lunedì 31 ottobre 2016

Tra conti in ordine, ue, terremoto e ponte

Il terremoto del centro Italia ha messo in secondopiano la personalizzazione di Matteo Renzi sul referendum del 4 dicembre.
Ancora una volta è dovuto succedere l'irreparabile, in questo caso, alle bellezze culturali italiane e ai beni privati devastati dalla forza imprevedibile e inarrestabile del sisma affinché cambiassero le attenzioni e quindi i temi del contendere.
I crolli delle abitazioni private e la distruzione dei monumenti storici, vanto dell'Italia, hanno messo un altolà ai media e ai politici sulle barricate.
L'assordante vocio dei sostenitori del Sì e del NO si è affievolito. In queste ore le attenzioni gareggiano tra la raccolta fondi e la ricostruzione.

sabato 29 ottobre 2016

Nell'attesa di un Parlamento credibile

4 dicembre 2016, DOMENICA
si vota per il referendum e modificare, se vince il Sì, la Costituzione.

Non so se andrò a votare. L'indecisione nasce dalle troppe inutili primogeniture politiche appioppate alle decisioni post voto: se vince il Sì diventiamo una nazione al passo coi tempi, decisionista, veloce, intraprendente, affidabile per i mercati e i mercanti di anime. Gl'imprenditori internazionali investiranno in Italia (dicono quelli del sì).
Non è sufficiente la macelleria sociale fatta fin qui dai governi attenti alle necessità delle aziende. Non è sufficiente l'abolizione dell'art.18. E delle tutele contemplate nello Statuto dei Lavoratori. Non sono bastate le decisioni del governo Renzi tese a favorire gl'imprenditori.

mercoledì 26 ottobre 2016

Disuguaglianze sociali, ricchezza e povertà

Le uniche risposte serie ai problemi attuali che affliggono l'umanità non li dà la politica ma la chiesa!

"luci riflesse"


La politica è asservita ai mercati, alle borse, agli industriali e ai banchieri.

Niente di nuovo, dunque.
L'informazione è piena di personaggi corrucciati che spiegano come cambiare verso alle storture e alle disuguaglianze sociali scaturite dalle povertà imposte.

Nel duello americano, tra i due mali si spera nel meno peggio. Almeno lì si vota. E chiunque sarà presidente sarà espressione degli americani.

In Italia, le lobby, dopo averlo costruito e indottrinato, hanno cimposto un cavallo politico di razza alla guida del Paese. Uno stallone da esposizione. Eloquente. Persuasivo. In grado di vendere il ghiaccio agli esquimesi.

martedì 25 ottobre 2016

Sfiducia dal basso a demagoghi e ciarlatani


Il cittadino è come un pesce fuor d'acqua. Disarmato difronte all'arroganza dei cattivi politici che usano il politichese per farsene e fare una ragione di Stato.


Il politichese basa la sua forza seduttiva e mistificatrice sull'ambiguità delle parole. Ogni cosa detta ha un suo immediato opposto.
Qualcuno dice di tagliare i privilegi alla casta? Bene! Subito pronta la risposta che squilibra i cittadini e rimette in discussione le parti ! “È demagogia!”

lunedì 24 ottobre 2016

Cos'ha il politico + di me?

moneta unica, €, per esigenze diverse

In base al principio di uguaglianza, esplicitato nella Costituzione, perché i politici devono guadagnare molto ma molto di più rispetto ai normali cittadini? 

Opportuni

Tagli dimostrerebbero solidarietà verso i cittadini.

In questo mese, come negli altri mesi che si sono avvicendati, ho avuto seri problemi. A voler dare corpo e anima ai problemi che ho subito e fare capire l'origine dei mali devo necessariamente sommare le uscite vive:
assicurazione, 350€; tasse comunali, 251€: tasse scolastiche, 755€ condominio, 110€; gas 120€, telefono,.. insomma, non voglio annoiare, il totale è superiore ai 1500€ dopo avere omesso qualche altra bolletta che scivolo al mese successivo. Anche se nel mese successivo ci sarà l'imu della casetta a mare, comprata quando ancora le forze e le finanze familiari lo consentivano, il condominio e le bollette delle utenze domestiche che non si possono eludere.

