giovedì 31 ottobre 2013

Università: al punto giusto

1970. MANIFESTAZIONE REGIONALE

come eravamo: I Braccianti in Calabria, di Ledda e Veltri

Dicembre 1983; da appena un mese è uscito il libro di Quirino Ledda e Filippo Veltri:
©aore12blog

I braccianti in Calabria” è la testimonianza storica difficilmente fruibile sui media massificati ma circoscritti dagli interessi del capitalismo, dei latifondisti e dalle forze politiche avverse che, in quegli anni, detenevano il potere politico.

La raccolta, con prefazione del prof. Saverio Di Bella, copre uno spazio temporale che va dal 1970 al 1980 raccontati attraverso 140 scatti degli autori, immagini in bianco e nero di vita quotidiana e di lotta per i diritti sociali.

Quirino, all'epoca, ricopriva l'incarico di consigliere regionale del PCI in Calabria, con alle spalle un passato di segretario della federbraccianti cgil calabrese.

Filippo Veltri era un giovane giornalista, redattore dell'Unità. Ha scritto anche per il Giornale di Calabria e il quindicinale “questa Calabria”.

Entrambi appassionati di fotografia regalano scatti pieni di pathos di un mondo ormai, per i più, morto. Consigliatissimo, comunque, alle nuove generazioni ed a quanti hanno resettato la memoria e rimosso sofferenze e sogni dei calabresi contaminati da sano sciovinismo e un pizzico di enfatica demagogica certezza ugualitaria.

mercoledì 30 ottobre 2013

Recessione e microcriminalità vanno di pari passo

courtesy M.Iannino©
courtesy M.Iannino©
Catastrofisti, positivisti e speranzosi si fronteggiano in tv, in radio e sui giornali.
Ieri ho sentito, presumo un imprenditore, lamentarsi con il conduttore radiofonico per le notizie catastrofiste diramate dai mass media sulle aziende che chiudono e sul lavoro che manca ma non evidenziavano le migliaia di nuove aziende che nascono da un momento all'altro.

Anche il Governo è ottimista.

Per Letta a fine anno ci dovrebbero essere i primi segnali di crescita reale.

Intanto, stamane, ho raccolto, mio malgrado e con estremo disaggio la rabbia di un uomo di mezza età. Indossava la divisa di lavoro.

“Mi è arrivato il preavviso. A fine mese non ci sarà lavoro... Andrò a rubare! Non l'ho mai fatto e non so neanche come si fa ma imparo. Devo pagare le bollette. Dobbiamo mangiare a casa. Ho moglie e figli... Loro, i capizzuni, problemi non ne hanno. A loro i soldi arrivano”

caro Letta, vedi di fare presto e che sia vera la notizia della ripresa perché qua rischiamo una sommossa popolare. Uno sbranarsi a vicenda. Una guerra tra poveri (sono ricominciati i furti “vandalici” alle macchine. Scompaiono le ruote, i tergicristalli, la benzina).

martedì 29 ottobre 2013

12mila € dei contribuenti per intrattenimenti televisivi a Fazio e Vespa

In Italia c'è chi si abbuffa e chi muore di fame!


sfortunatamente non è un film
Sono incazzato nero. Non posso pensare che nel momento in cui la maggior parte degli italiani siamo chiamati, anzi ci è imposto con le leggi che hanno fatto Monti e compagni, a stringere la cinghia e assistere impotenti alla cancellazione delle conquiste sociali e, peggio ancora, culturali degli ultimi decenni, possa esistere una zona franca composta da uomini e donne che sguazzano nel lusso grazie agli stipendi o agli ingaggi nei posti pubblici come la RAI o nelle altre aziende in cui il peso della politica determina le scelte aziendali e le nomine.

Inutile che Fazio, Vespa e tutte le menti eccelse che, guarda caso fanno un lavoro non lavoro, non sudano nelle poche fabbriche rimaste e neanche in giro a vendere prodotti vari, dichiarino che il loro lavoro porta utili inimmaginabili alla RAI. Può darsi che sia vero. Non lo metto in dubbio. Ma essere remunerati con tremila euro escludendo le clausole varie che fanno lievitare il conteggio finale è davvero mortificante. È un insulto alla povertà. Uno sfregio alla dignità degli esseri umani! Dei lavoratori esodati, pensionati e dei rinviati a date da destinarsi dai "gradini" della Fornero e dai ministri che hanno messo mano alla riforma pensionistica.

Vespa e Fazio. Pagati dalla tv di Stato con 12milioni €

Dopo le polemiche su Fabio Fazio e Maurizio Crozza è il turno di Bruno Vespa.

