lunedì 30 aprile 2012

Saperi e fortuna

studi sulla terza dimensione, biro, 1999, m. iannino

Si può cavare sangue dalle rape?

Gratta e vinci enalotto totocalcio slot machine sono giochi inventati dall'uomo e destinati a chi ama il brivido!, sfidare la fortuna e vincere, forse, di sicuro rarissimamente, grosse somme di denaro col minimo sforzo fisico e nessuno intellettuale.

Nel coinvolgimento corporeo, dove la prestanza fisica e lo spunto intuitivo fanno la differenza, l'odore del sudore, misto alla polvere dei campi di tennis calcio pallavolo basket o sulle pedane olimpiche, si confonde con quello dei broker e dei procacciatori d'affari, ma anche qui la fortuna gioca un ruolo rilevante, salvo non sia determinata aprioristicamente dai burattinai clandestini che tirano i fili del gioco fuorilegge.

Per eliminare l'alta percentuale della casistica fortunosa, l'uomo colto, ha incluso altre forme di giochi ai quali affidare con maggiore certezza i propri capitali e vi ha apposto un'etichetta suggestiva, che incute soggezione nella stragrande maggioranza delle popolazioni educate al consumo veloce dei prodotti.

Sotto l'etichetta “opere d'arte” pullula la disinformazione o bene che vada le disquisizioni cervellotiche di chi vuole pilotare a suo piacimento “l'affaire arte”.
Un esercito ben equipaggiato osserva attentamente il mercato dell'arte. Lo cura e lo ravviva nella dialettica cara ai meccanismi della comunicazione di massa. Inventa tendenze e artisti di sana pianta, confonde ruoli e lemmi. Valuta secondo interessi risibili se raffrontati al peso specifico della creatività giocosa che differisce dall'artigianalità tangibile nei manufatti derivanti dalle tecnologie e ripetute all'infinito.
Attenzione! Non si tratta di arte popolare! Bene che vada può essere rapportata ad un'operazione strumentale tendente alla dialettica del “bell'e fatto”; all'azione del ready made cara ai DADA. Oppure agli effetti speciali della cinematografia. Che, sia ben chiaro, è e rimane un buon risultato del lavoro dell'uomo. Niente di più!


domenica 29 aprile 2012

Rock come Rocchetti, Golinelli e ...

Gran bel concerto quello di ieri sera al people disco club di Catanzaro.
I Vasco Rnr Show Tribute band hanno tenuto alta l'adrenalina tra i fans del Blasco con una scaletta fantastica, d'altronde non ci si poteva spettare di meno vista la sorpresona dei nostri amici: hanno portato due colonne storiche della band di Vasco, quello di Zocca: Alberto Rocchetti e il Gallo, Claudio Golinelli, qui, a Catanzaro.
In un crescendo, la musica ha pervaso i sensi per oltre due ore di spettacolo. Il pubblico ha cantato e ballato rapito dalla voce di Max e dalla musica dei mitici Rocchetti e Golinelli, tastierista e bassista da oltre venti anni al seguito di Vasco Rossi.
Alberto Rocchetti, Claudio Golinelli e i Vasco rnr show tribute band al Poeple dico club di Catanzaro
Attorno alle due, dopo aver esaudito le incessanti richieste dei supporter, sulle note di “T'immagini”eseguita da Massimiliano Iannino e Alberto Rocchetti, la band ha promesso nuovi entusiasmanti appuntamenti. Alla prossima volta!

Bertuzzi, Ginsborg, Grillo, dov'è la differenza?

Niente a che fare con Grillo: ''Noi crediamo nella buona politica, ha sottolineato Ginsborg, non nell'antipolitica. E non siamo populisti''. Per il resto, tutto è in divenire: ''Non siamo né partito, né movimento: siamo un nuovo soggetto politico, una organizzazione politica nuova. Non ci ispiriamo a qualcuno o qualcosa, stiamo cercando di inventare qualcosa''. C'è da costruire un rapporto con le realtà politiche vicine.

Questo il pensiero del portavoce della neonata ALBA!, che riporta alla mente tentativi di rinnovamenti nella vita politica del Paese falliti miseramente. Da quelli squisitamente politici degli anni 60 in avanti a quelli civici come il tentativo di Alberto Bertuzzi, il cittadino che mise in subbuglio i parlamentari negli anni 80 con la stesura e divulgazione de “LA COSTITUZIONE COMODA”: una sorta di manuale pratico teso a rivelare agli italiani l'utilità di conoscere il pensiero democratico racchiuso nei 139 articoli della Carta Costituzionale.
Nel libro, Bertuzzi, spiega al cittadino consumatore come tutelarsi dagli abusi delle banche e come non pagare il canone RAI, tema adottato dai radicali di Pannela, e, principalmente, come combattere la disonestà e l'arroganza della casta! Essere cittadini e non più sudditi!
Correva l'anno 1980 e quando Alberto Bertuzzi irrompeva in qualità di cittadino negli uffici del potere politico e interrogava i politici in virtù del potere che la Costituzione conferisce ai cittadini, seminava il panico tra i tromboni del parlamento. Altro che gruppo dei responsabili per mantenere in vita un governo assurdo che ha assediato la democrazia e lottizzato i centri di potere controllati dalla politica, per questo fece la crociata contro la RAI.
Anche Bertuzzi fu tacciato di qualunquismo, populismo e antipolitica! definizioni buttate oggi addosso a Beppe Grillo per screditare lui e quanti lo seguono.

sabato 28 aprile 2012

Firenze, pala Mandela, l'ALBA della nuova politica?

"Da anni chiediamo ai partiti di auto riformarsi", spiega Ginsborg. "Abbiamo organizzato manifestazioni, dibattiti, girotondi, appelli ma niente di quello che abbiamo detto è stato ascoltato. E allora tocca a noi scendere in campo e portare idee e proposte con l'obiettivo di unire la sinistra e allo stesso tempo stimolarla a rimettere al centro dell'attenzione le regole della democrazia e i temi del lavoro e della tutela dei diritti.
Il Pd non ci teme, siamo troppo piccoli. Mi ha chiamato un dirigente per chiedermi se facciamo sul serio. Certo che facciamo sul serio, siamo molto motivati e anche arrabbiati per quello che sta accadendo in Italia. Ma la nostra parola guida è mitezza: la forza degli argomenti e del ragionamento deve prevalere sempre nella discussione politica".

Paul Ginsborg, storico e docente universitario convoca a Firenze nel Pala Mandela la prima assemblea nazionale della gente di sinistra sfiduciata dal modello politico che si è insediato nella testa degli italiani, cittadini e dirigenti politici e sindacali, per discutere sul “manifesto politico per un'altra politica nelle forme e nelle passioni”.

L'assemblea vede impegnati nel dibattito oltre mille convenuti e tra questi dirigenti sindacali, politici in veste di osservatori, tutti osservati via web da un nutrito numero di blogger.