Eppure la casta sembra lontana dalle tortuosità che deve affrontare una famiglia normale.
Parlano di API, la pensione anticipata che, a occhio e croce, sembra una regalìa a banche e assicurazioni. Come potrebbe, un pensionato/a campare con un ulteriore cappio attorno al collo?

venerdì 21 ottobre 2016

Antonello Trombadori, Intellettuale d'altri tempi

Quando sinistra era sinonimo di cultura.


Il camionista proseguì in direzione Pescara dopo avermi fatto scendere nei pressi dello svincolo del raccordo anulare alle porte di Roma.

Un caro amico, ricordo, mi esortò: “devi salire subito. Antonello è tornato. Sta pochi giorni e poi riparte.”. E così feci.
Conclusa la giornata lavorativa, caricai sulla mia 500 una decina di dipinti, impacchettati a mo' di valigia con lo spago e incurante della stanchezza mi avventurai alla volta di Roma.

Le tele erano pesanti. E passo dopo passo, la corda che teneva insieme le tele mi segava le dita.

giovedì 20 ottobre 2016

Renzi, pensioni, tra il dire e il fare

 Nel futuro sistema pensionistico mettiamo anche politici e dirigenti.

Che strano animale ch'è l'uomo! Si appassiona per poco. Guarda all'immediato e non si cura di quanto accade a un palmo dal suo culo.

Sta succedendo una grande bagarre in Europa e principalmente qui da noi in Italia, mentre avanza l'invasione sacrosanta dei migranti, che scappano dai territori ostili per sfuggire alla fame, alle malattie e alle guerre, noi che facciamo?, ci lasciamo menare per l'aia dalle notizie frivole costruite scientificamente a tavolino e parteggiamo per Renzi oppure lo contrastiamo ideologicamente.

mercoledì 19 ottobre 2016

Cena Obama, eccellenze italiane figure di secondo piano


Nell'intimo di Matteo si nasconde Cornelia. Ma i suoi veri gioielli non sono Benigni e Sorrentino.

E pare che non siano ritenuti gioielli neanche i nomi della cultura e della scienza che si è portati dietro, considerati i posti loro assegnati.


Mateo come Cornelia, la madre dei Gracchi, si porta dietro i suoi gioielli più belli, se li porta dietro fino a NY. Ospite di Michell e Barak Obama, all'ultima cena di Obama nei panni di presidente della potenza economica mondiale. In tutto 300 e oltre tra capitani d'impresa e gente che conta.

Tra gli annunciati ospiti italiani: Roberto Benigni con la moglie Nicoletta Braschi, Paolo Sorrentino, Bebe Vio, Giusi Nicolini, Raffaele Cantone e Giorgio Armani, c'era anche il consigliere di Renzi Giuliano Da Empoli, amico dello spin doctor Jim Messina, il commissario di Bagnoli Salvo Nastasi e il neocommissario per il digitale Diego Piacentini.

Invitati da Obama, erano presenti, anche il presidente della Fiat Chrysler Automobiles John Elkann con la moglie, l'attore italo-americano John Turturro e tutta la Washington che conta: il capo del Pentagono Ash Carter, la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice, la presidente dell'opposizione democratica alla Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, il vicepresidente Joe Biden. In tutto 375 ospiti sistemati sotto un grande tendone.

martedì 18 ottobre 2016

La dittatura del mercato globale soffoca le menti

"la dittatura del mercato globale
soffoca le menti"


L'altra sera in tv ho seguito per un po' un cabarettista, simpatico, caustico ma simpatico. Il suo monologo satirico era basato sulle problematiche attuali. Fatti che ci toccano di riflesso e a volte c'investono in prima persona togliendoci il fiato. Ha chiosato sull'immigrazione, l'assenza o le limitazioni degli ammortizzatori sociali per i cittadini senza lavoro, la tutela dei giovani e dei deboli, insomma ha centrato appieno le varie anime sociali intrise di paura, incoerenza, richieste lecite e rivendicazioni a volte cariche di personalismi e qualunquismo allo stato puro.

Ha dato una bella botta ai sessantottini. Padri o nonni dei giovani in platea che sorridevano e battevano le mani. In un clima goliardico ha addossato colpe inconfutabili alla classe dirigente attuale, composta dai sessantottini, appunto! ma anche e principalmente degli antagonisti politici che rivendicano il loro impegno politico nella destra sociale, Rei di non aver voluto creare quel mondo sociale fatto di solidarietà e amore che tanto avevano predicato e per il quale hanno lottato.

venerdì 14 ottobre 2016

Al governo di una regione difficile

Calabria. Cronaca di una giornata qualunque:


E poi di colpo il decimo piano s'illumina, la missiva parte e da sotto si alza un grido liberatorio: “grazie Presidente!”.