©courtesy arch.Iannino
"lavoratori, -cit- con affetto"

È scritto su Repubblica: “il nemico degli sprechi Rai, il parlamentare che duella con Fazio per il suo compenso (in diretta tv) e che contesta l'approdo milionario di Crozza al servizio pubblico, Renato Brunetta del Pdl, non dimentica di mettere il naso in un altro contratto da record”; infatti, “in queste ore, la tv di Stato sta completando i bonifici in favore di Bruno Vespa per il suo contratto triennale come conduttore, consulente esperto, ideatore, autore di testi: cifre assurde per chi ha lavorato una vita e ha versato i contributi ma non può avere la pensione per colpa delle leggi degli ultimi governi.


Tra settembre 2010 e agosto 2013, il conduttore di Porta a Porta, si porta a casa sui 4 milioni e mezzo.

Ma non finisce qui! Sempre secondo quanto scritto su Repubblica “Il contratto prevede un primo extra per le puntate di Porta a Porta - tutte già in palinsesto - oltre la centesima. In tre stagioni tv, queste puntate ulteriori (pagate ognuna 12 mila euro) procurano a Vespa un surplus di 901 mila euro”. In più ci sono i compensi per gli "speciali" per un totale di 6 milioni 320 mila euro lordi nei tre anni.”

E Brunetta dice: “Vespa guadagna 6 milioni. Vespa è come Fazio, è inaccettabile. I milioni di Fazio sono come quelli di Vespa”. “Prima di tutto trasparenza poi giudichino gli italiani se quei milioni all'anno sono giustificati o no in tempi di crisi. Questo l'ho denunciato già anni fa prendendomi le ire di Vespa”.
Come dissentire, questa volta, da Brunetta?

lunedì 28 ottobre 2013

i mestoli della politica

Se dovessi seguire il mio istinto dovrei allungare la lista delle persone indegne della mia attenzione (che
tradotto in volgare si potrebbe dire: mi stanno sul ca@@0). Ma, per una volta, almeno una, mi sforzo di seguire quanto diceva mio nonno che, in quanto a saggezza, era davvero un grande!

Lui mi diceva sempre: ricorda che i guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che li mescola.

Partendo da questo assunto devo dare una possibilità a quanti, dotati di faccia tosta, appaiono in televisione indignati contro la magistratura e contro quanto in altri Paesi è ritenuta prassi consolidata nei rapporti tra leader politici e cittadini; saggi, però, nel voler fare un ritocchino alla Carta Costituzionale della Repubblica italiana.

Se fossi mestolo delle pignatte politiche che in maniera indecorosa per noi si presentano a fare proseliti pubblicamente, probabilmente, riuscirei a vedere chiaro nelle loro teste. Comprenderei i retroscena tattici imbastiti in tresca ma non potrei giustificarli.

Non parlo di Berlusconi, no! Mi riferisco a chi gli sta vicino. A chi cavalca i suoi problemi per garantirsi il posticino affianco al sole.

domenica 27 ottobre 2013

il sabato sera di mia mamma

Aspettando che rincasassi. 

Quella fata di mia Mamma!, si è superata col suo ciambellone alla ricotta.


Io, di solito, sabato sera vado fuori con gli amici. Lei, per non far vedere che mi aspetta, prepara torte che consumiamo a colazione insieme ad una buona tazza di caffè.

Questa volta ha navigato e preso spunti per una variante al suo ciambellone alla ricotta.

“Avevo una ricotta in frigo da qualche giorno”. Si è scusata. “e per consumarla ho fatto 'sta torta. Meglio che le merendine del supermercato. Almeno sai che mangi!”

“Tutti ingredienti genuini: uova, latte, zucchero, farina. E poi, la sera la corrente costa di meno.”

Ha ragione lei. È davvero ottimo!

ps: la foto è di questa mattina. adesso non c'è neanche una briciola ;-)

Ops avevo dimenticato di dirvi come la fa:
Ingredienti:
2 uova che divide per fare una cremina con i tuorli e lo zucchero. Poi sbatte le chiare fino a montarle a neve.

Lentamente aggiunge la ricotta nei tuorli, la farina e l'albume montato a neve. Una busta di vanillina. Imburra una teglia. Versa dentro e inforna.

Semplice no?

la cucina di mamma: Pasta al Forno

Pasta al forno ripiena.

Si fa presto a dire: mi andrebbe un bel piatto di PASTA AL FORNO ALLA CALABRESE come la faceva mia mamma!

©archivio M.Iannino

Andava giù che era un piacere! In pochi secondi ti leccavi pure il piatto... no, non è un'esagerazione! La scarpetta era d'obbligo! Sarebbe stato come commettere un peccato lasciare che si perdesse tutto quel ben di Dio dopo che Mamma si era impegnata in cucina tra i fornelli e le pentole, attenta nel dosare i pezzi di carne per il sugo.