Oltre quattromila i firmatari, tra i primi Stefano Rodotà, Luciano Gallino, Marco Revelli, Paolo Cacciari
Gianni Rinaldini del direttivo della Cgil che intervengono nel dibattito.
Interviene anche il vendoliano Fratoianni.
In platea, in veste di osservatori ci sono l'ex portavoce del social forum genovese Marco Agnoletto, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, esponenti di Sel, della Federazione della Sinistra, dei movimenti, della Fiom e dei sindacati di base. Seduto in seconda fila "ma solo per ascoltare", precisa, il senatore del Pd Vincenzo Vita, che commenta: "Voglio interpretare questa novità che si sta muovendo a sinistra, anche se trovo eccessivi alcuni attacchi al Pd che ho sentito in vari interventi. Vorrei che nella giusta critica che si fa al governo Monti non ci si dimenticasse che prima di lui c'era Berlusconi".

Tra due ore si dovrebbe conoscere il nome del movimento.
Per ora i più "gettonati" sono Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni e Ambiente), Lavoro e Bene Comune, Italia bene comune, Alternativa Democratica.

Al crepuscolo dovremmo osservare la nascita di un nuovo soggetto politico. Un' “Alba” in parte composta da nomi che hanno accompagnato la vita sociale degli italiani, alcuni apprezzabili pensatori, docenti universitari, altri mediocri mediatori che, se pur in minima parte, hanno contribuito allo sfacelo attuale.


costi della politica e credibilità

Quanto costa una campagna elettorale per sindaci di una città provincia del sud?
Prima di tirare le somme è bene valutare la qualità del progetto politico e le offerte dei candidati alla città in termini di credibilità e ricaduta delle promesse fatte in campagna elettorale nel tessuto sociale. O forse no! Si potrebbe fare il discorso a ritroso e cercare di capire perché un candidato concorrente spenda 45.000€ e un altro solo 800€.

Nella città di Catanzaro i cinque candidati hanno detto di avere speso, ad oggi,
Sergio Abramo: 45.000, quarantacinquemila€
Salvatore Scalzo: 40.000, quarantamila€
Pino Celi: 30.000, trentamila€
Elio Mauro: tra i 1000,00 e i 10mila€
Antonio Carpino: 800,00 OTTOCENTO€!

Com'è possibile un divario così?

Anzitutto dipende dai prodotti tipografici, quindi qualità stampa misure e numero copie.
Poi c'è la scelta strategica della copertura territoriale.
Accontentarsi o no degli spazi messi a disposizione della pubblica amministrazione per ogni candidato e liste sostenitrici.
Volantinaggio.
Spazi pubblicitari privati con relative organizzazioni comprensive di speakeraggio, quindi macchine e relativi costi nonché affitti di intere facciate di palazzi privati per attaccare le gigantografie.
Poi ci sono anche incluse le spese di rappresentanza, le cene, i viaggi, le riunioni con i capi elettori.

E mentre si danno numeri così importanti si apprende che 79 lavoratori dell'ex standa cittadina dopo una riunione fiume col Prefetto e i rappresentanti dell'azienda non percepiscono lo stipendio da qualche mese e forse neanche nel futuro. Si apprende anche che i lavoratori di Fondazione Betania non navigano in buone acque e che hanno diverse mensilità arretrate perché la regione non paga le rette.


venerdì 27 aprile 2012

Cultura, art war cam o fiamme sotto il barbecue?

fiamme utili
È d'obbligo asserire nell'immediatezza di essere solidale con tutte le istituzioni sofferenti a causa della recessione e dei consequenziali tagli ai fondi per le normali attività di manutenzione delle strutture, specie quelle dichiaratamente a scopi culturali.

Il CAM di Casoria è uno di questi. Purtroppo, il museo dell'hinterland napoletano non è il solo a soffrire gli effetti recessivi della politica economica imposta dai mercati.

Pompei, Roma, tanto per citare le località più note sono esposte al degrado e alla furia dei vandali, oltre che alle intemperie, da sempre. Loro malgrado le opere più significative resistono ai vandali e alle incurie delle istituzioni. Ancora, caparbiamente, sotto il cielo italiano è ben visibile il passaggio dell'uomo e le differenti culture che hanno accompagnato il suo cammino e modificato il territorio nel tempo.

Solo un uomo, in preda al delirio, fece bruciare la capitale: Roma!
Si potrà obiettare che la toponomastica rispecchiava l'urbanizzazione degli antichi villaggi e che la vera ricchezza monumentale è sorta in seguito. Ciononostante non si può prescindere dall'associare il fuoco alla distruzione, all'annientamento della memoria.

Il fuoco riporta alla memoria la pazzia dei despoti ed è sinonimo di negazione del pensiero costruttivo.
Diversa è la concezione della fiamma accesa nel focolare allorché saltella allegra sotto la griglia con l'unico intento di rifocillare il corpo e conferire energia al cervello per nuove creazioni.

Sono queste le fiamme che prediligo!
Buona arte a tutti!

scrivi Evasione, leggi patologia del qualunquista

“Nei primi quattro mesi del 2012 la Guardia di Finanza ha scoperto duemila evasori totali sparsi su tutto il territorio nazionale. Dalle indagini è emerso che gli evasori hanno nascosto al fisco redditi per oltre 6 miliardi di euro.”

Ma allora, verrebbe da dire, di che parliamo? Ce la prendiamo col governo e con i politici quando noi cittadini siamo i primi a fare i furbi! E c'è un'altra considerazione da fare: fino ad ora che hanno fatto gli organi preposti per contrastare l'evasione, possibile che questi numeri siano spuntati all'improvviso come i funghi dopo le piogge?

No! decisamente c'è in una buona parte dei cittadini il tarlo del “me ne fotto degli altri”. Inutile quindi accusare chi sta tentando di rimettere a posto i conti, guardiamo piuttosto chi ha diseducato all'evasione i cittadini, chi ha fatto proseliti a non pagare le tasse perché si sentiva derubato dallo Stato e chi gozzovigliava con Putin e mandava 500 ragazzine a prendere lezioni religiose da Gheddafi. Guardiamo a quel piccolo partito che ha saputo parlare con la pancia e che sfruttando le insoddisfazioni, questa volta sì, dell'uomo qualunque, ha governato l'Italia nel peggior modo possibile facendo proprie le nefandezze di quella Roma ladrona con la quale si sono riempiti la bocca e intasato il cervello bacato del padano.

giovedì 26 aprile 2012

Severino e Bersani, il volto repressivo dello Stato

A volte sembra di vivere in uno Stato totalitario dove è bandita la libertà di pensiero; il coinvolgimento alla vita sociale. A darne la sensazione due esponenti autorevoli del governo: La Ministro Severino e il deputato Bersani che di fatto appoggia la politica del governo Monti.

La prima per l'esternazione di volere regolamentare i blog, quindi le opinioni dei blogger e di conseguenza la libertà sul web.