Dopo ore di tensione Oliverio e i suoi collaboratori sono riusciti a far quadrare il cerchio.

La giornata è stata pesante per Oliverio. Ma alla fine è riuscito a far tornare a casa i manifestanti con qualche angoscia in meno.

La disoccupazione tutelata attraverso i lavori socialmente utili e progetti finanziati dalla regione non sono in grado di alleviare la fame di lavoro che c'è in Calabria.

Le retribuzioni sono un tasto dolente da onorare. I fondi non arrivano o devono essere stornati da altri capitoli. Questo mi sembra di capire dal racconto di un manifestante.
Oggi, costeggiando la cittadella in direzione Lamezia Terme, ho intravisto un gruppo di lavoratori giù nel piazzale. (Seppi in seguito che si erano incatenati al piano terra della cittadella regionale e chiedevano d'incontrare il presidente della regione Calabria.).

giovedì 13 ottobre 2016

Dario Fo, esempio di coerenza

Dario Fo l'ultimo giullare e re dei menestrelli è andato nel regno dei morti a rivisitare e mettere in scena il mistero buffo insieme alla sua compagna di vita e di spettacolo Franca Rame.
È stato compagno, adesso si dice “virtuale”, di provocazioni culturali di più generazioni e con la sua gestuale mimica ha saputo dare corpo e rafforzare la cadenza enfatica delle contrapposizioni verbali messe in scena. Sbeffegiava i potenti per dare voce ai deboli.
Amava dipingere e disegnare. Preparava bozzetti e quinte dei suoi spettacoli. Come sappiamo.
È andato via sorridendo. Così lo immagino. E forse avrà anche fatto l'ultimo sberleffo in punto di morte.

Ha detto sempre ciò che pensava in politica e nei rapporti sociali. Sovversivo? Forse! Coerente di sicuro.
La sua nomina nel '97 a nobel per la letteratura è stata una sorpresa. Anche quella conferita a Bob Dylan adesso lo è. Piacevoli sorprese entrambe.
Vuol dire che qualcosa sta cambiando. E lui che era un innovatore è stato il precursore.

Critico nei confronti di una politica inconsistente e poco chiara, Dario Fo si era definito "sconvolto" e "terribilmente stupito" per l'annuncio di Benigni a favore del Sì al referendum costituzionale.
Parole dure quelle utilizzate da Fo nei confronti di Benigni: l'ha accusato di tradire se stesso e di "cedere davanti alle lusinghe".
Da tempo vicino al Movimento 5 Stelle, Fo, ha chiarito: "La questione non è votare questo o quello, ma lasciarsi andare alla deriva. C’è qualcosa del ‘dare e avere’. Non c’è dubbio che questa posizione favorisce il governo e il potere. Sarà ripagato. Però mi stupisce terribilmente".
"A Dario Fo non si risponde, è come la mamma", aveva replicato Benigni nel giugno scorso.



Ed io che sono niente in confronto a loro come devo comportarmi davanti a quesiti simili?

C'è troppa bagarre attorno ad un referendum che, all'inizio, avrebbe dovuto essere un test per Renzi e il suo governo. Poi ha capito o qualcuno glielo ha fatto capire che non era il caso di personalizzare un affare costituzionale.

mercoledì 12 ottobre 2016

Buffoni, non rappresentate l'Italia

Mi son presa la briga di leggere il testo della “nuova costituzione” Renzi-Boschi disponibile sulla pagina dell'Associazione Stampa Parlamentare (asp) e devo dire che Renzi non ha torto quando dice che la legge è stata approvata nelle sedi opportune anche da chi adesso la contesta. Ecco di seguito l'estratto:

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE N.1429-D
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 1429-D DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (RENZI) e dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento (BOSCHI) (V. Stampato n. 1429)
approvato, in sede di prima deliberazione, dal Senato della Repubblica l’8 agosto 2014 (V. Stampato Camera n. 2613) approvato, con modificazioni, in sede di prima deliberazione, dalla Camera dei deputati il 10 marzo 2015 (V. Stampato Senato n. 1429-B) approvato, con modificazioni, nuovamente in sede di prima deliberazione, del Senato della Repubblica, il 13 ottobre 2015 (V. Stampato Camera n. 2613-B) approvato, senza modificazioni, nuovamente in sede di prima deliberazione, dalla Camera dei deputati, l’11 gennaio 2016
Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza il 12 gennaio 2016
Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE Approvato, in prima deliberazione, dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati”.
A prescindere delle intenzioni dei cittadini contrari alla modifica, il presente estratto certifica la mancanza di serietà o l'insipienza di quanti siedono indegnamente sulle poltrone istituzionali occupate e determinate dalla politica.