Mia mamma nel sugo metteva qualche pezzo di costatella di maiale, due o tre pezzi di salsiccia leggermente piccante, un po' di pancetta a pezzettoni, del gamboncello. Ma detta così non dà il giusto peso alla sua maestria.

Dapprima soffriggeva qualche spicchio d'aglio insieme alla carne. La lasciava rosolare. Poi aggiungeva un paio di bottiglie di salsa di pomodoro fatta in casa, sempre manifattura made mamy.

Poi, preparava le polpettine con la carne macinata, la mollica di pane raffermo bagnato e strizzato. Prezzemolo, formaggio pecorino grattugiato, prezzemolo. Rigorosamente fritti in olio di oliva.

Infine, scottava la pasta grossa, solitamente penne rigate, che toglieva al dente. La sgocciolava e, in una teglia da forno, faceva un letto sopra il sugo rosso ancora fumante. Tagliuzzava le uova sode, qualche pugno di provola a cubetti, le polpettine, del salame e spolverava con abbondante pecorino. Copriva con dell'altra pasta e versava il sugo. Dopodiché infornava per qualche minuto.

Era una cerimonia di alta passione culinaria casareccia tramandata da madre a figlia che impegnava tutta la mattina della domenica.

Oggi è domenica e l'ho mangiata! Grazie mamma.

sabato 26 ottobre 2013

torna l'ora solare, lancette indietro

Vi siete accorti che fa buio prima e che il sole non scotta più come qualche settimana fa?

Senza farla troppo lunga nel ricordare gli spostamenti celesti, ricordiamoci solo di spostare le lancette indietro di 1 ora questa notte. Si torna all'ora solare.

I dormiglioni hanno tutta la mia personale comprensione!

mercoledì 23 ottobre 2013

Riprendiamoci il presente

Più che dalle statistiche, la disaffezione a questo modo ignobile di fare politica nel gestire la macchina dello Stato, è dato dall'inaffidabilità dei politici che fin ora hanno governato le sorti di noi cittadini.

La disaffezione e la sfiducia inducono molti cittadini a disertare le urne. Il disgusto per i fatti di accaparramenti e assedi dei posti di comando e dei soldi pubblici fanno sì che il disgusto aumenti.

Purtroppo i cittadini, gravati dai pressanti problemi sviluppati dal malgoverno e dal malcostume, ritengono che per protestare l'unica arma rimasta è il non voto. Inconsapevole che così facendo riconfermano le stesse persone al comando del Paese.

Sembra il gioco del gatto che gira in tondo mordendosi la coda! E infatti lo è!, fintantoché non cambieranno le coscienze e quindi gli uomini e di conseguenza le organizzazioni che hanno assaltato e monopolizzato i punti cardine dell'Italia.

Attualmente rimaniamo testimoni di abusi e sfregi nei nostri confronti.

Avvertiamo scosse telluriche lungo lo Stivale di magnitudo variabili. 3.2 in Abruzzo nella provincia di Perugia e dell'aquila.

E non mancano gli scossoni a Bologna, dove tutti i capogruppo dei partiti che la governano sono al centro di un'inchiesta, l'ennesima, indagati per peculato.

I magistrati hanno acquisito sperperi di denaro pubblico in consulenze che ammontano a centinaia di migliaia di euro. Ipotesi di finanziamenti illeciti ai partiti. E, ovviamente, non mancano spese documentate per profumi (come possono iniziare i lavori imbevuti di sgradevoli odori?) medicine (beh, i microbi vanno debellati, si rischia una contaminazione collettiva e poi chi governa?).

C'è chi pensa alle cibarie per mantenere in forma il corpo e decide di comprare un forno a microonde...

e chissà cos'altro verrà fuori dal vaso di Pandora scoperchiato dagli inquirenti.

martedì 22 ottobre 2013

Banksy, burlone creativo sulla bancarella a 60 $

aore12
aore12Da Basquiat a Banksy, passando per tutta l'area atipica di cui si fregia il mondo della cultura contemporanea, ancora una volta si assiste alla disinformazione superficiale dei media massificati, e, in parte, anche internet.

I writer, o meglio i pittori di strada contestano coi loro interventi tante cose alla società dei consumi e della proprietà privata (almeno secondo quanto ci hanno detto fin ora gli “intellettuali” che hanno scavato nei meandri della psiche dei grafomani metropolitani).

Disdegnano il possesso ossessivo degli oggetti, dipinti compresi e, per qualcuno, sono dei volgari vandali che deturpano, appunto, la proprietà privata e gli spazi pubblici.

Per queste semplici ragioni le decorazioni dei luoghi degradati delle città sono ritenuti offensivi dalla maggior parte della gente diseducata dai media. Salvo, poi, quando sono messi sull'altare della gloria sempre dalle campagne mediatiche, divenire feticci tesaurizzanti da possedere.