Il secondo, Bersani, parla con aria grave all'indirizzo di Grillo. Lo ammonisce severamente accusandolo di aver mancato di rispetto al Presidente della Repubblica Napolitano.
Premesso che in una società democratica è lecito esporre il proprio pensiero con lo scritto la parola e ogni altra forma di espressione, naturalmente, rispettando gli interlocutori. I suddetti atteggiamenti sembrano eccessivi. Ricordiamolo:
In questi giorni le malefatte di alcuni dirigenti dei partiti politici e loro affiliati sono eloquentemente divulgate dai mass media tradizionali e ampiamente sul web a tal punto da far arrossire anche le pietre. Le polemiche impazzano. Ognuno dice la sua opinione a volte con veemenza ma al di là di qualche parola colorita la verità è sotto gli occhi di tutti. Il pressapochismo e la corruzione sono le cause della crisi attuale che tutti noi stiamo pagando in termini di tasse lavoro e welfare.
Si può anche comprendere chi è tentato di arginare il malcontento con dell'ottimismo ma definire antipolitica e qualunquismo la contestazione sociale nei confronti di chi ha fatto un uso personale della cosa pubblica ce ne vuole!
Come spiega il dizionario della lingua italiana la parola

qualunquismo

[qua-lun-quì-smo] s.m.
  • 1 Movimento di opinione pubblica sorto in Italia all'inizio del secondo dopoguerra, che rifiutava ogni ideologia e sistema politico, soprattutto quello dei partiti
  • 2 estens. Atteggiamento di disinteresse verso la politica e di prevenuto giudizio negativo nei confronti delle istituzioni pubbliche: essere tacciato di q.
  • a. 1944

Così recita il dizionario italiano alla voce “qualunquismo”.

Atteggiamento, lontano, quindi, da quanti contestano la corruzione e auspicano pulizia morale nelle istituzioni e negli organi dei partiti che si sono appropriati indebitamente delle risorse pubbliche, giacché vogliono ripristinare lo stato di diritto 
Non c'è antipolitica e neanche qualunquismo ma coinvolgimento e cittadinanza corale nella gestione della cosa pubblica
 e per la libertà di opinione, beh, ci rifacciamo alla Carta Costituzionale, se ancora ha valore...



Golinelli, Rocchetti e i Vasco rnr show al People disco club

Claudio Golinelli "il Gallo"
Alberto Rocchetti
C'è chi dice che è giunto il momento di cambiare stato, religione o politica e chi, che si deve rottamare il vecchio per fare largo ai giovani. In parte potrebbe essere vero! Ma se non ci fosse il “vecchio” col suo sacco pieno di esperienza da trasmettere e condividere, cosa ne sarebbe dei giovani?, nello specifico, sarebbe nata la Vasco rnr Show Tribute Band? Una band che si è formata da poco più di un anno ma che ha un'esperienza musicale da far impallidire i vecchi consumati showman. Sei ragazzi che si ispirano a Vasco Rossi, il rocker italiano amatissimo per le sue “osservazioni esistenziali” tradotte in musica. Una musica forte a tratti dolce, mai sdolcinata o ambigua. È rock allo stato puro! Che mette a nudo l'animo contemporaneo di giovani e meno giovani affannati dalla quotidianità, dal sesso, dalla vita!

Il 28 aprile alle ore 23 e 30 due grandi “vecchi”, storici compagni di viaggio di Vasco, Claudio Golinelli, detto il gallo e Alberto Rocchetti, porteranno la loro prorompente musica a Catanzaro; suoneranno le più belle canzoni di Vasco Rossi insieme alla tribute band catanzarese nell'unico evento in Calabria.

Appuntamento imperdibile quello di sabato prossimo al people disco club di Catanzaro con la Vasco Rock Show - Tribute Band che regalerà 2 ore di puro Rock'n & Roll: un repertorio da ascoltare, cantare e ballare.


Insieme a:

MASSIMILIANO IANNINO: Voce.
GIANLUCA ROSSIELLO: Pianoforte e Tastiere.
CHRISTIAN MUCCARI: Chitarre.
FRANCESCO MERANTE: Chitarre.
RAFFAELE TRAPASSO: Basso.
RAFFAELE POSCA: Batteria.

mercoledì 25 aprile 2012

Golosità di stagione: tiramisù alle fragole

FOTO RICETTA DEL TIRAMISÙ ALLE FRAGOLE



cosa può risollevare il corpo e lo spirito più di un bel dolce fatto in casa dalle amorevoli mani della mamma?

ingredienti: savoiardi, 5 uova, 500g mascarpone, fragole qb,  5 cucchiai di zucchero, 1 bustina di vanillina

sbattere i tuorli con 5 cucchiai di zucchero;
 aggiungere il mascarpone, vanillina
montare le chiare e aggiungerle alla crema

versare e coprire i savoiardi 
imbevuti e coperti dalle fragole frullate

martedì 24 aprile 2012

A.B.C .la casta non si rassegna




Cari ABC, siete sordi! non avete voluto sentire oppure siete così arroganti da fare finta di non capire su come la pensiamo noi comuni cittadini sul vostro modo di fare e intendere la politica.
Cerchiamo di riepilogare alcuni punti essenziali ma improcrastinabili:
Italia bene comune? ma se ve la siete mangiata tutta!  
  1. basta col finanziamento ai partiti anche sotto altra denominazione. Rimborsi elettorali, sussidi onorari, elargizioni strutturali e quanto altro la vostra fantasia bacata può immaginare! Perché:
  2. I partiti tutti ad eccezione dei movimenti spontanei fuori dal parlamento riescono a fare attività politica senza i soldi dei cittadini salvo quelli dati per volontà espressa dei simpatizzanti.
  3. Vi siete lasciati coinvolgere da logiche sbagliatissime e antiumane che tutelano i grandi capitali e le grandi imprese e ciò ha partorito la povertà attuale che maciulla esclusivamente i più deboli con il vostro avallo. Il gabello più iniquo si chiama IMU che non prevede con quanti e quali sacrifici sono stati realizzati gli immobili di proprietà, comunque, abbondantemente pagati e strapagati in tasse e continui imposizioni comunali e statali.
  4. IMU, imposta municipale unica? Unica de ché? E la tassa sui rifiuti solidi urbani, le accise e le tasse per gli enti locali su luce acqua e gas, senza contare il contributo al servizio sanitario che si deve pagare obbligatoriamente per ogni assicurazione automobilistica?
  5. Potrei continuare ancora ma non ne vale la pena! Tanto a voi non ve ne fotte nulla! Lo si capisce dalle stronzate che, nonostante le nostre contestazioni, continuate a dire e fare.

Avete fallito! Andate a casa e lasciate il posto a quanti lavorano per il bene comune perché pieni di quella cultura altrimenti detta umanità!

Sono inutili i proclami elettoralistici. Sono inutili le finte battaglie in parlamento. Le peggiori porcate contengono i simboli vostri e del fallimento della politica come strumento di crescita civile.
Il nostro vento della ragione che voi chiamate antipolitica vi solleverà dagli incarichi immeritati.

destra sinistra e la politica di CrudeliaDemon

Le incomprensioni generazionali sono fenomeni ineluttabili, quasi congeniti nella società educata all'appariscenza dai fenomeni spazzatura dei mass media. La lite regna sovrana e annienta i confronti dialettici. Nel campo della politica l'aggressione è prassi consolidata. L'urlo sfacciato del forte soverchia il debole e lo rende inadeguato agli occhi della platea chiamata a decidere chi dovrà governare il paese la città la regione la nazione.

È un puzzle scomposto, con le tessere sovrapposte o mancanti e ognuno lo completa come meglio crede. Solo chi conosce i personaggi e le storie collegate, le conseguenze che le loro azioni hanno prodotto nella società può e deve muovere analisi intellettualmente oneste, dire le cose come stanno veramente per evitare che si continui a lasciare il campo ai soliti faccendieri della politica. Ma anche chi non è avvezzo ai sotterfugi e alle strategie, chi ha l'animo semplice non può fare a meno di chiedersi come mai ci si scanni per un posto nel consiglio circoscrizionale o comunale e perché sono sempre gli altri a sbagliare e essere brutti sporchi e cattivi.