Chiedo a lor signori: perché non siete intervenuti prima ad apportare le modifiche necessarie? E magari, suggerire anche di tagliare qualche centinaio di parlamentari dalla camera dei deputati?
Una risposta ce l'avrei! Ma ...
Voglio pensare che vi sarà dispiaciuto rovinare il colpo d'occhio del cameraman quando in futuro avrebbe dovuto documentare con una panoramica l'aula semivuota, non per le assenze ingiustificate, dovuta al taglio dei deputati sancito dalla vostra riforma.

GB, Italia: Referendum destabilizzanti

CAMBIAMENTI. Pericolosamente Inutili


Secondo alcune teorie di pensiero i riformisti sono per il cambiamento mentre i conservatori preferiscono i processi consolidati.

Molti avvenimenti inusuali sono accaduti in questi ultimi tempi.
Dapprima, sembrava, che, finalmente, prendesse corpo la tanto desiderata storia dell'Europa Unita. Fiduciosi nelle parole di Prodi e quanti hanno lavorato perché ciò accadesse abbiamo accolto con favore i cambiamenti. Tutti, quindi, sotto la stessa bandiera blu con le prime 28 stelle, una per ogni nazione che la componeva.

Abbattute le frontiere siamo cittadini europei senza più bisogno di passaporti per circolare negli Stati Membri. Unica moneta, l'€. ma differenti politiche, di questo ce ne siamo resi conto cammin facendo. E qualche Stato come la Grecia ha pagato un eccessivo castigo per colpa della politica dissennata interna che l'ha portata al fallimento. E, l'Europa Unita, l'ha aiutata per davvero? Ha mantenuto l'equilibrio tra i ceti sociali oppure ha preteso rigorose azioni per contenere il debito pubblico?

martedì 11 ottobre 2016

REFERENDUM Sì, NO, PERO'

COSTITUZIONE, POSSIAMO CAMBIARLA? È questo il momento adatto?


Niente è per sempre. Nemmeno i diamanti!

La Carta Costituzionale è uno di quei diamanti da taglaire in due. Lo hanno deciso e si farà.
Ora il problema, per noi che non siamo tutelati granché dai poteri forti (perché loro, i poteri forti, sono attenti a tutelare le loro priorità economiche all'interno del mercato globale) consiste nel capire quanto la guerra del Sì e del NO può nuocere al nostro precario equilibrio economico.

courtesy m.iannino "surrogati"

Qualcuno dice che non sarà un dramma se vince il Sì. Anzi è convinto di snellire i processi burocratici proprio come vuole l'Europa e il mercato globale. Come se ogni secondo si dovesse imbastire una legge o una determinata azione per favorire i commerci e le attività lavorative.

Qualcun altro la butta sul risparmio economico visto che i già eletti nelle regioni andrebbero a prendere il posto degli attuali senatori al Senato trasformandolo così in senato delle regioni e delle autonomie locali... Ma se con la modifica del titolo V le regioni dovessero essere esautorate da una serie di provvedimenti(che passerebbero allo Stato centrale), a che serve mandare lì, a Roma, consiglieri regionali e sindaci in veste di senatori? … per dar loro immunità?

Vogliamo davvero risparmiare e tagliare i costi vivi della politica? Aboliamo completamente il Senato! E lasciamo lavorare, si fa per dire visti gli esiti ottenuti, la deputazione locale sui territori a tutela di infrastrutture e popolazioni. Anche questo passaggio verbale sembra debole da sostenere per chiunque, anche per Renzi.

venerdì 7 ottobre 2016

Una speranza taggata Oliverio

 Oliverio, consigli non richiesti


… e poi voglio vedere chi sono i firmatari e chi ha avuto benefici negli ultimi cinque anni. Perché io non ho scheletri nell'armadio e nessuno dei destinatari dei fondi per il teatro è vicino a me, in nessun grado, come parenti o altro.
Nemmeno come consulenti? -chiede il giornalista al presidente della Calabria, Mario Oliverio.
Non ho consulenti nella mia giunta. Ho abolito questa prassi che sperpera i soldi pubblici per le clientele politiche.