Tra Basquiat e Banksy ci sono radici socioculturali differenti.

Il primo contestava l'emarginazione sociale delle classi deboli con graffi elementari, spesso duri, violenti, descrittivi e giocosi.

Il secondo, dal nome evocativo composto dai suffissi: bank e sy che sfociano in “Banksy” e diventa lo pseudonimo di un gioco lessicale creativo di fine semantica. Perciò è lecito porsi qualche domanda in merito: stando al gioco in questione, il fantomatico pittore di strada è pro o contro le banke?

Forse una prima risposta la possiamo leggere nella bancarella allestita a New York dove, per una sola giornata, ha messo in vendita come una qualsiasi stampa o calco su tela alcuni suoi spray per pochi dollari.

Che si sia voluto burlare del valore economico che i mercanti dell'arte battono sui suoi pezzi rubati dalla strada nei punti rivisitati dal suo ironico spray?

Banksy a 60 dollari per strada a Ny

Bank sy... mettiamola così:
aore12

i mass media sono più interessati al lato economico e allo scoop, in una parola: al rumore della notizia. Cosicché l'ultimo scherzo del pittore di strada ha avuto la sua risonanza mediatica in tutto il mondo o quasi, se si tolgono di mezzo le popolazioni che hanno ben altri problemi per le mani da risolvere.

“L'ultima trovata dell'artista Banksy in trasferta a New York: una bancarella con le sue opere originali vendute come se fossero riproduzioni, al prezzo di 60 dollari l'una. In realtà sono originali e di bigliettoni ne valgono molti ma molti di più. La bancarella è comparsa sabato in una strada di New York e ha venduto solo sei dipinti per un totale di 420 dollari. Fortunato chi se le è portate a casa” (nota del corriere.it)

sabato 19 ottobre 2013

Roma, bombe carta al ministero dell'economia

Roma. Assaltato il ministero dell'economia.


Bombe carta e altri oggetti esplosivi contro il portone del ministero per far capire l'indignazione e la rabbia dei cittadini contro l'austerità.
A fronteggiare il corte dei manifestanti una settantina di uomini delle forze dell'ordine.

La situazione è esplosiva, non per le bombe carta, per la rabbia accumulata dalle tante decisioni unilaterali presi dai vari governi che si sono succeduti anche in maniera anomala.

aore12Uomini e donne, padri di famiglia e giovani portati allo stremo dalla continua incessante politica d'austerità imposta da un sistema balordo che tenta di contenere il debito pubblico cancellando lo stato sociale e le conquiste civili.

Italia, come in Grecia?

Speriamo di no! Speriamo che si riesca a trovare la giusta misura nel dissentire civilmente e gestire intelligentemente l'austerità. Anche se attualmente Roma sembra sotto assedio.

mercoledì 16 ottobre 2013

Letta, POLITICA E CUCINA, manca la stabilità

ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA 

Per stabilizzare e smorzare la fame di equità

Serve a qualcosa aggiungersi alla lunghissima fila dei cittadini sfiduciati?, ribadire a Letta & C. che non ce la facciamo più ad essere trattati come dementi?

Visto il punto in cui siamo la risposta è scontata.

Inutile, quindi, prestare il fianco e parlare dei recenti acronimo usciti dal cappello del governo Letta.
di fatto è un modo diverso di prenderlo là dove non sbatte il sole.
D questo modo di fare possiamo solo prendere spunto e concentrarci su una buona e gustosa ricetta che dedichiamo 

FOTO RICETTA DEL ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA:

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 INGREDIENTI:

sfoglia di mozzarella (possibilmente non inquinata dai pascoli sopra i cumuli tossici sparsi lungo lo stivale)

wurstel  tagliati a strisce (ma attenti, ricordiamo l'introduzione sulla qualità dei prodotti)

cetrioli, idem come sopra

mais (idem, e siccome sono in scatola, controllare bene la provenienza)

lattuga (idem)

tanta maionese fatta in casa, possibilmente! E BUONA DEGUSTAZIONE!

PS: notare i cetrioli affettati sottili con lo sbucciapatate. :-) (si digeriscono meglio!)

sabato 12 ottobre 2013

Picasa Web Album, maneggiare con cura

Cari amici ho combinato un bel casino!
elaborazione dgt courtesy Mario Iannino©
sto lavorando per me


Sì, però la colpa non è tutta mia, della mi sbadataggine. È che ho un mouse turbo che basta sfiorarlo per farlo partire!!!

E' bastato che sfiorassi il tasto sinistro mentre guardavo l'album web picasa di Kairos che ho combinato o' 'nguacchio: HO CANCELLATO TUTTE LE FOTOGRAFIE CARICATE sul blog e di conseguenza sull'album web DAL 2009 AD OGGI! Ergo, tutti i post a sua firma sono orfani di immagini!