È nelle grandi decisioni che il genere umano tira fuori il meglio di sé; si fa architetto muratore e cittadino del mondo per migliorare il presente e dare un futuro ai giovani. O, quantomeno, prova a comporre il puzzle lasciato per incapacità o inerzia a metà dai tesorieri egocentrici del male.

È in queste occasioni che i cittadini vorrebbero vedere compiere azioni concrete dalla classe politica e dagli uomini che hanno tratto benefici dalle leggi scritte dalle maggioranze sorrette dalle lobby affaristiche a Catanzaro come nel resto d'Italia e del mondo.

lunedì 23 aprile 2012

Catanzaro,sit in all'Assessorato regionale del lavoro

Chi siete? Chiede la signora ai manifestanti che assediano la sede dell'assessore regionale del lavoro.
Lavoratori in mobilità senza stipendio! È la risposta secca di un signore col baffo bianco. Sul marciapiede, affianco al cancello serrato un giornalista prende appunti su un block notes. Chi parla non ha la sagoma dell'operaio, suppongo sia un sindacalista che sta lì a perorare la causa dei lavoratori con l'assessore al ramo. Ma cosa potrà mai escogitare il politico calabrese per alleviare le angosce in una realtà come la nostra?

Catanzaro, blocco stradale su via Lucrezia della Valle
Chissà se i mobilitati hanno visto la trasmissione di Milena Gabanelli: Report. Ecco, se fossi in loro attuerei senza indugi l'autogestione come hanno fatto in Argentina. E non starei a pietire il mio diritto alla vita o a farmi guidare da un parolaio, bloccare il traffico, causare disagi ad altri e ricevere tanti vaffanculo da chi è bloccato in macchina.

Contro la crisi: finanza e produttività solidale

Quando l'uomo è al centro dei progetti e la vita un valore reale la volontà annulla le politiche mercantili della cerchia elitaria dell'alta finanza mondiale e concretizza modelli di vita ritenuti impraticabili dagli speculatori. È questa la sintesi che la squadra di Report, in onda ieri sera su rai 3 e condotta dalla Gabanelli, ha documentato attraverso i reportage nelle nazioni cadute nelle trappole dei banchieri e affogate nei debiti.

Partendo dall’Argentina, la squadra di Report ha documentato una strategia vincente che potremmo definire del lavoro solidale che frantuma la spirale debito-risanamento-recessione.

“moltiplichiamo il lavoro, che per noi è l’unico capitale”. dice un lavoratore delle cooperative argentine nate dal 1998 in poi. Da quando l'Argentina fallì e scoppiarono i tumulti sociali che rivoluzionarono la vita delle imprese e dei lavoratori che iniziarono a praticare il modello di autogestione. in circa 250 imprese autogestite, gruppi di operai hanno rilanciato la produzione con l’appoggio di tutta la comunità.
È su questo che dovremmo soffermarci e ragionare in Italia!
A Buenos Aires si è scelta una strada radicalmente alternativa al resto del mondo, dopo il default procurato dieci anni fa da De La Rua, l'ex Presidente scappato durante i disordini popolari, per capire cosa non va nel nostro sistema e cosa modificare per il bene nostro e delle generazioni che future.

Basta pensare alle recenti scelte delle banche, che stanno investendo in titoli del debito sovrano i soldi ricevuti dalla Bce al tasso del 1% piuttosto che dare fiducia alle piccole e medie imprese.

Il gioco dello spread svela in tutta la sua beffarda strumentalità un meccanismo che si autoalimenta e favorisce gli speculatori.
La norma costituzionale sul pareggio del bilancio, approvata velocemente anche in Italia rischia di favorire una privatizzazione su vasta scala e rendere impossibile l’intervento dello Stato nella regolazione economica e quindi nel welfare. Da ciò si comprendono i tagli ai treni in Calabria e in tutti quei luoghi dove il pendolarismo non copre i costi e i guadagni delle spa. Insomma il guadagno al posto delle esigenze dei cittadini.
In alcuni paesi i cittadini attenti hanno ritirato i risparmi dalle banche e costituito delle banche davvero etiche.
Nel Comune di Nantes, in Francia, si tiene conto delle esigenze dei cittadini e dell’ambiente e con l’ introduzione del concetto di “unità di conto” per ricondurre la finanza ad una dimensione costruttiva a favore di un mercato solidale, se la collettività produce, la banca ci guadagna e tiene per se solo il necessario mentre il resto lo reinvesta nel sociale.
A Capannori, nella campagna di Lucca, i conti sono in attivo nonostante gli investimenti fatti nelle politiche sociali; gli amministratori hanno coinvolto direttamente i cittadini per decidere quali opere finanziare e quali posticipare. Nel piccolo centro il “bene comune” è la politica che guida piccole e grandi scelte amministrative con il contributo attivo della popolazione.
Anche negli Usa, nel Minnesota, c’è una realtà inimmaginabile per le menti degli speculatori: la Bremer Bank fondata da Otto Bremer e trasformata in Foundation che ridistribuisce gli introiti nelle comunità di riferimento a beneficio di imprese e cittadini.
Le Credit Unions sono una risposta concreta alla crisi delle banche, anche grazie al movimento Occupy Bank che ha esortato i risparmiatori a tagliare i viveri agli istituti di credito tradizionali.
Insomma, Report ha documentato il fallimento totale dell'ingegneria economico finanziaria imposta dalle grandi banche che hanno tentacoli ovunque. Ed ha altresì ribadito che l'idea realizzata in Argentina e altrove esula dal concetto che abbiamo in Italia sull'autogestione del lavoro.

domenica 22 aprile 2012

cam & c, ma è davvero l'Arte che brucia?

L'arte è creazione!


miseria e nobiltà, polimaterico, Mario Iannino
La gestualità creativa è espressione che non prescinde il pensiero ma lo asseconda e lo rende visibile; lo demarca!

Pare che Michelangelo, dopo avere finito il Mosé, davanti a quel gigante in marmo di oltre due metri, 235 cm per la precisione, stupito egli stesso per la perfezione anatomica del colosso, lo abbia colpito al ginocchio esclamando: Perché non parli?

Da quel lontano 1513, anno di nascita del Mosè, bravi artigiani e grandi artisti più o meno consacrati dai loro contemporanei hanno realizzato manufatti e opere pregevoli e consegnato ai posteri la storia grazie alle attenzioni di custodi pubblici e privati che li hanno preservati amorevolmente in apposite strutture anche contro le azioni barbariche dei popoli in guerra e gli eventi catastrofici.
Ma nulla può l'amore dell'uomo evoluto contro la brutale decisione estreme come quella avvenuta il 3 marzo del 2001, quando i cannoni delle truppe speciali del ministro della Virtù e del Vizio talebano in Afghanistan, hanno aperto il fuoco e distrutto le statue di Buddha, le più alte del Mondo, risalenti al terzo secolo dopo Cristo. A nulla sortirono gli appelli internazionali di buddhisti, musulmani, cristiani, laici.
«Abbiamo iniziato l'opera di distruzione. Tutti questi monumenti nelle provincie di Kabul, Bamiyan, Herat, Kandahar, Nangarhar e Ghazni - ha detto per tutta risposta Mullah Qudratullah, ministro dell'Informazione e della Cultura».