Mario Oliverio parla con gli occhi abbassati sul foglio che ha sul tavolo. Scarabocchia, fa dei cerchi e li riempie con la penna.

Non credo stia passando un buon momento. Certo, governare una regione come la Calabria non deve essere cosa facile. Anche se, lui, Oliverio, ha apportato modifiche allo statuto regionale per poter governare il predicato e sospirato cambiamento, resta comunque un'impresa difficile da portare a termine se non c'è un afflato corale. un sostegno concreto da parte di quanti ancora credono nel futuro.

Spaghetti alle lumache

spaghetti al sugo di lumache

  Squisitezze da leccarsi i baffi

I francesi li chiamano escargot. Sono dei molluschi comunissimi che spuntano fuori dal terreno dopo le prime piogge. Le lumache, per non affogare, rompono quel leggero strato calcareo che li isola dal resto del mondo. Interrompono così il letargo e riprendono a mangiare l'erba.

Le lumache, quando cucinate bene, sono una prelibatezza per i palati. Ci sono innumerevoli ricette, ma io amo inventare, creare delle varianti. Improvviso con quello che ho a disposizione!

Oggi ho un pugno di lumache, qualche pomodoro e altre spezie. All'opera, dunque!

giovedì 6 ottobre 2016

La difesa di Mario Oliverio

Quando si dice il caso!

A due giorni dal sondaggio ancora non si sa nulla. Qualche notizia dai giornali, sì, ma niente di convincente, anche perché i giornalisti spesso sono propensi alla sintesi e a volte estrapolano la frase ad effetto per rendere accattivante il pezzo.

Però, il silenzio, l'oscuramento mediatico, almeno per me che non sono addentro ai meccanismi delle notizie ufficiali e neppure a quelle di corridoio, pesa.
Pesa, oddio non è che non dormo la notte o me ne faccia un problema esistenziale, però...

comunque penso: Battagliero com'è, possibile che Mario Oliverio non risponda prontamente alle lagnanze che da varie parti arrivano e gettano ombre sul suo operato? Quantomeno per tranquillizzare l'opinione pubblica sulle pesanti vicende che lo vedono coinvolto, credo suo malgrado!

La Costituzione demolita a colpi di spot

Quando, in qualsiasi campo, per vincere una partita ci si rivolge alla pubblicità e si fa leva sulle paure collettive pittosto che dire la verità e spiegare le intenzioni senza nascondere nulla, allora, si è ad un passo dalla dittatura.


Ma Benigni non diceva, in uno show dove vestiva i panni del docente e spiegava calorosamente i principi fondamentali della nostra Costituzione, che la Costituzione della Repubblica italiana è la più bella del mondo? E nel frattempo cosa è successo? Perché si schiera apertamente e caldeggia le modifiche rattoppate da un parlamento discutibile per i modi e i metodi coi quali è lì a governare i cambiamenti e sbeffeggia quanti la pensano in maniera diversa?

Sarà per l'aria di toscanità che regna ai vertici?

La Costituzione non è un vestito da dismettere quando è passato di moda. E sì! Pare che la moda attuale preferisca schierarsi coi più forti. Con gli imprenditori d'assalto che intra/prendono commesse nel mondo globalizzato fottendosene delle persone e delle esigenze primarie dei cittadini.

È una logica che fa prevalere le esigenze del mercato, i soldi di chi investe, il capitale impegnato e quello da incassare coi relativi interessi a discapito degli aspetti umani predicati da papa Francesco.

martedì 4 ottobre 2016

Calabria, bocciato il lavoro di Oliverio

È di questi giorni il sondaggio telefonico fatto da una società editoriale  sul lavoro svolto da Oliverio a due anni dalla sua nomina a governatore della Calabria.

In sintesi, la swg, ha chiesto telefonicamente ad un campione composto da 800 calabresi cosa pensassero dell'operato del governatore Oliverio. E quasi l'80% degli ntervistati ha risposto picche.

Qua due sono le cose. La prima: i sondagisti hanno incocciato persone scontente a prescindere o del centrodestra, oppure, perché, questa è l'amara realtà!

Oliverio dal canto suo ritiene il sondaggio una delle tante pietre messe per ostacolare la sua voglia di cambiamento. La sua politica del rinnovamento, però ancora stenta a farsi vedere ed essere compresa dai calabresi.