STO ANCORA A LAVORA' PER RECUPERARE QUALCOSA. ABBIATE PAZIENZA...

nel frattempo ho inserito nel blog il gadget + di google così vi ho tutti vicini. Grazie per la pazienza che avete e benvenuti. Vi aspetto copiosi nelle cerchie che più vi piacciono (sennò lo caccio! ;-) )

... in compenso la lezione mi è servita: MAI GIOCARE CON WEBPICASA

comunque, sto lavorando x ripristinare quanto più possibile fino a quando la pazienza mi aiuta.

giovedì 10 ottobre 2013

Manovrina da 1,6 mld, gli ultimi sono i primi a pagare

http://aore12.blogspot.com
Anche lo Stato italiano, se pur una Repubblica fondata sul lavoro e che sostiene essere del Popolo la Sovranità, deve fare i conti con le regole dei mercati finanziari mondiali.
(E se la tutela dello stato sociale dipende dai giochi dei banchieri, diventa normale che siano i deboli a pagare errori altrui. è più semplice rastrellare dai depositi e dagli immobili censiti piuttosto che fare restituire premi e stipendi d'oro ai dirigenti che non hanno saputo governare gli eventi).

Partendo da questo presupposto si capisce meglio la manovra politica degli ultimi anni tutta tesa a salvar banche e banchieri.
Anche l'ultima manovra mette in una posizione centrale l'azione della Cassa depositi e prestiti. Ma vediamo nel dettaglio di che si tratta:

Tagli alle spese di ministeri ed enti locali per 1,1 miliardi e vendita alla Cassa depositi e prestiti di immobili pubblici con un valore pari a 500 milioni.

Sono queste le coperture che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha indicato presentando la manovra per ridurre il rapporto deficit/Pil del 2013 al 3% dal 3,1% tendenziale.
"La copertura di 500 milioni viene dalla vendita di immobili che sono di proprietà del Demanio e che saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo", ha detto l'ex direttore generale della Banca d'Italia illustrando il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dalla nuova tornata di tagli "semi-lineari" saranno esclusi "sanità, istruzione, ricerca e sviluppo".

E non è cosa da poco conto!, ma vediamo nel dettaglio cos'è la cassa depositi e prestiti, anche se rimane qualche perplessità il passaggio: “saranno venduti a Cdp o a un suo veicolo”. .

Ecco, è questo “suo veicolo” che lascia un po' perplessi.

mercoledì 9 ottobre 2013

Ignavi o masochisti?

ignavi o masochisti?

Obama sotto ricatto e mondo assediato delle lobby economiche


Dopo lo spread impariamo un'altra parola, sempre in inglese, “shoutdown”, che in italiano significa "chiusura” e non prelude a niente di buono!


È sempre una questione di alta finanza di un mondo lontanissimo alla maggioranza degli uomini e delle donne che muoiono per fame e stenti. Una realtà che guarda solo ed esclusivamente ai propri interessi. Lo abbiamo capito a nostre spese.
In Italia per colpa di una politica economicocentrica falsamente europeista dettata dalla Germania, imposta dalla troica ma dalle radici lontane, ricordate la bolla economica esplosa negli USA? Ecco, i mali maggiori vengono sempre da fuori ma alimentati anche dalla cupidigia nostrana!

In America lo shutdown è ormai al settimo giorno e c'è tempo fino al 17 ottobre per aumentare il tetto del debito ed evitare il default, che - avverte Mohamed El-Erian, l'amministratore delegato di Pimco, il maggiore fondo di investimento al mondo - avrebbe un impatto più imprevedibile di quello avuto dal collasso di Lehman Brothers. Il debito in circolazione degli Stati Uniti è pari a 12.000 miliardi di dollari, una cifra superiore ai 517 miliardi di dollari di Lehman. La Fed è il maggior creditore singolo, con in tasca 2.270 miliardi di dollari. La Cina è il maggior creditore estero con 1.128 miliardi di dollari. E proprio Pechino, insieme a Tokyo, chiede una soluzione dell'impasse che minaccia di destabilizzare i mercati finanziari globali. Ai timori della Cina e del Giappone, Obama risponde: «Gli Stati Uniti hanno sempre pagato i loro conti e continueranno a farlo».

martedì 8 ottobre 2013

Giornalisti, ne inventano una più del diavolo

il sito per gli informatori dei giornalisti
L'argomentazione, così articolata, non fa una grinza! Secondo gl'ideatori di questa nuova piattaforma si deve puntare sui delatori piuttosto che su una adeguata educazione civica dei cittadini per estirpare il male sociale che attanaglia l'Italia.
Questo mi sembra di aver capito, a parte tutte le belle parole che girano attorno al lancio della piattaforma in questione.