Là, in Afghanistan, la distruzione è dipesa da una questione religiosa e qui, in Italia, al CAM di Casoria, una forma religiosa subdolamente occidentale: la mancanza di fondi, il vil denaro!
Là il fuoco bellico qua il fuoco dell'antiragione che fa proseliti inutili e affilia adepti in cerca del momento di gloria effimera in una emulazione, questa sì, catartica, allorché incenerisce pseudo arte, spazzatura!, contrariamente ai lavori “incombusti” di Burri, dei tagli fisici per la “dimensione astrale” di Fontana; le accumulazioni di Arman; i decollage di Mimmo Rotella... e se anche Vincent Van Gogh avesse bruciato i suoi capolavori?

sabato 21 aprile 2012

Da Franco Politano a Livia Turco per una politica etica

Livia Turco, presidente PD

Politano, Napolitano, Turco e il rispetto della politica


Dopo la Fornero anche Livia Turco lascia trapelare pubblicamente la sua commozione provocata dalla situazione in cui versa l'Italia. Una situazione difficile da capire per la fascia medio bassa costretta a fare i conti con la recessione e le nuove regole avallate dagli esponenti delle maggiori organizzazioni politiche.
Per comprendere appieno determinate scelte è necessario ricordare l'area libertina che ha accarezzato tutti indistintamente, politici, clero, imprenditori, dirigenti, dipendenti e liberi professionisti contadini compresi. Naturalmente con i dovuti distinguo, come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Stiamo vivendo un momento storico difficile che, se confrontato alla fine della cosiddetta prima repubblica, fa rabbrividire.
Anche allora caddero molti imperi costruiti sulle macerie delle ideologie care al mondo dei lavoratori.
I partiti di sinistra che soffrirono più degli altri per la transazione imposta dalle indagini sui fondi illeciti ai partiti furono il PSI per le donazioni degli imprenditori vicini al partito e il PCI accusato di ricevere soldi dal partito comunista sovietico e dalle coop. Rosse.
Notizie destabilizzanti per gli iscritti e i simpatizzanti che vedevano nel socialismo la soluzione idonea per le diseguaglianze sociali imposte dal capitalismo.
Nei partiti vigeva una disciplina ferrea e le periferie obbedivano alla segreteria centrale.

Catanzaro, piazza prefettura, 
Giorgio Napolitano e Franco Politano in un comizio dei primi anni '70
Franco Politano era parte integrante di questa realtà. è stato un iscritto al PCI, oserei dire un catechizzato data la disponibilità posta al servizio del partito rafforzata dalle sue azioni. L'impegno politico lo portava spesso a Roma dove alloggiava in un piccolo monolocale del partito al quale devolveva per statuto la metà del suo compenso da deputato. Si interessò dei problemi dei contadini e dei bracciati, perorò la loro causa e  fu incaricato dal gruppo per relazionare in parlamento una legge che, ironia della sorte, per un errore dello stenografo passò a firma Napolitano, ma tanta era la sua stima per l'esponente della direzione, oggi illuminato Presidente della Repubblica, che lasciò a lui il merito della legge a favore del mondo dell'agricoltura. Con altrettanta umiltà lasciò lo scranno di Montecitorio allorquando Enrico Berlinguer lo nominò segretario regionale con il compito di riordinare le fila del PCI calabrese.

Franco Politano conosceva bene la realtà calabrese e da uomo pragmatico qual era, confidenzialmente mi disse: a volte vado a fare comizi in piazze apparentemente deserte; ma non è così! La gente sta dietro alle finestre o nei bar fingendo distacco e quando parlo contro la 'ndrangheta gli 'ndranghetisti sono lì, in prima fila a battere le mani, annuire e dire bravo è vero!

venerdì 20 aprile 2012

Grillo e grillini osteggiati dalle forze politiche

beppe grillo
A Palermo negano la piazza a Riccardo Nuti, candidato a sindaco della città nella lista del movimento 5 stelle e nel resto d'Italia i partiti guardano dall'alto in basso Beppe Grillo, leader del movimento, che sta minando i poteri costituiti delle oligarchie politiche.

Anche Michele Santoro, in un certo qual modo silura la supremazia carismatica di Beppe Grillo. Nel suo programma “Servizio Pubblico” Santoro lo dice espressamente : Lui decide chi espellere e le linee guida del movimento ...

In effetti la visione del monarca che tutto può, nella gestione di in un movimento o partito che dir si voglia, è espressione dispotica che fa a pugni con la decantata libertà corale degli aderenti al progetto di Grillo.

Personalmente non credo negli eroi e neanche in quelli che gridano dalle pagine dei giornali i peccati degli altri.
Credo nella coralità che assomma intelligenze divergenti, esigenze culturali e esistenziali umane affini e non che si coalizzano in progetti mirati per migliorare la società, ma non si deve però dimenticare che il movimento 5 stelle è nato dalla contestazione che Grillo, da tempo, porta sul web e nelle piazze forte della sua popolarità.

Cosa contesta Beppe Grillo?
Contesta le scelte scellerate delle lobby e della cattiva politica che lavorano per garantire il benessere di pochi, gli intrallazzi innalzati a legge.

È vero, le uscite di Grillo sono un miscuglio esplosivo e a volte il passaggio tra il cabaret e i proclami politici sono talmente repentini da smorzare la risata in gola. Purtroppo non dipende da lui, è realtà. Una realtà amara costruita anno dopo anno dai personaggi che ora gli danno addosso, lo assediano e tentano di delegittimarlo paragonandolo al fallimentare Bossi e al suo partito.

Ma l'assunto è ovviamente riduttivo! per comprendere davvero la forza che sta alla base delle contestazioni si deve rivedere il concetto di democrazia partecipata e convenire che in una democrazia avanzata è impensabile strutturare la politica in associazioni rette da cerchi magici e relative strutture piramidali che decidono sulle teste degli ignari sostenitori. Ed è inconcepibile l'assedio perenne delle Istituzioni da parte dei soliti noti.
Per questo le loro paure aumentano a dismisura ed è quasi legittima la reazione che provoca il Grillo Parlante negli ambienti politici sponsorizzati da nomi personaggi e lobby.

Non pagare il debito e uscire dall'euro e' una ipotesi che si puo' valutare, dice Grillo ''Sono per valutare una seria proposta di rimanere in Europa e, con il minor danno possibile, uscire dall'euro, non pagare il debito pubblico o pagarne solo una parte''.
Poi, durante un comizio a San Donato fa l'esempio dell'Ecuador e dell'Islanda che hanno deciso di non pagare. ''Non possiamo passare la nostra vita a pagare gli interessi di un debito non fatto da noi ma da loro''... ''vogliono saldare il debito pubblico con il patrimonio personale, con la casa''.