I problemi atavici persistono. La burocrazia resiste. E lui che fa?
Secondo la saggia scuola di partito si crea la rete di base negli uffici della regione così da avere sempre sottomano il controllo di quanto succede.
La casa dei calabresi è !spiata?”; controllata dalla gente fedele a Oliverio?.
Lui, nel frattempo ha mescolato tutto. Ma ha mantenuto alcuni dirigenti al loro posto. Posti strateggici per la politica economica e culturale della Calabria. purtroppo il cambiamento ancora non si vede.
Ergo?
Il turismo non decolla. L'agricoltura men che meno. Il lavoro langue. La sfiducia monta!

domenica 2 ottobre 2016

Referendum, sì o no? ecco i punti

No, proprio non ci siamo! Il referendum inerente la modifica della Costituzione sta assumendo, come al solito, i connotati di un derby senza scampo e esclusioni di colpi bassi.

Lo stiletto lo usano in pochi per dimostrare i passaggi da evitare, non per andare contro a Renzi che in un primo momento aveva affidato all'esito positivo del referendum la sua sorte politica. Bensì, per illuminare, o forse sarebbe meglio dire, togliere il prosciutto sugli occhi dei partigiani dell'una e dell'altra sponda.

Sono fermamente convinto che il voto del 4 dicembre di quest'anno è vissuto dalla stragrande maggioranza degli italiani come se fosse una sfida tra Roma e Lazio, Milan Inter o sampadoria genoa. Grazie anche alla tv spazzatura! Ai talck show in cui dura di più la pubblicità degli assorbenti che il dibattito serio tra i sostenitori del sì e del no.

Mirto, proprietà e benefici

Conoscevo le proprietà benefiche del mirto ma finora non le ho tenute nella giusta considerazione e ho sbagliato! E' tempo di correre ai ripari e iniziare a farne un uso mirato e proficuo.

Oggi mi trovo in giardino per curare la bordura che è composta, appunto, prevalentemente da piante di mirto e dare un po' d'acqua alle piante aromatiche messe a dimora nei vasi.

La pianta del mirto è una pianta sempreverde che cresce spontanea nella zona mediterranea. Ottima come recinzione frangivento. Profumata. Di un bel verde, e in estate, punteggiata da piccoli candidi fiori.
E non si butta niente!
In medicina alternativa si utilizza tutto: foglie, fiori e bacche.
Dai fiori si ricava un’essenza utilizzata nella cosmesi.
Le foglie, una volta essiccate, sono utilizzate per insaporire piatti a base di carne e di pesce ma anche per la preparazione di infusi.
Le bacche, oltre a poter essere consumate appena colte, sono impiegate per la preparazione del liquore.
La raccolta delle bacche del mirto avviene da novembre fino a gennaio, i fiori invece sbocciano in piena estate, generalmente nel periodo compreso tra luglio ed agosto.
Il mirto contiene un olio essenziale, il mirtolo, ricco di antiossidanti e principi attivi, inoltre è ricco di acido citrico, acido malico e vitamina C.

Per la salute delle vie respiratorie: il mirto, assunto sotto forma di decotto preparato con le sue foglie ed addolcito con miele, risulta essere un valido rimedio contro le infiammazioni delle vie respiratorie, il catarro e le bronchiti. L’olio essenziale è molto usato nell’aromaterapia per alleviare i sintomi di problemi come l’asma e la bronchite.

sabato 1 ottobre 2016

Referendum, se Renzi modificasse qualcosa

Il confronto tra Renzi e Zagrebelsky, ospiti di Mentana, si chiude una manciata di minuti prima della mezzanotte.
renzi, mentana, zagrebelsky


Matteo Renzi è in difficoltà. Risponde con frasi fatte alle sagge argomentazioni articolate dal costituzionalista Zagrebelsky sulle ragioni che lo spingono a spiegare il suo convinto no alla riforma costituzionale voluta da Renzi.

Mentana modera il dibattito politico. Renzi sembra avere il complesso dello studente che sostiene un esame importante. Ripete come un mantra: abolire il senato così com'è significa ridurre i politici, risparmiare sui costi dei senatori che saranno sostituiti dai consiglieri regionali e dai sindaci dei capoluoghi ma con funzioni di controllo importanti: noi abbiamo perso milioni dalla comunità europea. Soldi che sono andati alla Polonia perché non sono stati investiti nelle regioni. (…).

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