Per cui, da oggi anche in Italia prende piede una piattaforma che raccoglie segnalazioni anonime. È una sorta di confessionale per chi ha da dire o denunciare qualcuno o qualcosa che non funziona nella pubblica amministrazione e nella politica. (come se le cose non si conoscessero!)

A gestire il tutto è il sito dell’IRPI, dove i giornalisti che amano definirsi “investigativi” sulla scia di Assange, utilizzando il sistema di navigazione Tor, che sta per “tecnologia all’avanguardia per quanto riguarda la protezione digitale dell’anonimato”, software libero GlobaLeaks, creato dal Centro Studi Hermes per la trasparenza e i diritti umani in rete, IrpiLeaks permette a chiunque di svelare informazioni in tutta sicurezza alla squadra di giornalisti investigativi dell’Investigative Reporting Project Italy (IRPI), primo centro di giornalismo d’inchiesta transnazionale in Italia.

Secondo loro “In alcuni casi solo i ‘leaks’ di persone coraggiose possono rivelare comportamenti scorretti di politici o uomini di potere o tentativi di insabbiare informazioni importanti per la cittadinanza”. (ripeto, come se non si sapessero)

Stando alle teorie create per sorreggere questo abominio, proprio nel momento in cui Papa Francesco esorta alla quiete e alla preghiera, visti i danni provocati dai pettegolezzi, qualcuno, s'inventa i “whistleblowers,” in italiano le “vedette civiche”, a supporto dei giornalisti che agiscono come “cani da guardia’ della democrazia”.

Dimenticando, forse, che in una democrazia come la nostra, è vero, alle volte corrotta e ad alto rischio di infiltrazione mafiosa e con le testimonianze di pentiti pilotati, vedi il caso Tortora, sono più indicate le risorse per favorire la cultura e la crescita civica delle coscienze.

Ma poi, a dirla tutta, perché i cittadini, "le vedette civiche" dovrebbero denunciare gli illeciti ai giornalisti invece che alla Magistratura?

si gode più sui social network che tra le lenzuola

courtesy Mario Iannino©
Se chi fa di tutto per rendersi simpatico e interessante per raccattare a man bassa like sapesse che l'eccesso di “mi piace” ricevuti sui social network rende svogliati tra le lenzuola, come reagirebbe?

Pare che, secondo uno studio, (ma i ricercatori non hanno qualcosa di più interessante da studiare?) un uso massiccio di tecnologia e di Internet, sottopone l’individuo a un forte stress e lo allontana da due nuclei fondamentali della propria esistenza: la sessualità e l’amore, perché la sua libido è gratificata dai tantissimi “mi piace” più che dallo stress dei bottoni.

Lo studio condotto dalla Net dipendenza Onlus, una società che si occupa di dipendenza da computer, web e cellulari, su centinaia di manager delle telecomunicazioni ha reso pubbliche le indagini fatte sui dirigenti che hanno confessato di non avere tempo per curare il rapporto di coppia.

Anche secondo uno studio Usa emerge che il 16 % degli uomini soffre di totale assenza di stimoli sessuali nei confronti della partner a causa del troppo tempo passato a postare e twittare.

Il tempo passato sui social network o a stretto contatto con le nuove tecnologie danneggia anche le fantasie sessuali di coppia portando crisi all’interno della relazione.

Come la mettiamo?

sabato 5 ottobre 2013

Papa Francesco, un faro nel buio della ragione

http://aore12.blogspot.it
Da alcune sere non va in onda la trasmissione trash dei paccari, quella in cui i giocatori selezionati per la puntata chiamano i numeri del pacco da aprire sperando di portarsi a casa il contenuto del pacco più pingue che a volte, se si è abbastanza fortunati, col raddoppio, la vincita sale a un milione di euro.

Con l'esattezza non va in onda dal giorno della tragedia nel mare davanti Lampedusa.

Il Papa davanti all'ennesima tragedia della povertà ha parlato di VERGOGNA e ieri durante la visita nei luoghi che Francesco, il Poverello di Assisi si spogliò di ogni avere terreno e lo mise a disposizione dei bisognosi, ha rincarato la dose: per la prima volta, finalmente, un Papa parla al mondo secondo il Vangelo.

Esorta a rifuggire la mondanità, la ricerca del potere economico, l'essere presenti laddove si alimentano i bagordi, le feste pagate coi sacrifici umani. E, prima ancora, nei giorni passati puntò il dito contro i signori della guerra, i venditori di armi.

Finalmente un uomo di chiesa che parla indistintamente a tutti e denuncia le storture volute dall'uomo per magnificare la sua materia e espanderne l'ingordigia, l'avidità lussuriosa dispensatrice di morte.