E' un fiume in piena fermato solo da un inviato delle Iene che fa un fuori programma sul palco e gli si avvicina. Lui scende dal palco dal retro dicendo ''lo lascio a voi'' ma Angelo Duro lo segue. Pochi momenti e poi torna sul palco a dire che ''il paese e' morto'' con ''150 mila aziende chiuse in tre mesi'', a criticare ''Rigor Montis'' e i partiti che ormai sono finiti e lo sanno. Il nuovo partito della Nazione del Terzo Polo? ''Gente fuori dalla storia con Casini che si fa un colpo di sole'' ai capelli. Rosy Mauro che apre al Movimento 5 stelle e lui che si chiede se sia una minaccia. D'Alema che lo ha ''offeso e continua ad offendere'', Formigoni che non dovrebbe piu'' fare il presidente di Regione perche' e' al quarto mandato e Vendola. ''L'ho aiutato - ha detto - e mi sparerei nei coglioni''. ''Loro hanno percentuali bassissime - ha aggiunto -. Sono morti, cercheranno di fare brogli, sondaggi finti, di spostare le elezioni, ma con un Paese così non so ... Non posso proteggere nessuno''.

Un esempio del clima? Un ex militare che ha proposto di fare un plastico per Vespa ''ma con il plastico che usavamo noi - ha riferito Grillo - in Afghanistan''. Ironia ma non solo. A suo dire quello che ci vorrebbe e' una ''norimberghina. Non devono andarsene. Se ne andranno quando saranno processati da un tribunale pubblico e avranno restituito con gli interessi quello che hanno rubato. Non e' vero che l'Italia e' nei guai perche' la maggior parte della gente non paga le tasse, a suo dire. Pagare le tasse e' ''giustissimo'' ma ''se pagassimo il doppio - ha concluso - ruberebbero il doppio''.

Ed ecco che Il Grillo Parlante, quello che dà fastidio ai burattini, conclude con uno show da cabarettista e lascia un po' d'amaro in bocca.

Rimborsi elettorali e IMU



Quando è guerra è guerra per tutti! Si deve tirare la cinghia? Allora turiamola tutti! Si devono pagare le nuove tasse? Paghiamoli tutti! Partiti, banche e fondazioni! Il rigore non può gravare solo da una parte! E se Rosy Bindi dichiara che senza finanziamenti pubblici ai partiti elargiti copiosamente camuffati da “rimborso elettorale” non potrà fare campagna elettorale, beh, vuol dire che ce ne faremo una ragione! Soprqvviveremo anche a questo immane dispiacere!
Visti i risultati ottenuti da lei e da quelli come lei che sono stati alla guida del Paese per tantissimi anni! Sarà la volta buona?
Ancora una volta, i figuranti mascherati da politici hanno perso una buona occasione per dimostrare un po' di rispetto e sensibilità verso gli Italiani. Dalle loro azioni nasce l'indignazione dei cittadini, chiamata strumentalmente antipolitica dagli inetti che hanno assediato le Istituzioni da troppo tempo.
Hanno senz'altro dimenticato che la POLITICA è passione, servizio, governo! E non strumento di potere per accrescere i partiti trasformati in società per azioni che investono i denari pubblici in bot cct oro e diamanti.

giovedì 19 aprile 2012

Abramo, Carpino, Celi, Mauro, Scalzo, chi vincerà

Abramo, Carpino, Celi, Mauro, Scalzo, chi voteresti?

Le comunali, si sa, sono l'espressione di ciò che accade in città e più queste sono piccole e meglio si conoscono i fatti e i misfatti degli avversari. O per lo meno si crede di conoscerli.

A Catanzaro ancora una volta la polemica impazza attorno alla figura del dimissionario Traversa. Lo stesso che sorrideva dai manifesti che tappezzavano tutta la città con la dicitura trionfale “FINALMENTE!” nel sottopancia. Questa volta a tirarlo per la giacchetta è il suo vecchio camerata Tallini perchè non c'è dubbio che il suo silenzio lascia ampi spazi alla fantasia e alle maldicenze, cosa di non poco conto per i risultati del centro destra che appoggia Abramo.

Nella bagarre politica spicca un giovanottino alto col baffetto e il tick della mano che accomoda gli occhiali o si riaccomoda nella poltrona quando interrompe l'avversario (Abramo). Dà la sensazione del saccentino primo della classe. Il so tutto io antipatico, per il modo di lasciar sottintendere quando fa le domande su fatti regressi imputabili alla destra dimenticando gli errori della sinistra.

E c'è anche Pino Celi, un imprenditore edile di marina che fa proseliti con “la città di tutti” e tra i concorrenti al “rischiatutto nostrano” sembra il più ponderato, quello che mantiene un certo aplomb. Insomma un misto tra il timido e il timoroso. Una persona che si presta alla politica con l'intenzione di evitare e correggere gli errori del passato che gravano nella cità.

Elio Mauro, di estrazione vicina a Michele Traversa e Tallini, pare che da ragazzo abbia militato da quelle parti, sembra ripetere una lezioncina imparata a memoria suggerita da qualche antico amico.

L'altro, quello del partito comunista, Antonio Carpino, dà la sensazione di trovarsi fuori posto tant'è la pochezza che ammanta questo modo di fare campagna elettorale.

La sensazione è che ci sarà un'enorme astensione dei cittadini che, differentemente dai seguaci dei vari simboli associati ai candidati sindaci, non concepiscono la tensione che i concorrenti usano per rafforzare le rispettive posizioni.

Insomma, è ridicolo armare 'na trastula, come si dice a Catanzaro, e far girare tutta la discussione attorno a delle cazzate che di politica non ha niente!

E questo penalizzerà tutti, perché, attualmente, pare sia prevista una enorme astensione degli elettori.

Blasco Politano Castagna commemorati all'UNICZ

CATANZARO, 18 APRILE, ORE 17,00
©archivio M.Iannino
scorcio dell'aula "Salvatore Blasco" con targa e ritratto del magistrato
Giornata di cerimonie per il Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
Nell'aula F si commemorano tre cittadini calabresi: il giudice Salvatore Blasco; il politico On. Franco Politano e l'avvocato Alberto Castagna eminente uomo di legge con spiccata sensibilità culturale profusa in versi che ha donato i suoi volumi alla biblioteca dell'università Magna Graecia.
L'aula “F”da domani non sarà un anonimo contenitore in cui si insegnano e si apprendono i saperi alti della cultura accademica ma sarà uno spazio associato alla memoria di un personaggio noto ai catanzaresi per avere accompagnato nei decenni avvenimenti culturali importanti del capoluogo calabrese, il Presidente Salvatore Blasco, eminente figura del panorama culturale catanzarese, per lungo tempo presidente del Tribunale di Catanzaro nonché guida illuminata del “Circolo Unione”, l'associazione culturale cittadina e per essere stato tra i fautori della nascita dell'ateneo Magna Graecia.
Dalle ore 17,00 del 18 aprile l’Aula “F” dell’Edificio di Scienze Giuridiche del Campus universitario alla presenza del Direttore del dipartimento, prof. Luigi Ventura, cambia intestazione.
Contestualmente, dopo l'introduzione del Prof. Quattrone, e del relatore della tesi “Separazione dei poteri: genesi e attualità del principio” del dott.Raffaele Lico vincitore della borsa distudio “Franco Politano” quale migliore tesi di laurea del 2010, la figlia dell'onorevole Franco Politano, Maria Giovanna, ha ricordato alcune tappe salienti del percorso politico del padre, uomo corretto, rispettoso dello Stato e degli organismi istituzionali.
Ultimata la cerimonia di consegna della borsa di studio la cerimonia si sposta ai piani inferiori, nel locale Biblioteca dell’Edificio di Scienze Giuridiche, per proseguire le commemorazioni e scoprire la targa alla memoria dell’avvocato Castagna.

mercoledì 18 aprile 2012

poveri politici, tutti contro di loro

Il giocattolo sembra si sia rotto definitivamente. È irrecuperabile!
Ovviamente il giocattolo è la politica da talk show dei primi attori che bivaccano nel panorama politico italiano e i giornalisti che ci inzuppano il pane.
È davvero una scena raccapricciante quella che presenta oggi la cattiva politica: lingotti d'oro, diamanti, case regalate, restauri gratis a spese della collettività!

