi, forse non educati alla sacralità silente di certi luoghi, presi, letteralmente, per la gola, tra uno schiamazzo e l’altro, assecondiamo la dittatura del palato.

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