Dopo le sue denunce, alcuni politici nostrani che si dichiaravano cattolici e militanti della fede (CL) noti alle cronache per i motivi resi noti dalle varie inchieste sembra stiano rivedendo i loro pensieri. Questi signori, almeno nella forma lessicale, sembrano più attenti, volutamente in sintonia con il pensiero di Papa Bergoglio.

Adesso è il momento di imporre alla troica e all'Europa tutta il valore della SOLIDARIETÀ. Evitare esodi biblici dovuti a fame, carestie e guerre. Non con leggi coercitive quali la Bossi-Fini che sono l'emanazione dei poteri tracotanti. Ma attraverso interventi diretti nei territori di appartenenza atti a prevenire i devastanti effetti tristemente noti della globalizzazione.

giovedì 3 ottobre 2013

Fuori dalle Istituzioni Lega Nord, razzisti e delinquenti indegni

morte dei migranti sulle coste della sicilia
salme di migranti sulla spiaggia di Scicli
La tragedia in mare nei pressi di Lampedusa è, ancora una vota, il sintomo lampante della pochezza di pensiero che governa chi guida, nostro malgrado, il Paese.

Eritrei o tunisini, gente proveniente dai paesi in perenne lotta. Popoli sfruttati dalle lobby e per questo motivo in fuga dalla morte certa per fame, maltrattamenti o guerre, tentano l'ultima carta per sopravvivere. S'imbarcano, stivati peggio degli animali da macello, verso il Paese a loro più vicino in termini di distanza fisica. La loro speranza si chiama Italia, Germania, Francia, Europa!

Loro, i profughi, non sono al corrente della cattiveria dei politici nostrani, quelli, per intenderci, che hanno elaborato e messo in pratica la Bossi-Fini.
Non sono a conoscenza della malvagità che anima i covi della lega nord. E, forse, passato il tempo dei respingimenti plateali in mare, credono di poter approdare sulle coste amiche. E poi basta una scintilla, un buco nello scafo sovraccarico per mandare in fumo i loro sogni di libertà.

Non è più tempo di ascoltare chi assedia la Repubblica Italia. Non è più ammissibile lasciare che i ladroni governino il Paese.

È un insulto alla vita, alla storia e al buon senso consentire alla gentaglia che siede indegnamente in Parlamento di lanciare accuse alla Presidente della Camera Laura Boldrini, al Ministro Cécile Kyenge e di conseguenza a tutti i cittadini che la pensano diversamente da loro.

Inutile citare i regolamenti della Camera o la Carta Costituzionale. Per loro, servirebbe uno specchio. Uno specchio grande quanto la loro miseria morale e politica posto in uno stanzino piccolo, costretti a stare in piedi per osservare la loro tracotanza sfumare attimo dopo attimo, accompagnati solo dalla certezza che nessuno andrà ad aprire quella porta.

Video, dalla pellicola super 8 al digitale

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Anche se consentivano riprese a colori, le cineprese super 8 degli anni settanta, difettavano, oggi diremmo, di applicazioni basilari come l'audio o il controllo automatico delle immagini e altre impostazioni video di serie in dotazione persino nei menù dei moderni telefonini.

La mia prima cinepresa è stata una Bencini comet 22. una super 8, con la quale, se non si usavano le dovute attenzioni persino nella durata delle batterie, il rischio di perdere tempo pellicola e ricordi era un dato garantito. Lusso da evitare volentieri, visto i costi che aveva una pellicola di 15 metri con sviluppo incluso ma dalla durata miserevole.
Costi a parte, prima di iniziare a filmare per documentare un viaggio o un evento familiare era necessario munirsi di almeno quattro pellicole da assemblare dopo la registrazione e lo sviluppo.

Il cinema neorealista, più che la corrente impressionista, fu maestro per chi, come me, appassionato cineasta in erba, a quei tempi, si cimentava a catturare l'attimo fuggente. Ciononostante, gli errori, alcuni errori, inevitabilmente furono commessi e ne feci tesoro.

Si dice, in gergo dialettale, che la pratica rompe la grammatica. Io ritengo che il fare sorretto dalla teoria spalanca orizzonti imprevedibili e, nella comunicazione per immagini, lo studio associato alle arti applicate permette di raggiungere risultati inimmaginabili.

Oggi la tecnologia si è evoluta ed è entrata nelle case di tutti.
Adesso basta schiacciare un pulsante per registrare videoclip, imprigionare eventi o spaziare nella videoarte.
Il risultato finale dipende dalla sensibilità e dalla cultura di chi sta dietro l'obiettivo.

martedì 1 ottobre 2013

Sono qui perché in quota Renzi

Il rottamatore da rottamare.

sono qui perché in quota renzi

Quella di ieri, è stata una trasmissione da far nascondere dalla vergogna tutti quelli che siedono nei posti di comando della Repubblica Italiana; dai Ministri ai tecnici.