Verrebbe da dire che erano migliori gli esponenti politici di prima. Almeno tra una ruberia e l'altra facevano campare le famiglie anche se le tenevano sotto scacco con lo stratagemma delle clientele. Ma non ,lo dico sennò passo per populista che fa antipolitica. E non dico neanche che il potere dei politici rasenta l'arroganza per quanto concerne la spartizione dei posti.

Il nepotismo c'è sempre stato!, forse perchè soggetto ai legami profondi della carnalità affettiva italiota che assomma figli sorelle fratelli cugini e amanti.
In questo si deve convenire che la famiglia è una risorsa ben tutelata a destra in centro e a sinistra tanto è vero che alcuni se ne fanno due di famiglie. (sono stracolmi di amore. Scoppiano di affetto e lo devono proffondere se no rischiano di morire per overdose d'amore). Poverini.

Due famiglie qualche amante tanti portaborse...su e giù in aereo e nei yacht se non gli diamo noi una mano come fanno a campare? Ovvio che è giusto gratificarli con il finanziamento ai partiti, il rimborso elettorale e dopo 5 anni di lavoro usurante dargli la sudata gratifica parlamentare.
Ma dai chi farebbe una vita simile!!!

Cam di Casoria, l'arte brucia

antonio manfredi davanti al cam e all'opera che brucia
E mentre la nazione intera lancia esasperate invocazioni di aiuto i dirigenti nazionali continuano a guardarsi l'ombelico.
Nessuno pare abbia preso sul serio le parole di Antonio Manfredi e del suo staff come non hanno preso sul serio i tanti cittadini che si sono suicidati per problemi economici.

Le sacralità alte dell'essere umano si immolano ai feticci innalzati dal pensiero blasfemo di quattro farabutti che governano l'economia e posto l'utile al di sopra della cultura e della vita.

Bruciare la sintesi creativa è bruciare l'idea della vita e della bellezza in sé.
Bruciare un'opera è annientare il pensiero! Eliminare il cordone ombelicale che lega la sensibilità all'essere; l'umano al divino!

Ma cosa ne possono sapere le persone intrise di materia, coperte di fango, protese e genuflettersi esclusivamente al potere dei soldi?



martedì 17 aprile 2012

Abramo e Scalzo, le due verità

In merito al mancato faccia a faccia previsto per oggi tra i candidati a sindaco di Catanzaro nella sede RAI di Cosenza ecco le due verità.

(dal sito di Sergio Abramo)


Abramo, dopo aver atteso per tre quarti d’ora il candidato del centrosinistra, ha deciso di non partecipare al programma
«La serietà e il rispetto per gli altri sono dei valori importanti non solo nella vita ma soprattutto quando si vuole amministrare un’istituzione democratica. Fare il sindaco non è un gioco da ragazzi. Occorre essere persone capaci di tenere fede agli impegni che si prendono prima con i cittadini e poi con se stessi. Proprio perché sono abituato ad essere una persona seria e rispettosa degli altri ho deciso, oggi, di non partecipare alla tribuna elettorale in onda negli studi Rai 3 Calabria di Cosenza, dopo avere atteso, per ben tre quarti d’ora, che Salvatore Scalzo si facesse vivo per partecipare alla trasmissione. Considero un tale comportamento ineducato non solo nei miei confronti ma anche nei confronti degli altri candidati a sindaco, Pino Celi e Antonio Carpino, presenti tutti con un adeguato anticipo rispetto all’orario di inizio della tribuna elettorale. La mia decisione di non aspettare l’arrivo del candidato del centrosinistra è dovuta al fatto che per gli appuntamenti che avevo in agenda, un’ulteriore attesa, avrebbe significato avere lo stesso atteggiamento irrispettoso tenuto da Salvatore Scalzo. Al candidato del centrosinistra voglio dire, quindi, che fare il sindaco è una cosa seria, molto seria e non può essere vista come un gioco. Ma, evidentemente, il buon giorno si vede dal mattino. Per questa incresciosa vicenda voglio esprimere la mia solidarietà ai giornalisti della Rai il cui lavoro è stato mortificato dal comportamento oltremodo ingiustificato di Salvatore Scalzo che ha superato ogni limite di tolleranza. Evidentemente il candidato del centro sinistra ha ancora molto da imparare su come ci si comporta. La sintesi di tutto ciò che è accaduto, è che il candidato Scalzo non ha nemmeno la più pallida idea della buona educazione e, conseguentemente, di come si amministra, non dico una città, ma neanche un condominio».
(La risposta di Salvatore Scalzo)

E' del tutto evidente che c'è una continua aggressione e un tentativo di delegittimare l'avversario.
''Non rimane che sorridere amaramente per l'allucinante spettacolo offerto da Sergio Abramo questa mattina nella sede regionale della Rai a Cosenza''. E' quanto afferma, in una nota, Salvatore Scalzo. ''Una manciata di minuti di ritardo, causati dal protrarsi di una iniziativa pubblica nel quartiere Pitera', il quartiere dove e' nato mio padre e in cui ho fortemente voluto esporre personalmente il nostro programma elettorale - prosegue Scalzo - non possono in alcun modo giustificare la furiosa reazione di Abramo, letteralmente fuggito dalla sede Rai regionale urlando contro tutto e contro tutti, mentre tutti gli altri candidati, essendo pienamente coscienti dei ritmi frenetici della campagna elettorale, hanno tranquillamente compreso la situazione. Mi pare evidente, quindi, che da parte di Abramo si stia cercando di strumentalizzare nella maniera piu' bieca la situazione''. ''Concludo ringraziando pubblicamente per la disponibilita' e la comprensione tutto il corpo redazionale della Rai e gli operatori - sostiene ancora Scalzo - ai quali il ritardo, preannunciato con congruo anticipo, non ha creato alcun problema organizzativo. Colgo questa occasione per scusarmi con loro pubblicamente dopo averlo gia' fatto in privato''.

Sfigati, social network e business

PUBBLICITÀ PROGRESSO SU FACEBOOK


Per gli sfigati col cosino piccolo e che non hanno la ragazza, basta disperarsi, ci pensa facebook!

E come disse il medico: le supposte non si masticano...

politica demagogia e scontri elettorali

Ricordo cortei lungo le strade di Roma, Gioa Tauro, Catanzaro, Vibo, Lamezia, Cosenza... ricordo ancora i brividi sulla pelle, gli slogans urlati, la rabbia trasformarsi in commozione e speranza.

Ricordi!

... schiaffi in faccia ricevuti, delusione cresciuta dietro la demagogia parolaia di gente ora seduta comodamente a chiedere e comandare sacrifici.
Uomini e donne compagni di un cammino tortuoso che si sono prodigati nelle collette per i partiti e i giornali sempre sull'orlo della bancarotta, per non mandare i lavoratori dei giornali e dei partiti col culo per terra... e ora, un giovane pieno di entusiasmo risveglia sentimenti creduti sepolti dai tradimenti politici e sociali vissuti sulla pelle di tutti; una retorica fine che accende gli entusiasmi giovanili ma lascia sul chi va là i disincantati i delusi cronici.