Sono in quota Renzi! Dice uno messo lì a gestire la cosa pubblica, che tra parentesi non è stato eletto ma cooptato in quel posto perché seguace di Matteo Renzi. E mentre il reporter di Milena Gabanelli gli rifà la domanda e rigira il coltello nella piaga, lui, visibilmente imbarazzato, tenta di alleggerire i mali che la spartizione politica procura ai cittadini.

Milena Gabanelli e il suo staff, ancora una volta hanno fatto le pulci al malcostume della politica nostrana. Hanno fatto capire a chi ancora non l'avesse capito come stanno davvero le cose.
Altro che alti ideali. Gente che si mette al servizio del popolo per spirito di sacrificio.

L'unico sacrificio per questa gente è servire ciecamente gli interessi di bottega. La loro bottega e di chi li ha messi lì.

Basterebbe poco, per risollevare le sorti dell'Italia. Altro che commissariamento europeo. Va be' che certi giornalai non sanno neanche che l'Italia, in quanto Stato Sovrano, non può essere commissariata da nessuno se non da se stessa, cioè dal Popolo che va a votare e invece si lascia condizionare la vita passivamente e lascia che si attuino le macellerie sociali più assurde.

Ci lasciamo condizionare la vita dalle prerogative che l'alta finanza, le lobby e gli industriali, in una parola, il capitale, mette sulla bilancia dei profitti, che, come si sa, pende sempre da una sola ed unica parte: la loro.

E le nomine uscite dal lavoro di report lo confermano.

All'agricoltura la figlia del presidente di un consorzio agricolo che il ministero dovrebbe monitorare.
Viceministri senza deleghe che non possono dimettersi poverini perché il meccanismo si è inceppato dallo stallo politico delle larghe intese.
Poi, c'è un volto noto che ha firmato per togliere una tassa sui natanti per far decollare, dice lui, la cantieristica.
Salvo poi sentire i diportisti intervistati dire che chi spende 4,500mila euro per una barca di 20, 30metri che gli costa di gestione solo cinquemila euro l'anno per tenerla in porto dei 200 o 300€ risparmiati dall'accordo di governo non gliene frega nulla.
D'altronde che vuoi che ne esca da
Sottosegretari messi lì per non fare nulla. Senza competenze che hanno l'ingenuità(?) d'ammetterlo, grazie alla spartizione del vecchio ma sempre attuale manuale Cencelli.

Che dire? È una storia squallida! In altri Paesi si sarebbero dimessi in blocco. e, davanti a fati così circostanziati sarebbero arrossiti dalla vergogna. Ma qui da noi, in Italia, neanche i semafori arrossiscono più: sono stati sostituiti con le rotatorie apposta.

Puru i pulici hannu a tussa!

BUONSENSO E LEGGI. 

Si deve dare atto al sindaco Abramo che, nonostante le difficoltà nel conferire i rifiuti urbani nelle
http://aore12.blogspot.com
discariche, Catanzaro sembra non soffrire dei problemi delle altre città.

Superata la prima fase, quella dei rifiuti che sommergevano cassonetti e strade, possiamo affermare senza ombra di dubbi che la città è pulita!

Stamane, di buona ora, un nutrito numero di netturbini ha preso d'assedio persino Corvo, un quartiere abbandonato a sé stesso per quanto concerne il verde pubblico e l'incuria delle strade.
Gli sterpi sovrastano marciapiedi e in certi punti bucano anche l'asfalto.

Oggi, di buon mattino, meraviglia delle meraviglie, un numero indefinito di uomini e mezzi hanno diserbato e pulito marciapiedi e strade.

Ma deve venire qualcuno? Qualche pezzo grosso a visitare qualcosa? Chiede una signora alla sua compagna di footing.
Mah non so... ma chi vuoi che venga qui e per vedere cosa!?

Il cane trotterella affianco alle due podiste e poi va a depositare i bisogni corporali a bordo strada nell'erba.

Signora! Signora! Grida uno dei netturbini. Signora un po' di rispetto per chi lavora... ce l'avete la paletta e la busta per gli escrementi del cane? C'è la legge che lo prevede!

La signora lo guarda incredula e: “Scusate, io ho tutto il rispetto per voi che lavorate. Ma ditemi: è peggio che un cane faccia la cacca nell'erba dove non da fastidio a nessuno e che col tempo si assorbe e diventa concime o lo scempio urbano in cui siamo costretti?”. Che voi tagliate l'erba e non togliete la terra e le radici che si sono formate nei cumuli tra la strada e i marciapiedi tra due giorni saremo punto e accapo. Dove siete stati tutti questi mesi?

Come dire: è più facile vedere il capello negli altri che la trave nei nostri occhi!

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