Nel campo opposto c'è un imprenditore espressione della politica clientelare che ha fatto il suo tempo(?) e le scalate prefissate tra imprenditoria e poltrone pubbliche.

La sfida è cruenta e sembra annullare dalla competizione elettorale per la poltrona di sindaco gli altri concorrenti.

lunedì 16 aprile 2012

mille opere al rogo, performance estrema per l'arte contemporanea

uno scorcio del CAM di Casoria, NA
“Mille opere d'arte bruceranno nei prossimi giorni per richiamare l'attenzione del ministro della cultura Ornaghi”.
Questo l'annuncio provocatorio del direttore del Cam, il museo d'arte Contemporanea di Casoria, Antonio Manfredi.
''Smetterò quando verranno qui Ornaghi, il presidente della commissione cultura UE Doris Pack e il governatore della Campania Caldoro. Non chiedo soldi, solo attenzione''.

“L’azione avrà inizio martedì 17 aprile 2012 alle ore 18.00 con la distruzione dell’opera pittorica di un’artista francese collegata via Skype con il museo al momento dell’azione, seguiranno le opere di Ast avamposto sociale oltre che culturale, e fino a quando un’azione concreta non verrà messa in atto per salvaguardare questa realtà, attraverso l’individuazione da parte della Regione Campania di uno spazio consono alla collezione internazionale del CAM e di fondi adeguati alla sua gestione, noi continueremo a bruciare le opere della collezione permanente del museo CAM.
In quanto centro di una rete internazionale ci facciamo capofila di un’azione di protesta allargata con l’appoggio degli artisti europei che vivono le stesse problematiche economiche. Nei propri studi, alcuni artisti internazionali bruceranno a loro volta le proprie opere per una rivoluzione globale della cultura”.

DOMANI, QUINDI! Sarà vero? Avrà, il nostro amico e gli artisti associati, il coraggio di distruggere mille opere o è solo un escamotage pubblicitario? Certo, come performance può risultare originale anche se già altri artisti lo hanno fatto.
Personalmente penso che non è distruggendo una o mille opere più o meno valide artisticamente che si risolve il problema. Da sempre nei momenti di crisi economica gli artisti e la cultura in genere sono i primi a soffrire per le ristrettezze imposte dalle politiche economiche dei governi e dei privati. D'altronde cosa è l'arte nel pensiero contemporaneo se non una fonte di lucro che si assomma nei piccoli e grandi capitali?
Non lo dico io ma la storia. E la storia insegna anche che ogni azione espletata a favore della cultura presto o tardi genera frutti.
in bocca al lupo!

Napolitano e Monti denunciati perché hanno violato l'art.1?

Data la velocità dei media una notizia del 4 aprile è decisamente vecchia ma questa è decisamente degna di essere analizzata: le due cariche istituzionali più alte sono state denunciate alla Procura della Repubblica da un avvocato cagliaritano per “attentato contro la costituzione” e violazione dell'articolo 1.

La notizia è destinata a fare rumore ma, contrariamente alla logica gossippara che impera nell'informazione di massa, pare che questa non interessi nessuno. In effetti lascia aperti molti interrogativi e c'è da chiedere, in primis, come mai tutta questa enfasi donchisciottiana contro Napolitano e Monti impegnati a salvare il salvabile e nessuna azione contro chi ha causato l'inferno sociale nel quale versiamo.
Ad aprire la polemica ci ha pensato Paola Musu, avvocatessa cagliaritana che ha sporto formale denuncia nei confronti del Presidente della Repubblica Napolitano e Mario Monti Presidente del Consiglio, inclusi ministri e parlamentari attuali.
Per tutti l’accusa è di“attentato contro la Costituzione”.
Questi i reati contestati nell’esposto datato 2 aprile 2012 consegnato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari:
- 241 c.p. Attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
- 270 c.p. Associazioni sovversive;
- 283 c.p. Attentato contro la Costituzione dello Stato;
- 287 c.p. Usurpazione di potere politico;
- 289 c.p. Attentato contro gli organi costituzionali;
- 294 c.p. Attentato contro i diritti politici del cittadino;
- 304 c.p. Cospirazione politica mediante accordo;
- 305 c.p. Cospirazione politica mediante associazione.
La Musu ha chiarito che le ragioni della denuncia partono dalla sensazione comune a molti del suo ambiente già all’indomani della nomina di Mario Monti a Presidente del Consiglio, secondo la quale, in quei giorni sarebbe avvenuta una “temporanea sospensione del principio democratico” sancito nell'art.1.
Il riferimento, in particolare, è al concetto di “sovranità popolare” in materia di politica sia monetaria che economico-fiscale.
La nomina di Monti avrebbe, cioè, privato il popolo sovrano del potere di decidere, in libertà, il proprio destino, quello stesso potere più volte difeso e “sacralizzato” da pilastri della democrazia come il Trattato di Maastricht del 1992.
Napolitano e Monti, sempre secondo l'interpretazione della Musu, avrebbero tradito “la sostanza essenziale ed intangibile della sovranità popolare”, delegando il suo diritto a decidere autonomamente “ad organismi esterni alla Repubblica (BCE, SEBC, Commissione), di struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico e, tanto meno, repubblicano e senza che il popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso”.
Un tradimento che ha raggiunto l’apice, continua la Musu, con la destituzione di un governo avvenuta in modo del tutto ‘anomalo’ e totalmente al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro ordinamento, nonché in aperta violazione dell’articolo 94 della Costituzione, oltre che illegittimamente sostituito con un ‘soggetto’ che rappresenta, già solo nella persona del Presidente del Consiglio, una chiara espressione della citata oligarchia”.
Mario Monti, insiste l’avvocato, figurerebbe “ancora, nonostante le annunciate dimissioni, nello Steering Committee del Bilderberg, rinvenibile sul sito ufficiale dello stesso alla data del 29 marzo 2012, nonché nel Comitato esecutivo dell’Aspen Institute e, dal 2010 sino alle dimissioni, avvenute successivamente alla nomina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato Presidente della Trilateral Commission per la regione europea, organizzazione che non nasconde nelle pagine del suo sito ufficiale il particolare interesse al rapido raggiungimento dell’unificazione europea e la convinzione che l’eccessiva partecipazione democratica sia un male”.
Senza dimenticare che, ad aggravare la posizione di Monti, contribuirebbe il sospetto di “presunte collusioni con le principali lobbie s dei poteri finanziari, con prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale e dei principi fondatori della stessa”.
Ovviamente spetta al Tribunale di Cagliari decidere se si può parlare o meno di “attentato alla Costituzione” o se tutto si risolverà nella classica bolla di sapone.
Noi possiamo solo esternare democraticamente la nostra opinione, quella di sempre e cioè che la vita non può essere governata o subordinata ad enti
come il fondo monetario internazionale (FMI) la cui necessità viene ingegnosamente mascherata dietro la “ragion di mercato” e attraverso le sue alte cariche remunerate con altissimi stipendi lanciano per bocca del presidente l'allarme longevità!



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